Lavoro supplementare: che cos’è, a cosa serve e come viene pagato

Claudio Garau

14 Settembre 2022 - 13:51

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Il lavoro supplementare non deve essere confuso con le ore di straordinario, in quanto può essere svolto dai meri dipendenti con contratto di lavoro part time. Ecco una guida sintetica in materia.

Lavoro supplementare: che cos’è, a cosa serve e come viene pagato

Le tipologie dei contratti e rapporti di lavoro sono molto diverse tra loro, e basta dare un’occhiata ad un qualsiasi Ccnl per rendersene facilmente conto. Prendiamo il caso di chi sia stato assunto con un contratto di lavoro part time e svolga un numero di ore settimanali maggiore rispetto a quello assegnato, ma al di sotto del tempo pieno o full time - pari a 40 ore settimanali. In questi casi si parla di lavoro supplementare.

Ma la domanda potrebbe sorgere spontanea nel lavoratore: è davvero possibile e legittima la richiesta dell’azienda, che desidera che il suo dipendente lavori alcune ore in più rispetto all’orario fissato in contratto? In buona sostanza il lavoro supplementare è sempre consentito? Anticipiamo subito che la risposta da darsi è in linea generale positiva, ma di seguito specificheremo entro che limiti è utilizzabile il lavoro supplementare.

Ebbene, in casi come questo le norme in materia di contratti di lavoro prevedono specifiche istruzioni per il datore di lavoro, cui corrispondono diritti ad hoc in capo al lavoratore. Parleremo dunque del cosiddetto lavoro supplementare, che - lo diciamo subito - non deve essere confuso con il lavoro straordinario o scambiato con quest’ultimo. Infatti, come vedremo più avanti, le regole in tema di lavoro supplementare sono peculiari. Perciò come funziona questa tipologia di lavoro? Qual è la sua finalità e perché viene utilizzato? E come viene pagato? Scopriamolo assieme.

Lavoro supplementare: che cos’è in sintesi

Prima di affrontare i vari aspetti pratici del lavoro supplementare, chiariamone in breve le caratteristiche basilari, in modo da non confonderlo con il lavoro straordinario. Ebbene, come accennato, il lavoro supplementare può essere definito come una ’variante’ all’interno di un contratto di lavoro part time, in cui il lavoratore si ferma a lavorare per il datore oltre l’orario concordato da contratto - ma restando entro i limiti delle 40 ore alla settimana del lavoro a tempo pieno.

Perciò il lavoro supplementare è:

  • quell’attività lavorativa effettuata oltre l’orario concordato da contratto,
  • in cui il limite delle ore extra è il raggiungimento del numero di 40 ore a settimana dei contratti full time.

Anticipiamo che, in queste circostanze, il contratto implica generalmente una retribuzione maggiorata per le ore di lavoro supplementare, tuttavia non è una regola applicata in tutti i casi pratici. Infatti succede talvolta che in certi rapporti di lavoro le ore siano conteggiate come ordinarie.

In quali casi l’azienda richiede il lavoro supplementare al dipendente part time?

Non devi dimenticare che esiste una regolamentazione ad hoc per la quantità di volte nelle quali un’azienda o datore di lavoro può richiedere ore di lavoro supplementare ad un suo lavoratore part time. La richiesta del capo deve ritenersi sempre motivata da esigenze aziendali, organizzative e produttive, oppure da casi di forza maggiore o, ancora, eventi particolare come fiere, mostre o manifestazioni. Il datore dovrà comunque basarsi su quanto indicato sull’argomento dal Ccnl di riferimento e non può mai dare motivazioni generiche alla sua richiesta.

Nel contratto di lavoro a tempo parziale dovrà essere inclusa la clausola sulle conseguenze e sul pagamento del lavoro supplementare. Ben comprenderai che questa è una concreta tutela per i lavoratori a tempo parziale, che avranno così la garanzia del giusto compenso per le ore di lavoro ulteriore.

Attenzione però: in ogni caso il dipendente, sia che si tratti di straordinario che di lavoro supplementare, potrà dire di no alla richiesta motivata del datore, indicando la presenza di esigenze familiari o lo svolgimento di corsi di formazione professionale negli orari da coprire con il lavoro supplementare. Ma anche eventuali problemi di salute debitamente dimostrati potranno costituire una valida ragione di rifiuto del lavoro in oggetto.

