Infarmed ha bloccato la vendita di due lotti di colliri antiallergici per la presenza di particelle visibili. Scopri quali sono e cosa fare se li stai usando.
Infarmed, l’Agenzia Nazionale dei Medicinali e dei Prodotti Sanitari del Portogallo, ha ordinato il ritiro di un collirio antiallergico.
L’annuncio, arrivato tramite comunicato ufficiale, riguarda un lotto del medicinale Bilaxten (bilastina) 6 mg/ml in forma di collirio, per il quale sono state rilevate particelle visibili all’interno della soluzione. Una misura precauzionale ma importante, poiché si tratta di un farmaco destinato al trattamento delle allergie oculari, spesso utilizzato quotidianamente da molti pazienti.
Il lotto interessato si presenta in confezioni da una fiala da 5 ml. In parallelo, Infarmed ha anche disposto il richiamo del lotto del collirio Lergonix (bilastina), stessa formulazione e stessa concentrazione del Bilaxten.
Questi provvedimenti non solo vietano la vendita e la distribuzione dei farmaci coinvolti, ma impongono anche la restituzione immediata da parte di farmacie, enti sanitari e altri distributori. Ecco tutto quello che c’è da sapere a riguardo.
leggi anche
Tre laboratori francesi condannati per aver causato tumori al cervello attribuiti a farmaci

Ritiro di colliri antiallergici: ecco perché
La decisione dell’Infarmed è scaturita dall’identificazione di particelle visibili nella soluzione di alcuni lotti di colliri antiallergici a base di bilastina, un principio attivo molto usato per alleviare i sintomi delle allergie oculari, come prurito, rossore e lacrimazione. La presenza di tali particelle rappresenta un rischio per la salute degli occhi, in quanto potrebbe compromettere la sterilità della soluzione e causare irritazioni, infezioni o altre complicazioni a livello oculare, specie nei soggetti più sensibili.
Il ritiro è stato annunciato come volontario, ma Infarmed ha immediatamente trasformato la decisione in un provvedimento obbligatorio, sospendendo la distribuzione e ordinando la restituzione dei lotti coinvolti. Si tratta di un’azione che rientra nei protocolli di farmacovigilanza volti a garantire la sicurezza dei medicinali in commercio.
Sebbene non siano stati riportati al momento effetti avversi direttamente collegati a questi lotti, la sola sospetta contaminazione visiva è bastata a far scattare il richiamo. Questo approccio prudenziale è tipico di enti regolatori come Infarmed, che agiscono per tutelare i pazienti prima che possano verificarsi danni concreti.
Colliri antiallergici: quali prodotti sono stati ritirati e cosa fare?
I prodotti coinvolti nel richiamo sono due colliri antiallergici ben noti nel mercato portoghese e in altri Paesi europei:
- Bilaxten (bilastina) 6 mg/ml, collirio, soluzione – Lotto n. 331670A, scadenza agosto 2027, confezione da 5 ml.
- Lergonix (bilastina) 6 mg/ml, collirio, soluzione – Lotto n. 322950B, scadenza maggio 2027, confezione da 5 ml.
Per verificare se il collirio in possesso rientra tra quelli da ritirare, basta controllare l’etichetta o il foglietto illustrativo della confezione, dove sono sempre indicati numero di lotto e data di scadenza. Entrambe le informazioni sono stampate anche sul flacone o sulla scatola esterna del medicinale.
Se si possiede una confezione corrispondente a uno dei lotti segnalati, è importante non utilizzarla ulteriormente. Tuttavia, Infarmed sottolinea che non è necessario sospendere la cura, ma è fondamentale contattare il medico curante o il farmacista per ottenere una nuova confezione sicura dello stesso collirio (proveniente da un lotto diverso) o un medicinale alternativo equivalente.
Per le farmacie, cliniche, ospedali o magazzini che hanno in stock i prodotti coinvolti, è obbligatorio bloccarne la distribuzione, la vendita e l’utilizzo. I lotti devono essere restituiti al distributore secondo le procedure previste per i farmaci ritirati. Infarmed continuerà a monitorare la situazione e invita i cittadini a segnalare eventuali reazioni avverse o anomalie riscontrate nei medicinali tramite il portale ufficiale dell’agenzia. Avvisando anche il resto d’Europa per eventuali flaconcini venduti nel resto dell’Europa.
© RIPRODUZIONE RISERVATA