Com’è lavorare in una Prop Trading House oggi?

David Pascucci

24 Aprile 2023 - 15:00

Il prop trading oggi e il prop trading ieri. Come è cambiato questo mondo e come era prima del boom del prop trading sul web?

Com’è lavorare in una Prop Trading House oggi?

Spopolano sul web le società di prop trading ed ecco che alcuni prop traders della “vecchia scuola” storcono il naso vedendo come questo mondo si sta evolvendo.

Lo smart working ha cambiato non di poco l’approccio a questo tipo di lavoro e anche il mondo del trading, quello fatto per mezzo di società specializzate, è cambiato di conseguenza portando a vedere questo mondo come un contesto di facile accesso. Sicuramente l’accesso al mondo del trading è molto facile grazie ad internet, basta una connessione ed è possibile aprire un conto trading in pochissimo tempo, ma quando si tratta di trading fatto in modo professionale le cose cambiano e questa facilità potrebbe essere un’arma a doppio taglio se non vengono prese delle contromisure adeguate al lavoro che si va a svolgere.

In questo articolo, basato su esperienze di ex-prop traders, vediamo come si lavorava in una prop trading house degna di essere chiamata tale e come si lavora in questo momento nelle prop trading firm di nuova generazione.

Il lavoro in una Prop Trading House Fisica (Caso 1)

Basiamoci ora sull’esperienza di un giovane trader che ha lavorato in una “vecchia” società di prop trading in Svizzera, descrivendo di fatto il tipo di lavoro che si andava a svolgere in quel contesto. Stiamo parlando di una posizione che vedeva l’operatività di trading presso la sede della società, con hardware e software proprietari della società stessa.

La “giornata” di lavoro prevedeva l’operatività su mercato azionario cash asiatico, principalmente mercato giapponese e australiano, per giunta l’orario di lavoro era notturno, dalle 1:00 alle 8:00 del mattino. L’operatività era ovviamente affiancata dal senior trader della società il quale rispettava un certo money management, un risk management preciso in linea con i requisiti di gestione del patrimonio della società. L’operatività era ben precisa nel suo caso, parliamo di un’operatività in vero e proprio scalping, ossia trading fatto direttamente sul book di negoziazione dove l’ausilio dei grafici era assolutamente relativo.

Molto utile era la piattaforma Bloomberg per lo studio delle società che si andavano a negoziare e soprattutto per il flusso dati sui book di negoziazione, un’informativa sui prezzi che sul mercato non ha eguali e per giunta determinante per il tipo di operatività del senior trader.

Il processo di apprendimento del giovane trader era per “learning by doing”, ossia un osservare attentamente ciò che il trader faceva e cercare poi di replicare la sua operatività, un processo non facile se non si ha già una conoscenza per lo più approfondita delle dinamiche di scalping sui book}di negoziazione sui titoli liquidi di mercato.

In sostanza, il giovane trader aveva a disposizione tutti gli strumenti utili per fare trading e nel frattempo doveva imparare il mestiere seguendo le orme del senior trader.

Il lavoro in una Prop Trading House Fisica (Caso 2)

Questo secondo caso potremmo definirlo il vero e proprio ponte tra l’operatività del giovane trader di cui prima e l’operatività delle prop trading firms attuali.

In questo caso ci troviamo a Londra, in una nota prop trading firm dove i traders vengono reclutati per mezzo di una candidatura con il proprio CV per poi passare test logico-matematici per far parte della società. Qui si prende parte ad un corso di formazione a pagamento, quindi il trader viene selezionato e poi paga la formazione, oppure non paga la formazione e i primi guadagni vengono scalati dal costo della formazione, in pratica se si paga si ha diritto ad uno “stake” sui guadagni più elevato già in partenza.

Dopo la formazione ognuno è padrone del proprio destino, nel senso che avrà a disposizione il capitale della società ma in compenso dovrà pagare l’affitto della struttura software e hardware per alcune migliaia di sterline al mese. Inoltre si devono inizialmente rispettare degli step graduali per quanto riguarda risk e money management, pertanto il trader dovrà rigorosamente rispettare delle regole affinché possa avere accesso ad un capitale più elevato e ad uno stake più alto sui guadagni.

La crescita qui è esponenziale, visto che più si è bravi e più sarà alto il capitale a disposizione e più alto lo stake sui guadagni. I senior trader di queste società potevano muovere svariati milioni di dollari al giorno e guadagnare decine di migliaia di dollari in una singola sessione di mercato.

Il livello dei senior traders è molto elevato in questo caso, tant’è che era possibile vedere profili lavorativi di diverso genere, da chi voleva fare trading per la società a chi voleva fare trading per poi entrare all’interno di un hedge fund o aprire direttamente la propria società di trading.

Il processo di selezione era rigoroso, il livello dei traders era alto così come i capitali in gestione. In sostanza parliamo di un ambiente di alto livello, con traders molto profittevoli e capitali in gestione di una certa rilevanza.

Il lavoro in alcune delle Prop trading firms attuali

Ora sembra tutto molto facile, facilmente accessibile a tutti e di conseguenza il livello dei traders non sarà mai elevato come nei primi due casi. In questi, gli aspiranti traders erano selezionati tramite un CV, tramite un colloquio con la società in questione, insomma si veniva sottoposti ad un processo di selezione in quanto si andavano a gestire dei capitali propri della società.

Ora invece ci si sottopone a delle challenge solitamente a pagamento, senza un processo di selezione, basta pagare a fare la challenge. La ricerca dei traders non c’è, c’è invece la vendita del sogno di diventare traders per una società pagando per entrare in una challenge che di fatto non certifica assolutamente le competenze e le capacità di un trader se non in relazione a quanto viene richiesto nelle «sfide».

Il tasso di fallimento dei traders in queste prop firms, almeno a livello formativo, è lo stesso delle normali statistiche che vediamo nel trading, ossia un 90% perde e un 10% guadagna, cosa non rilevabile all’interno delle vecchie società di prop trading dove il processo di selezione, fatto da senior traders, serviva proprio per evitare il ripetersi di questa infausta statistica di mercato.

Tutto facile, tutto semplice, un qualcosa che non è assolutamente in linea con ciò che richiede il lavoro del trading proprietario, un lavoro ad altissima professionalità e che richiede un grado di expertise tra i più alti nel ramo finanza.

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