La Germania è al verde, cede le sue fabbriche alla Cina. Volkswagen è la prima vittima

Violetta Silvestri

3 Maggio 2025 - 14:15

Il settore auto in crisi in Germania rinasce grazie alla Cina? I piani della cinese Chery per acquistare gli stabilimenti Volkswagen potrebbero segnare una svolta.

La Germania è al verde, cede le sue fabbriche alla Cina. Volkswagen è la prima vittima

Che il settore auto sia in crisi, soprattutto in Europa e in Germania, è ormai un dato di fatto. Così come è noto il vantaggio competitivo cinese, specialmente nella produzione e vendita di veicoli elettrici: Pechino domina il comparto delle automobili non inquinanti, con il timore dei gruppi automobilistici mondiali - europei in primis - di non riuscire a colmare il gap e venire travolti dall’onda del dragone.

In questo contesto non stupisce la notizia, diffusa sui media internazionali ma non confermata, che la cinese Chery sarebbe molto vicina a un accordo per rilevare diverse fabbriche Volkswagen in Germania e iniziare a produrre lì i propri modelli. Si tratterebbe di una svolta storica dal punto di vista automobilistico. Ciò significherebbe che la diffusione delle auto cinesi in Europa ha raggiunto davvero un nuovo livello.

A gennaio, la Reuters aveva già riferito che diverse case automobilistiche cinesi, di cui non è stato reso noto il nome, erano interessate all’acquisto o all’affitto di due stabilimenti di assemblaggio VW destinati a chiudere, a Dresda e Osnabrück. Lo storico colosso automobilistico tedesco ha attraversato mesi di profonda crisi, con scioperi e proteste dopo l’annuncio di chiusure di fabbriche in patria, poi scongiurate in extremis.

La Cina giocherà davvero un ruolo cruciale per la continuità produttiva di Volkswagen e per la crisi economica in Germania?

La cinese Chery compra fabbriche Volkswagen? Cosa sappiamo

Chery, la casa automobilistica cinese che sta compiendo un’importante penetrazione in Europa, starebbe per concludere un accordo per costruire automobili in uno stabilimento del gruppo Volkswagen in Germania.

La fabbrica acquistata dai cinesi produrrebbe automobili per il nuovo marchio di massa Chery Lepas, secondo le indiscrezioni.

Chery ha confermato che sono in corso trattative per la produzione in Germania, senza nominare Volkswagen. Qualsiasi decisione dipenderà dalla risoluzione di una serie di questioni, ha dichiarato Charlie Zhang, vicepresidente di Chery International, ad Automotive News Europe durante un evento il 26 aprile per concessionari e media a Shanghai.

“Dobbiamo studiare il piano di fattibilità, perché in Germania la situazione è molto, molto complicata”, ha detto Zhang secondo quanto riportato da Yahoo news. Chery vorrebbe più risposte chiare sui costi, sulle catene di fornitura, sui sindacati e sui requisiti normativi.

Non sono ancora state rilasciate informazioni ufficiali su quali stabilimenti Volkswagen potrebbero essere trasferiti di proprietà alla Cina. Questa volta, però, è possibile leggere tra le righe.

La Volkswagen ha confermato nel suo contratto collettivo firmato a dicembre che non intende chiudere alcuna fabbrica in Germania, il che significa che non si verificheranno chiusure di fabbriche Volkswagen, ma ha anche sottolineato che le prospettive future per sedi di Dresda e lo stabilimento di Osnabrück sono incerte.

Secondo i rumors, Osnabrück sarebbe più attraente di Dresda, dove ogni anno vengono prodotti circa 6.000 modelli ID.3, per via delle sue maggiori capacità.

Chery alla conquista dell’Europa

Lepas è un nuovo modello Chery lanciato il 25 aprile e che modifica i SUV della popolare gamma Tiggo di Chery, con l’obiettivo di venderli a livello globale.

I primi modelli per l’Europa saranno una coppia di SUV compatti e un SUV di medie dimensioni, disponibili in versione elettrica, ibrida plug-in o a combustione interna al loro arrivo l’anno prossimo.

Lo scorso anno, la Chery ha iniziato ad assemblare automobili in Europa tramite la partnership con l’azienda spagnola Ebro, presso un ex stabilimento Nissan a Barcellona.

La casa automobilistica cinese prevede di ammodernare lo stabilimento di Barcellona per aumentare la produzione del SUV ibrido plug-in Chery Tiggo modificato e di aggiungere versioni elettriche del modello per i marchi Omoda e Jaecoo da distribuire in tutta Europa, ha affermato Zhang.

“Stiamo per riprendere la produzione a pieno regime entro la fine dell’anno”, ha aggiunto. Barcellona ha una capacità potenziale annua di 200.000 unità.

Spostare la produzione di veicoli elettrici in Europa aiuterebbe Chery a compensare i dazi aggiuntivi che l’Unione Europea ha applicato alle auto elettriche prodotte in Cina per contrastare quella che definisce una ingiusta sovvenzione.

I piani della società sono chiari: Chery prevede di espandere i mercati europei per i suoi marchi Omoda e Jaecoo da 7 a 19 entro la fine dell’anno, includendo il lancio in Francia e Germania. L’azienda ha l’obiettivo di acquisire 100 concessionari in Germania entro la fine dell’anno.

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