Le news della settimana dal mondo crypto: 16-23 settembre 2022

Redazione

26/09/2022

26/09/2022 - 11:30

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Ecco tutte le novità della scorsa settimana inerenti al mondo delle criptovalute. Il punto della situazione insieme ai responsabili di Cryptosmart.

Le news della settimana dal mondo crypto: 16-23 settembre 2022

Nella settimana compresa tra il 16 settembre e il 23 settembre 2022 il mondo delle criptovalute è stato caratterizzato da importanti novità, si parte dai chiarimenti dell’Agenzia delle Entrate sul trattamento fiscale degli investimenti in criptovalute per arrivare al nuovo quadro normativo degli USA. Nel mezzo il passaggio di Ethereum da blockchain Proof-of-Work (PoW) a Proof-of-Stake (PoS) avvenuto il 15 settembre.

Fiscalità: Dichiarazione dei redditi, chiarimenti dell’Agenzia delle Entrate per le criptovalute

Nella settimana dal 16 settembre al 23 settembre l’Agenzia delle Entrate ha fornito delucidazioni sul trattamento fiscale per le criptovalute, ciò attraverso la risposta ad interpello 956-448/2022 della Direzione centrale piccole e medie imprese. A seguito degli interpelli dell’exchange crypto Cryptosmart, il quadro nell’ordinamento italiano appare sempre maggiormente regolamentato.
Nel documento di prassi, l’Agenzia delle Entrate chiarisce, in modo semplicistico, come gestire gli investimenti dal punto di vista fiscale. Due sono i principi generali:

  • Se l’utente detiene le criptovalute in un wallet dovrebbe compilare il quadro RW della dichiarazione dei redditi (indicando la giacenza); questo non accade però con tutti gli exchange, Cryptosmart ad esempio (exchange 100% italiano), svolge la funzione di «custodial wallet» cioè detiene la chiave privata al posto dell’utente e quest’ultimo non ha alcun obbligo ad indicare l’ammontare delle criptovalute nel quadro RW della dichiarazione dei redditi. Inoltre, operando con Cryptosmart, gli investimenti in criptovalute non sono più considerati attività detenute all’estero, ma in Italia in quanto Cryptosmart stesso è un exchange italiano;
    Infine, importante ricordare il principio giuridico in base al quale se l’investimento avviene tramite piattaforma estera, in caso di mancata dichiarazione nel quadro RW oppure di errori nella compilazione, si rischiano pesanti sanzioni che possono arrivare ad un ammontare compreso tra il 3% e il 15% degli importi non dichiarati.
  • Per le attività di staking di criptovalute, la tassazione è pari al 26% in quanto – stando alle disposizioni dell’Agenzia Entrate - gli interessi guadagnati da depositi vincolati e prestiti di altre criptovalute sono tassati alla fonte dal sostituto d’imposta come reddito da capitale (c.d. ritenuta d’acconto ai sensi dell’art. 26, comma 5, D.P.R. n. 600/1973). Riprendendo l’esempio di un utente che detiene un wallet presso Cryptosmart ed effettua attività di staking, i redditi derivanti dall’attività di staking hanno natura di redditi di capitale e sono soggetti ad una tassazione del 26% a titolo di acconto. L’utente troverà accreditate le ricompense dell’attività di staking direttamente sul suo wallet detenuto presso l’exchange Cryptosmart al netto ovviamente dell’imposta del 26%. Inoltre, entro il 30 giugno di ogni anno Cryptosmart si impegna a inviare ai propri clienti il fac-simile dei quadri interessati del modello 730 e/o Redditi già compilati, che va semplicemente consegnato al CAF o al professionista di fiducia per completare l’inserimento dei proventi da staking nella propria dichiarazione dei redditi, recuperando così recuperare le ritenute subite.

