In assenza di accordo sui dazi con gli Stati Uniti, l’Ue è pronta a mettere in moto lo strumento anti coercizione. Ecco cos’è il bazooka.
Prosegue la tensione commerciale con gli Stati Uniti dopo la lettera inviata dal presidente Donald Trump a Ursula von der Leyen, in cui annuncia che dal 1° agosto saranno applicati dazi al 30%. Un annuncio che segue il precedente comunicato di aprile, quando il presidente USA aveva reso nota l’imposizione di dazi al 25% su acciaio, alluminio e auto, e del 20% su tutti gli altri prodotti, salvo poi concedere uno stop di 90 giorni.
Restano quindi pochi giorni per cercare di arrivare a una soluzione diplomatica e scongiurare dazi che provocherebbero gravi danni economici alle aziende europee. L’Italia auspica che ciò avvenga e continua a sostenere la posizione del dialogo. Diversamente la pensa invece il presidente francese Macron, che spinge per una linea più drastica come l’introduzione, per la prima volta nella storia, dello strumento anti coercizione soprannominato bazooka. Vediamo come funziona.
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Come funziona il bazooka, lo strumento anti coercizione dell’Ue
La sua introduzione è relativamente recente, essendo entrato in vigore soltanto nel 2023, anche se se ne parlava già dal 2020, quando si iniziò a ipotizzare uno strumento in risposta ad azioni commerciali aggressive nei confronti dei Paesi membri. Si puntava a contenere soprattutto l’aggressività commerciale di Paesi come Stati Uniti, Russia e Cina, che avevano imposto dazi sull’acciaio europeo. A dare l’accelerata definitiva all’introduzione del bazooka è stata la Cina, che aveva adottato comportamenti commerciali scorretti ai danni della Lituania, membro dell’Unione. Gli imprenditori lituani avevano denunciato difficoltà nello stipulare o rinnovare contratti con colleghi cinesi, oltre al blocco delle merci esportate e fermate alla dogana.
Il bazooka è uno strumento anti coercizione pensato per risolvere conflitti commerciali con altri Stati. Per poter essere attivato, è necessario accertare l’esistenza di uno stato di coercizione economica messa in atto da un altro Stato verso uno o più Stati membri. Il bazooka prevede diversi passaggi: il primo è quello del dialogo e della diplomazia per cercare di risolvere la controversia in modo pacifico. Qualora non si riuscisse, si potrebbe passare allo step successivo con l’attuazione di misure contro il Paese extraeuropeo.
Sono numerose le misure previste: si va dai controdazi alle restrizioni sull’import da Paesi che hanno esercitato coercizioni e interferenze. Poi ci sono le limitazioni agli appalti pubblici per aziende provenienti dal Paese colpito, restrizioni sugli investimenti diretti, in particolare quelli di imprese controllate dallo Stato in questione. E ancora, il ricorso a barriere e limitazioni alla fornitura di servizi, fino allo stop totale a operare nei mercati europei. Infine, è prevista anche la creazione di una blacklist di persone e aziende che possono essere soggette a divieti e obblighi.
Per attivare il bazooka è necessaria la maggioranza qualificata dei 27 Stati membri. A seguito di una richiesta di attivazione formulata da uno o più Stati, da quando viene aperto il dossier in Commissione si hanno quattro mesi di tempo per completare l’analisi e presentare una proposta formale al Consiglio. Occorrono poi altre 8-10 settimane per certificare la coercizione e chiederne l’interruzione al Paese terzo.
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