Le mascherine non sono “monouso”: ecco quante volte si possono lavare (e come)

Andrea Pastore

19 Ottobre 2021 - 23:01

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C’è un modo per risparmiare sulle mascherine, sia in termini economici che ambientale. Vediamo quali sono le pratiche da seguire.

Le mascherine non sono “monouso”: ecco quante volte si possono lavare (e come)

Le mascherine chirurgiche, oppure dette monouso, sono un problema sia ambientale che economico. Il fatto di essere monouso, implica che esse debbano essere riciclate e quindi riacquistate per potersi proteggere dal coronavirus.

Quindi, dovremmo continuare a gettare le mascherine dopo averle utilizzate solo una volta, provocando un costo in termini ambientali e monetari. Ma siamo sicuri che non sia possibile riutilizzarle?

Un gruppo di scienziati francesi sembra aver dimostrato il contrario. Il segreto? Lavare le mascherine chirurgiche.

Lo studio degli scienziati francesi

Un gruppo di ricercatori francesi, dopo aver svolto per un anno e mezzo dei test in laboratorio, ha dimostrato, in uno studio pubblicato sulla rivista scientifica Chemosphere, che le mascherine chirurgiche conservano il potere filtrante e la loro traspirabilità anche dopo dieci lavaggi in lavatrice.

Dopo i lavaggi le mascherine chirurgiche conservano prestazioni addirittura più alte di quelle di tessuto: la capacità di filtrazione batterica è superiore nelle chirurgiche, il 98% contro il 90% di quelle di tessuto.

Riutilizzare le mascherine, la spiegazione dello SFCM

Per spiegare come fare a riutilizzare le mascherine chirurgiche, è intervenuto lo Stabilimento Chimico Farmaceutico Militare (SCFM) di Firenze che ha elaborato una procedura per sanificare le mascherine al fine di poterle riutilizzare.

Comunque, lo SCFM ha precisato che questa pratica può essere utilizzata in quelle situazioni in cui il rischio di contagi è relativamente basso: negli ospedali, o in quei luoghi dove il contatto interpersonale rimane alto, non è consigliabile ricorrere a questa metodologia.

La guida per riutilizzare le mascherine

Secondo lo Stabilimento Chimico Farmaceutico Militare, per sanificare questi dispositivi sanitari monouso è necessario dotarsi di una soluzione idroalcolica al 70%, alcool a 70°.

Inoltre, bisogna porre attenzione su come viene sfilata la mascherina: la parte esterna e le mani potrebbero avere tracce del virus. Per ultimo, non bisogna mai maneggiare le mascherine dalla parte interna.

Dopo aver seguito questi consigli, è utile procedere in questo modo:

  • Lavare le mani accuratamente, per eliminare ogni eventuale traccia di virus;
  • Togliere la mascherina indossata dalla parte degli elastici, evitando di toccare la sua parte interna;
  • Lavare di nuovo le mani e in seguito indossare un nuovo paio di guanti monouso, oppure, sanificare le mani con una soluzione idroalcolica al 75-85%;
  • Posare la mascherina su una superficie sanificata con acqua e sapone o con soluzione idroalcolica al 75-85%. La parte esterna del dispositivo deve essere rivolta verso l’alto;
  • Spruzzare la soluzione idroalcolica al 70% uniformemente sull’intera superficie della mascherina, compresi gli elastici. Non bisogna eccedere con l’uso della soluzione;
  • Girare la mascherina e ripetere l’operazione;
  • Lasciare agire la soluzione fino a una completa evaporazione, per circa 30 minuti;
  • Dopo l’asciugatura, la mascherina risulterà sanificata. In caso dovesse persistere l’odore di alcool, è consigliabile lasciare asciugare il dispositivo più tempo su una superficie sanificata. In caso contrario, il dispositivo può essere riposto in una busta di plastica fino all’utilizzo successivo;
  • Non prestare mai la mascherina a qualcun’altro.

Quando bisogna buttare via la mascherina

Se la mascherina rimane intatta, per un certo periodo di tempo è possibile utilizzare le procedure di cui sopra; ovviamente dopo i 10 lavaggi bisognerà comunque gettarla (facendo magari attenzione a riciclarla, visto l’impatto ambientale che potrebbe provocare sulla terra).

Quando sbarazzarsene? Secondo Philippe Cinquin, coordinatore scientifico del Center for Clinical Investigation dell’ospedale universitario di Grenoble, bisogna buttare via la mascherina chirurgica quando essa è danneggiata e/o non si adatta più bene al viso del proprietario.

Inoltre, bisogna fare attenzione alle parti più fragili del dispositivo sanitario monouso: la barra nasale, l’elastico intorno all’orecchio e soprattutto il punto di saldatura sugli angoli sono le parti più sensibili.

Con le giuste accortezze è possibile risparmiare soldi e salvaguardare il pianeta che è già ampiamente vessato dall’inquinamento antropico: piccole pratiche per dare un grande aiuto.

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