Ecco l’età a cui siamo più intelligenti secondo la scienza

Andrea Fabbri

12 Settembre 2025 - 05:22

Uno studio tedesco fa chiarezza in merito all’età in cui si raggiunge il picco d’intelligenza. E, a sorpresa, non è quella della gioventù

Ecco l’età a cui siamo più intelligenti secondo la scienza

“Sto invecchiando”. “Non riesco più a fare i calcoli a mente”. “Ho perso la capacità di concentrazione e non ho più memoria”. Sono alcune delle frasi che chi supera i 40 anni inizia a dire quando si trova davanti ad azioni che richiedono un grande sforzo mentale.

Ma un recente studio tedesco mette fortemente in dubbio l’idea che l’intelligenza sia inversamente proporzionale all’età. La realtà, secondo i ricercatori, è che i picchi di intelligenza sono molto più distribuiti lungo il corso della vita.

Vediamo come.

Lo studio tedesco sulle fasi dell’intelligenza

La ricerca tedesca, comparsa poco tempo fa sulla rivista Science Advances, ha analizzato le capacità intellettive di un gruppo di persone di età compresa tra i 16 e i 65 anni sottoponendo loro una serie di test in momenti di tempo diversi.

I risultati emersi sono stati sorprendenti. È stato infatti scoperto che, se le abilità nella lettura e nella scrittura crescevano tra i 20 e i 30, il vero picco si raggiungeva intorno ai 46 anni, con cali limitati tra i più anziani. Il picco delle capacità di calcolo, invece, si verificherebbe intorno ai 41 anni e non prima, come molti si aspettavano. 

Due tipi di intelligenza

L’altro dato interessante delle più recenti ricerche scientifiche è la differenziazione tra vari tipi di intelligenza.

Se quella definita “fluida”, legata al calcolo e alla velocità di risposta, raggiunge il picco in età adulta e poi tende a declinare, l’intelligenza “cristallizzata”, fatta di parole, conoscenze culturali, competenze sociali e linguistiche, può migliorare anche dopo i 60 anni.

L’evoluzione delle capacità cognitive

La vita del nostro cervello, dunque, sembra scandita in varie fasi. La velocità mentale trova la sua massima espressione intorno ai 20 anni, mentre le abilità di memorizzazione trovano il picco a cavallo tra i 25 e i 35 anni.

Ma è dopo i 40 che si sviluppa una “nuova intelligenza” legata alla sensibilità emotiva. Ovvero a quella capacità di “leggere” i contesti sociali, sapere cogliere le sfumature di senso e capire come usare le abilità diplomatiche per affrontare le varie situazioni della vita.

E lo sviluppo intellettivo non si esaurisce arrivati ai 40 anni. Nelle fasi successive aumenta il bagaglio di esperienza, cresce la cultura generale e l’abilità nel collegamento di idee sempre più complesse.

A ogni età la sua intelligenza

I risultati degli studi scientifici sull’intelligenza dovrebbero tranquillizzarci. Indipendentemente dall’età in cui siamo, il nostro cervello potrebbe essere ancora allenato e in grado di migliorare le proprie performance.

Per farlo, però, non dobbiamo sederci sugli allori. Se il nostro obiettivo è quello di mantenere una mente lucida e funzionante anche in età avanzata dobbiamo alimentare l’intelligenza con le relazioni sociali, con il confronto, con la ricerca e, perché no, impegnandoci in attività altamente stimolanti come lo studio della musica, gli esercizi di memoria e la lettura.

Tutte attività che, è stato ampiamente dimostrato, sono in grado di rallentare l’arrivo della demenza e di molte altre patologie neuro-degenerative.

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