Infine, occorre però sottolineare che la tassazione al 26% si applica sulle plusvalenze derivanti dalla cessione di criptovalute quando la giacenza in valuta di tutti i depositi di un utente, virtuali e non, complessivamente intrattenuti nell’anno di riferimento sia superiore a euro 51.645,69 per almeno sette giorni lavorativi continuativi nel periodo d’imposta. Tale controvalore in euro va calcolato al tasso di cambio all’inizio del periodo in cui la plusvalenza/minusvalenza è stata realizzata e cioè al 1° gennaio dell’anno in cui si verifica il presupposto di tassazione. In questo caso la plusvalenza deve essere indicata nel Quadro RT della dichiarazione dei redditi indipendentemente che tale attività è svolta su exchange italiani o esteri.

Il merge di Ethereum

Nella settimana tra il 16 e il 23 settembre è possibile fare un primo bilancio sugli effetti del merge di Ethereum, la seconda criptovaluta dopo il Bitcoin. Da tempo era stato annunciato “Il Merge”, cioè la fusione tra la Ethereum Mainnet e la Beacon Chain da cui deriva la transizione da Proof-of-Work a Proof-of- Stake. A cambiare è il sistema di validazione della blockchain con l’obiettivo di ottenere risparmio energetico. Prima di questa trasformazione per utilizzare il sistema Proof-of-Work era necessario utilizzare computer molto potenti e che richiedevano una quantità di energia elevata e non più compatibile con la crisi energetica attualmente in corso. Ciò costituiva un ostacolo soprattutto per i piccoli investitori.

La data di questo importante cambiamento era stata fissata al 15 settembre 2022, questo fondamentale passaggio ha richiesto 12,5 ore ed è avvenuto nella mattinata. I mercati nella settimana non hanno reagito in maniera ottimale, basta controllare la quotazione in tempo reale messa a disposizione da Money.it per notare le difficoltà. In una sola settimana le perdite sono state di oltre il 19%. Il punto più basso è stato raggiunto il 19 settembre 2022 con la quotazione di 1.293,19 euro. Nei giorni successivi c’è stato un piccolo recupero, ma l’andamento non è costante.
Nel frattempo sono arrivate le prime dichiarazioni di Vitalik Butterin, fondatore di Ethereum, che ha sottolineato come “The Merge” di Eth consentirà un risparmio a livello mondiale di energia dello 0,2% con notevole riduzione anche delle emissioni inquinanti. Il risparmio legato solo ad Ethereum sarà del 99,95%.
Questa particolare attenzione all’ambiente dovrebbe attirare maggiore fiducia da parte degli investitori, almeno quelli più sensibili alle tematiche ambientali, e quindi portare in breve tempo a un assestamento del valore della moneta.

Nuovo quadro normativo USA per le criptovalute

Il 16 settembre 2022 è stato pubblicato sul sito ufficiale della Casa Bianca il documento informativo, voluto dal Presidente Joe Biden per la regolamentazione delle criptovalute. Il documento si divide in 7 sezioni:

  1. protezione di investitori, imprese e consumatori;
  2. promozione dell’accesso ai servizi finanziari sicuri e convenienti;
  3. promozione della stabilità finanziaria;
  4. innovazione responsabile;
  5. rafforzamento della leadership finanziaria globale e della competitività degli USA;
  6. contrasto alla finanza illecita;
  7. valutare l’opportunità di una valuta digitale della Banca Centrale degli Stati Uniti.

Nel documento le autorità che si occupano dei controlli, come la Securities and Exchange Commission (SEC) e la Commodity Futures Trading Commission, sono esortate a condurre indagini in modo aggressivo al fine di tutelare i soggetti esposti al rischio degli investimenti in criptovalute. Il punto 7 indica che sono poste le basi per l’emissione del dollaro digitale questo anche in vista di una sempre maggiore diffusione di aziende che consentono di utilizzare le criptovalute per gli acquisti, ad esempio attraverso cryptosmart.
Nel frattempo in USA scoppiano polemiche relative alla nuova direttiva della SEC che nelle linee guida del 31 marzo 2022 ha sottolineato che le public companies (comprese le banche) che vogliono detenere criptovalute per conto degli investitori devono esporle nelle passività a causa della volatilità di questo mercato. Le public companies nel caso in cui hanno passività devono coprirle con liquidità e, di conseguenza, questa scelta della SEC rende poco conveniente operare in questo settore.

In collaborazione con i responsabili di Cryptosmart: la prima piattaforma italiana per lo scambio di criptovalute.

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