Ecco cosa prevede la legge sui falò in spiaggia. Quando sono legali, multe e divieti in Italia.
Il falò in spiaggia evoca immagini romantiche, divertenti e spensierate di serate in compagnia. L’altra faccia della medaglia, però, sono multe salate, rifiuti che inquinano la natura, incendi e pericoli. Prima di raccogliere la legna sarà quindi bene domandarsi se e quando il falò è legale, evitando spiacevoli conseguenze che mal si conciliano con lo svago e il relax del mare in estate.
È legale il falò in spiaggia?
In linea generale, fare un falò in spiaggia o qualsiasi altro posto non è vietato dalla legge. Nessuna norma prevede un divieto specifico a tal proposito, perciò dovrebbe essere consentito salvo casi particolari. Nella pratica, tuttavia, è quasi sempre vietato a meno che si agisca con prudenza e accortezza estreme. Dal punto di vista civile, è opportuno ricordare che negli spazi pubblici (e lo stesso vale per i vicini di casa) le altre persone non devono essere costretti a sopportare fumo e schiamazzi, potendo altrimenti chiedere un risarcimento.
Dal punto di vista penale, poi, è bene richiamare il reato di incendio colposo. Quest’ultimo, secondo la giurisprudenza, riguarda infatti le conseguenze delle fiamme e non dipende necessariamente dall’entità con cui si sono propagate. Anche un fuoco di piccole dimensioni come quello di un falò, infatti, produce fumo e calore, senza contare possibili agenti inquinanti dovuti al materiale bruciato e alla mancanza di ossigeno. Questo reato non riguarda in genere i falò in spiaggia per la mancanza di sterpaglie ed erbacce che possano incendiarsi, ma tutto dipende ovviamente dalle circostanze specifiche. Se si perde il controllo del fuoco e le fiamme divampano, ovviamente, la gravità è maggiore. Chi ha appiccato il falò è in ogni caso responsabile dei danni provocati a cose e persone, indipendentemente dall’eventuale reato.
Non si può poi non pensare alla materia ambientale, con illeciti dovuti ai residui del falò e alle sostanze sprigionate durante la combustione. Conseguenze indirette, anche i rifiuti lasciati sulla spiaggia dopo il festeggiamento, come bottiglie, piatti e mozziconi di sigaretta. Entro questi limiti, comunque, il falò in spiaggia è legale. Ciò significa che bisogna assicurarsi di contenere adeguatamente le fiamme ed evitare qualsiasi pericolo, non inquinare e non disturbare gli altri.
Precauzioni doverose che non servono a nulla se il falò viene espressamente vietato dal regolamento comunale. Quest’ultimo può infatti prevedere regole specifiche al riguardo, con tanto di sanzioni, anche dedicate nello specifico ad alcune spiagge anziché ad altre.
Multe per i falò in spiaggia
I Comuni marittimi che vietano i falò in spiaggia sono sempre di più ogni estate, stanchi dell’inquinamento e dei pericoli sopportati nelle vacanze precedenti. Per l’estate 2025 c’è già stato un vero e proprio boom di ordinanze in questo senso, giusto in tempo per ricordare le regole prima di Ferragosto. Tra questi il Comune di Scicli, che ha previsto multe fino a 500 euro per i trasgressori del divieto, che non si limita al falò in spiaggia. Il Comune ha direttamente vietato per San Lorenzo e Ferragosto il trasporto di legna e similari nelle spiagge, come pure alcolici, memore dei disagi subiti l’anno passato.
Non è comunque il solo, anche a Modica sono vietati tutti i fuochi, da quelli d’artificio ai falò, dal 10 al 15 agosto, pena multe tra 25 e 500 euro. Al di là delle disposizioni generali di legge è quindi sempre doveroso consultare i regolamenti locali per evitare inconvenienti spiacevoli durante i festeggiamenti e soprattutto salvaguardare l’incolumità e il benessere comune. Molti Comuni limitano i divieti ai periodi di maggiore assembramento, le notti di San Lorenzo e di Ferragosto, ma non c’è una regola fissa. Alcune spiagge vengono tutelate con attenzione tutto l’anno, soprattutto quando ci sono paesaggi naturali che richiedono particolari accortezze.
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