Dall’eutanasia al suicidio assistito, tra limiti della Corte e inerzia della politica: Lorenza Morello fa il punto sul diritto di scegliere la propria fine.
Fine vita: tema divisivo, urgente, sospeso tra diritto, medicina e morale. E in Italia? Un terreno scivoloso, ancora senza una legge chiara. Eppure la Corte Costituzionale ha già parlato. Due volte. La più nota, quella sul caso Cappato del 2019, ha aperto un varco: il suicidio assistito non è punibile in determinate circostanze, purché siano rispettati specifici requisiti clinici e procedurali. Ma da allora il Parlamento ha scelto il silenzio. O peggio: l’ambiguità.
Mentre l’opinione pubblica si divide tra chi invoca una morte dignitosa e chi teme derive pericolose, le persone affette da sofferenze irreversibili restano sospese in un limbo. Non abbastanza tutelate da una giurisprudenza che, pur coraggiosa, non può sostituire la legge. E non ancora ascoltate da una politica che, per calcolo o timore, evita il confronto vero.
Dove finisce il diritto a curarsi e dove comincia l’accanimento terapeutico? Quando l’interruzione dei trattamenti si trasforma in eutanasia passiva? E che differenza c’è, in concreto, tra eutanasia attiva e suicidio medicalmente assistito? Lo abbiamo chiesto a Lorenza Morello, giurista d’impresa, che nel video affronta uno dei nodi più delicati del nostro tempo: chi ha davvero il potere di decidere sul proprio fine vita?
A tutto questo si aggiunge un fatto ancora poco discusso: il no dell’Italia agli emendamenti proposti dall’Organizzazione Mondiale della Sanità. Una bocciatura netta a linee guida che avrebbero riconosciuto maggiori diritti individuali in materia di autodeterminazione e scelte di fine vita. Una chiusura che solleva domande inquietanti: si tratta di una scelta ideologica? Di un calcolo elettorale? O semplicemente dell’ennesima fuga dalla responsabilità?
Ne parliamo nel video con Lorenza Morello, che ci accompagna in un’analisi lucida, a tratti impietosa, ma necessaria.
Lorenza Morello
Giurista d’impresa, e Presidente di APM (Avvocati Per la Mediazione), Lorenza Morello, si occupa di aziende, internazionalizzazione e ristrutturazione del debito e ritiene da decenni che la sua “missione” sia quella di rendere il diritto più comprensibile a tutti. Aiuta le aziende e le persone a prevenire il conflitto anziché venirne travolte.
Laurea a Torino con 110 magna cum laude e premio Bruno Caccia, ha studiato a Oxford, Strasburgo, Oldenburg, Atene e Montreal. Autrice di molteplici pubblicazioni (tra le ultime “No taxation without representation”) è volto televisivo in Italia e all’estero anche grazie al suo ruolo di consulente di “Casa Italia”, su Rai Italia, in cui risponde ai quesiti e ai dubbi degli italiani nel mondo.
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