Lavoro supplementare e lavoro straordinario: differenza

Abbiamo detto poco fa che l’eccedenza di ore rispetto alla quantità di impegno settimanale richiesto in contratto al lavoratore prende il nome di ’lavoro supplementare’, ma attenzione: ciò vale soltanto se le ore di lavoro non raggiungono quelle di un lavoratore a tempo pieno.

Proprio qui è la differenza sostanziale tra lavoro supplementare e lavoro straordinario: laddove un lavoratore con contratto part-time - per il maggior impegno richiesto - oltrepassi le ore di lavoro di un lavoratore subordinato a tempo pieno (solitamente sulle 40 ore settimanali) il lavoro non è più ritenuto ’supplementare’, ma piuttosto rientra nelle ore di straordinario. Ovviamente, anche in questo caso può e deve essere richiesto un prolungamento orario sulla scorta delle necessità aziendali.

Inoltre, il lavoro straordinario può essere effettuato sia da dipendenti a tempo pieno che da quelli part time. Conseguentemente:

  • mentre i lavoratori part time possono svolgere ambo le tipologie di lavoro straordinario e supplementare,
  • i lavoratori a tempo pieno possono compiere solo lavoro straordinario e non supplementare.

Un caso pratico

Per togliere ogni dubbio sulla differenza tra lavoro supplementare e straordinario, vediamo in sintesi una possibile situazione concreta. Pensiamo a un lavoratore assunto con orario part-time di 32 ore alla settimana. Nella settimana 19-25 settembre questa persona lavora 35 ore. Le ore in più rispetto all’orario contrattuale (3 ore) sono lavoro supplementare.

Ma attenzione: anche il lavoratore a tempo parziale può prestare lavoro straordinario, se supera il limite del tempo pieno di cui al Ccnl di riferimento. Se un dipendente ha un orario contrattuale corrispondente a 35 ore settimanali (il tempo pieno è 40 ore settimanali) e ne lavora 42, il trattamento economico conterà in busta paga 35 ore di lavoro ordinario, 5 ore di lavoro supplementare e 2 ore di lavoro straordinario. Perciò non vi sono dubbi: lavoro supplementare e lavoro straordinario possono sommarsi tra loro nella stessa settimana.

Come funziona la retribuzione del lavoro supplementare? Il rilievo della busta paga

Veniamo a questo punto agli aspetti prettamente ’economici’ della prestazione di lavoro supplementare. Probabilmente ti starai chiedendo come viene pagato il lavoratore part time che lavora più ore di quelle in contratto. Ebbene, le somme versate al dipendente per le sue ore di lavoro supplementare - ma anche quelle per lo straordinario - sono indicate con dettaglio in busta paga, ovvero quel documento che deve essere sempre consegnato al lavoratore, congiuntamente alla retribuzione, e che reca tutti i dati importanti sul piano contributivo, fiscale e retributivo.

Pertanto se svolgerai, stai svolgendo o hai svolto lavoro supplementare, dai un’occhiata alla tua ultima busta paga: li troverai le ore di lavoro supplementare (più eventuale straordinario) e la loro retribuzione.

Di solito la regola applicata è quella della maggiorazione (o aumento percentuale) della retribuzione oraria, sulla scorta delle percentuali indicate nel contratto del lavoratore. Di fatto il calcolo è compiuto, moltiplicando le ore di lavoro ulteriori per la retribuzione oraria maggiorata.

Le maggiorazioni per il lavoro supplementare possono essere differenti

Rimarchiamo che le ore di lavoro supplementare non hanno sempre la stessa percentuale di maggiorazione, ovvero dette percentuali possono essere differenti, in base al fatto che le ore in oggetto siano svolte ad es. di notte oppure in un giorno festivo. Se hai eventuali dubbi sul calcolo, ti basterà comunque leggere con attenzione il tuo cedolino paga: lì troverai tutti i dettagli in merito. Mentre il datore di lavoro dovrà comunque attenersi alle maggiorazioni previste dal Ccnl applicato: anche quest’ultimo testo ti potrà servire, per aver ben chiare quali sono le regole del lavoro supplementare applicate al tuo rapporto di lavoro.

Infine, non dimenticare che il lavoro supplementare e le ore che lo compongono sono soggette alle consuete regole previdenziali e fiscali. In termini pratici, ciò significa che anche per il tempo aggiuntivo a lavoro nel quadro di un contratto part time, agli importi versati come lavoro supplementare sono applicate le trattenute per i contributi Inps e la tassazione Irpef - proprio come avviene per la retribuzione ordinaria da contratto.

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