È uno degli insetti più pericolosi d’Italia, non bisogna avvicinarsi né toccarlo

Giorgia Bonamoneta

20 Aprile 2024 - 19:50

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Ci sono insetti più pericolosi di altri, soprattutto nella stagione primaverile. Ecco qual è l’insetto che causa reazioni gravi nell’uomo e negli animali.

È uno degli insetti più pericolosi d’Italia, non bisogna avvicinarsi né toccarlo

Con l’arrivo della primavera, c’è un pericolo che spesso passa inosservato: le processionarie del pino. Si tratta di uno degli insetti, apparentemente innocui, più pericolosi d’Italia. Questi infatti possono rivelarsi estremamente dannosi per la salute umana e degli animali domestici.

I colpevoli sono i peli urticanti che rilasciano una tossina potenzialmente letale e che causano gravi reazioni allergiche, oltre che problemi respiratori. È importante essere consapevoli di questo rischio e prendere le misure appropriate per evitare il contatto con le processionarie del pino durante le attività all’aperto.

In questo articolo esploreremo da vicino il pericolo rappresentato dalle processionarie, i sintomi associati al contatto con questi insetti e le precauzioni necessarie per proteggersi.

Che cos’è e quali sono i rischi di una processionaria per l’uomo?

Le processionarie del pino sono farfalle notturne della famiglia Thaumetopoeidae. Quando vengono disturbate, i loro bruchi rilasciano una tossina chiamata taumetopeina. Questa sostanza può provocare una grave forma di orticaria negli esseri umani, caratterizzata da gravi eruzioni cutanee, prurito e arrossamento.

Inoltre, se la tossina entra in contatto con gli occhi o le vie respiratorie, può causare ulteriori problemi di salute, come irritazioni oculari, congestione nasale e difficoltà respiratorie. È importante prestare attenzione ed evitare il contatto diretto con questi insetti e i loro nidi.

Perché le processionarie sono pericolose anche per gli animali?

Le processionarie sono pericolose principalmente a causa dei loro peli urticanti, che rilasciano una tossina irritante chiamata taumetopeina. Questa sostanza può causare reazioni allergiche gravi e potenzialmente fatali negli animali domestici, ma anche nei bambini.

Il contatto diretto con i bruchi o i loro nidi senza protezione può portare a gravi eruzioni cutanee e problemi respiratori. Inoltre, la tossina può essere trasportata dall’aria, rendendo il contatto aerogeno un ulteriore rischio per la salute. È fondamentale essere consapevoli del pericolo che rappresentano questi insetti per gli animali, come i cani, che sono molto esposti ai rischi legati al contatto con i loro peli e la tossica che emettono.

Cosa succede quando una processionaria punge?

Se si viene punti da una processionaria o si entra in contatto con la sua tossina, è probabile sviluppare una grave reazione allergica. I sintomi includono eruzioni cutanee, prurito intenso, arrossamento e gonfiore della pelle. In alcuni casi, il contatto con la tossina può anche causare problemi respiratori, irritazione agli occhi e alle mucose.

È quindi fondamentale lavare immediatamente la zona interessata con acqua fredda o alcool e cercare assistenza medica se i sintomi persistono o peggiorano. Inoltre, bisogna fare attenzione ed evitare di grattarsi o strofinare la zona interessata, in quanto potrebbe diffondere ulteriormente la tossina e aggravare i sintomi.

Dove si può trovare la processionaria?

Le processionarie del pino si nutrono principalmente di conifere e sono spesso presenti in boschi, parchi e giardini. I loro nidi possono essere trovati sui rami degli alberi, soprattutto in primavera quando gli insetti sono più attivi.

Per evitare il contatto è importante verificare le aree dove si sospetta la presenza di processionarie e fare attenzione quando ci si trova all’aperto, specialmente durante i mesi più caldi e quando si passeggia con animali domestici e bambini. Inoltre, è consigliabile consultare le autorità locali o gli esperti per informazioni aggiornate sulla presenza di processionarie nella propria area e prendere le dovute precauzioni per proteggere se stessi e gli animali domestici.

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