La crisi climatica globale ha effetti diretti sul carrello della spesa alimentare. Ecco i cibi i cui prezzi sono saliti di più in questi mesi
Da anni il tema della crisi climatica è al centro del dibattito pubblico, ma soltanto ora sta iniziando a mostrare i suoi effetti sulla vita di tutti i giorni. E non soltanto a causa degli eventi atmosferici estremi, sempre più frequenti.
Uno dei campi in cui i cambiamenti climatici stanno avendo sempre più impatto è quello della produzione alimentare. Alcuni dei cibi che siamo abituati a trovare nei supermercati hanno raggiunto negli ultimi mesi prezzi da capogiro. Altri rischiano addirittura di sparire.
E che il problema vada affrontato subito lo conferma un recente studio condotto da alcuni dei più importanti enti di ricerca dell’Unione Europea.
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Prezzi alle stelle per questi alimenti amati dagli italiani
Lo studio in questione ha messo in relazione l’aumento dei prezzi dei generi alimentari con gli effetti sulla produzione alimentare di fenomeni come siccità diffusa, ondate di calore sempre più frequenti e inondazioni.
I dati emersi sono allarmanti: per colpa della crisi climatica alcuni dei cibi più diffusi hanno registrato un aumento dei prezzi al dettaglio pari al 280%. È questo il caso, ad esempio, del cacao, che nell’ultimo anno è triplicato di prezzo a causa del caldo anomalo che ha colpito il Ghana e la Costa d’Avorio, i due principali esportatori mondiali.
E, purtroppo, il cacao non è l’unico alimento che ha visto salire i suoi costi alle stelle. La lattuga proveniente dall’Australia costa il 300% in più rispetto al 2022, il cavolo coreano è rincarato del 70% negli ultimi 9 mesi e le patate provenienti dall’India hanno registrato un aumento pari all’81%.
Anche i prodotti italiani sono a rischio
I rincari dovuti alle difficoltà produttive generate dalla crisi climatica stanno avendo un doppio impatto anche in Italia, uno indiretto e uno diretto.
Come è facile intuire i prezzi per le importazioni sono ormai fuori controllo e prodotti come, appunto, le patate, il caffè e il cacao hanno raggiunto prezzi da capogiro sugli scaffali dei negozi.
L’impatto diretto, invece, riguarda le stesse produzioni nostrane. L’estate dello scorso anno e questa che stiamo vivendo, passeranno alla storia come tra le più torride di sempre.
Un problema per le coltivazioni tipiche del nostro Paese come l’olio d’oliva, la frutta e il grano che devono lottare per “sopravvivere” ogni giorno a periodi di siccità alternati a inondazioni e grandinate.
Uno scenario che sta mettendo a rischio alcune eccellenze italiane come il tartufo bianco, i pomodori di Pachino, i pistacchi di Bronte e il Carciofo Romanesco del Lazio. Prodotti che, purtroppo, stanno iniziando a diventare sempre più difficili da sostenere a livello economico per le stesse aziende.
E se l’industria è in crisi, lo sono ancora di più le fasce della popolazione con i redditi più bassi. La crisi alimentare si sta trasformando rapidamente in crisi economica con sempre più persone che faticano ad arrivare a fine mese a causa dell’aumento dei prezzi dei prodotti alimentari.
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