Indagata la suocera del deputato di Alleanza Verdi e Sinistra Aboubakar Soumahoro. Marie Therese Mukamitsindo titolare di due cooperative è indagata per truffa e non solo. Ecco chi è e cosa ha fatto.
Malversazione e truffa. Sono queste alcune delle ipotesi di reato contestate a Marie Therese Mukamitsindo, suocera del deputato di Alleanza Verdi e Sinistra Aboubakar Soumahoro.
L’imprenditrice, originaria del Rwanda sarebbe stata indagata dalla Procura di Latina per i ritardi nei pagamenti degli stipendi ai lavoratori delle sue cooperative, la Karibu e il Consorzio Aid. Uno scandalo che ha travolto non solo la donna, ma anche la moglie del deputato Verdi-Sinistra, il quale nel frattempo ha preferito autosospendersi, atto politico che non ha ripercussioni sulla sua attività da deputato.
E se la moglie di Soumahoro, Liliane Murekatete, e la madre di lei hanno sottolineato la non partecipazione dell’uomo in simili attività, sono molti i cittadini rimasti spiazzati dalla notizia non solo per il deputato ma per un’imprenditrice che aveva dedicato i suoi progetti all’accoglienza di centinaia di immigrati. Forse in molti la conosceranno per aver tenuto un TED Talks proprio sull’accoglienza dei rifugiati e dei suoi progetti. Mentre la procura indaga è quanto mai opportuno conoscere la storia di Marie Therese Mukamitsindo: chi è e perché è indagata.
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Chi è Marie Therese Mukamitsindo, la suocera del deputato Soumahoro
Giunta in Italia nel 1996, Marie Therese Mukamitsindo, classe 1954, ha dovuta lasciare il suo paese d’origine, il Rwanda, travolta da una guerra civile, per fuggire dal genocidio del 1994.
Da sola, con 3 dei suoi 4 figli ha attraversato il Congo, la Tanzania e il Kenya per poi arrivare in un centro di accoglienza allestito alle porte di Roma. La Mukamitsindo, all’interno del suo TED Talks ha ammesso di essere stata fortunata, perché nata in una famiglia benestante e quindi con la possibilità di poter partire, vendere la macchina e giungere in Italia con un passaporto falso, per salvare i suoi bambini, benché il suo progetto iniziale fosse quello di giungere in Belgio, paese di cui conosceva la lingua.
Dopo il riconoscimento del suo stato di rifugiata, Mukamitsindo è giunta Sezze, in provincia di Latina. Dopo un primo lavoro come badante, riesce a ottenere il riconoscimento della laurea in Servizio Sociale e dà vita nel 2001 al “Progetto Karibu ”, dopo aver vinto un bando del Ministero dell’Interno per un programma di accoglienza dei rifugiati riservato alle donne con bambini Karibu che nella lingua swahili vuol dire “benvenuto” finalizzato all’accoglienza, integrazione, assistenza di donne richiedenti asilo, rifugiate. Nel 2004 nasce da questo progetto anche la cooperativa sociale, a seguito negli anni fonderà anche il Consorzio Aid
Per il suo operato vince nel 2018 il premio “Money Gram Awards” per il “contributo degli imprenditori stranieri nella crescita economica, ma anche fattori quali l’arricchimento della cultura italiana e l’assicurazione della diversità sociale”. Per tale motivo partecipa a un TED Talks dove racconta dell’importanza di instradare e aiutare i rifugiati, credendo nelle competenze che ognuno possiede.
Per cosa è indagata Marie Therese Mukamitsindo?
Eppure, qualcosa non tornava, almeno alla Procura di Latina che ha aperto un’indagine a seguito di denuncia da parte del sindacato Uiltucs. Sindacato che ha raccontato le pessime condizioni dei lavoratori della cooperativa Karibu.
Si apre quindi il caso sulla Karibu e Consorzio Aid, gestite dalla suocera del deputato Soumahoro, il quale sostiene che tutta la vicenda sia nata per infangare il suo nome. Eppure, dalle denunce non solo si descriva le pessime condizioni di lavoro o di alloggio, ma anche della mancanza di stipendi mentre tutti i lavoratori erano pagati in nero. Un fatto gravissimo per il deputato che si batte proprio per la condizione dei migranti pagati in nero. Attualmente la Guardia di Finanza indaga se tale fatto sussiste e nel caso come sono stati impiegati quei soldi.
E se inizialmente Mukamitsindo è stata indagata solo per malversazione di erogazioni pubbliche, attualmente le si contestano anche reati di truffa aggravata e false fatturazioni . L’impianto accusatorio dei Pm di Latina è una somma di reati che lascerebbero intuire una gestione poco chiara delle cooperative, che negli anni avrebbero ottenuto finanziamenti per cifre che superano i 60 milioni di euro. Al momento Marie Therese Mukamitsindo è l’unica iscritta nel registro degli indagati.
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