Metapneumovirus umano, cosa sappiamo sull’infezione che dilaga negli Stati Uniti

Luna Luciano

02/06/2023

02/06/2023 - 11:48

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Aumentano i casi di Metapneumovirus umano negli Stati Uniti e questo probabilmente a causa del Covid: ecco perché e cosa sappiamo sull’infezione.

Metapneumovirus umano, cosa sappiamo sull’infezione che dilaga negli Stati Uniti

Un nuovo allarme giunge dagli Stati Uniti. I medici hanno registrato un improvviso aumento delle infezioni respiratorie da metapneumovirus umano (Hmpv). Un virus, che per quanto sconosciuto, è in realtà noto da ormai due decenni ai medici e che non ha mai destato preoccupazioni.

Scoperto nel 2001 nei Paesi bassi l’Hmpv è un virus a Rna che fa parte della famiglia dei paramyxovirus, virus noti per causare un’ampia gamma di infezioni comuni e che colpisce prevalentemente i più piccoli. Ma a preoccupare ora gli specialisti è l’improvviso aumento dei casi.

Come segnalato dai Centres for Disease Control and Prevention a metà marzo negli Stati Uniti quasi l’11% dei campioni testati era positivo all’Hmpv, un numero superiore di ben oltre il 36% rispetto al solito picco stagionale medio del periodo pre-pandemia Covid.

E in realtà, secondo gli esperti, gli insoliti picchi negli Stati Uniti potrebbero essere una delle tante conseguenze del Covid. Ricercatori e medici hanno ipotizzato che l’aumento di virus comuni, come l’Rsv e l’Hmpv, possa essere una conseguenza dei lockdown e dell’utilizzo delle mascherine che hanno impedito al sistema immunitario di entrare a contatto con i consueti virus per gestire future esposizioni.

Il distanziamento sociale, oltre a essere stato dannoso per lo sviluppo cognitivo e nelle competenze sociali, potrebbe aver indebolito le difese immunitarie dei bambini che si trovano più esposti a possibili infezioni, anche le più comuni dato che i bambini entrano in contatto con il metapneumovirus umano entro i primi 5 anni di vita. Ecco tutto quello che si sa del virus.

Cos’è il Metapneumovirus, quali sono i sintomi e come si trasmette?

L’Hmpv è stato scoperto nel 2001 nei Paesi Bassi, in quanto causa di gravi infezioni respiratorie inspiegabili nei bambini. Stando alle analisi degli esperti il virus era strettamente legato al metapneumovirus aviario, che infetta gli uccelli da qui il nome: metapneumovirus umano. Probabilmente il virus per una mutazione ha preso a circolare e infettar gli uomini, probabilmente circa mezzo secolo prima della scoperta.

L’Hmpv è un virus a Rna appartenente alla famiglia dei paramyxovirus, come il virus respiratorio sinciziale (Rsv), morbillo e parotite e dopo l’Rsv l’Hmpv è la seconda causa più comune di infezioni respiratorie nei bambini. Il virus, che solitamente circola in inverno e in primavera, colpisce solitamente il tratto respiratorio superiore, causando:

  • raffreddore;
  • tosse;
  • respiro corto;
  • respiro difficoltoso e sibilante;
  • febbre.

In genere l’infezione dura tra i 3-7 giorni. Il metapneumovirus umano si diffonde in modo simile ad altri virus che causano infezioni respiratorie:

  • attraverso particelle nell’aria prodotte da tosse o starnuti;
  • attraverso il contatto fisico con chi ha contratto l’infezioni;
  • attraverso il contatto di superfici e oggetti infetti.

Infine, esattamente come il Covid, il virus può diffondersi anche quando le persone sono asintomatiche, che rappresenterebbero almeno il 38% dei pazienti positivi all’Hmpv.

Il Metapneumovirus è pericoloso?

L’Hmpv in generale non è un virus pericoloso presentandosi con una sintomatologia lieve, ma come spesso accade può avere conseguenze più gravi per le categorie più a rischio:

  • bambini piccoli;
  • anziani;
  • persone con deficit del sistema immunitario.

Inoltre, in alcuni casi, l’infezione può progredire causando malattie più gravi come la bronchiolite, che - come spiega il Corriere - provoca “gonfiore, irritazione e accumulo di muco nei polmoni” o peggiopolmonite. Secondo uno studio del 2020 su Lancet Global Health ne 2018 tra i bambini di età inferiore ai 5 anni ci sono state più di 14 milioni di infezioni da Hmpv con oltre 600.000 ricoveri e più di 16.000 morti.

Come curare il Metapneumovirus: esiste un vaccino?

Non esiste un vaccino per l’Hmpv e pur guarendo dall’infezione, questa genera una protezione immunitaria debole o incompleta portando le persone a essere nuovamente reinfettate. In caso di un caso positivo all’Hmpv il trattamento prevede solo cure di supporto per facilitare la respirazione. Nei rari casi più gravi i pazienti vengono ricoverati in terapia intensiva anche se la maggior parte delle persone positive al virus si riprende autonomamente.

In ogni caso è bene non cedere al panico, prestando attenzione ai sintomi elencati e monitorando la situazione, nel caso in cui dovesse esserci un peggioramento o l’infezione non dovesse sparire entro i primi 3-7 giorni è bene sentire nuovamente il proprio medico di famiglia o pediatra.

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