L’estate 2025 è stata una delle peggiori di sempre per numero di incendi ed estensione dei roghi. Le ragioni, purtroppo, non sono solo naturali
Il problema degli incendi accompagna le estati italiane ormai da moltissimi anni. Una vera e propria piaga naturale e sociale a cui non si riesce a trovare una soluzione e che peggiora di stagione in stagione.
A confermare questo peggioramento sono appena arrivati i dati relativi all’estate 2025: nel nostro Paese ci sono stati più di 800 incendi in appena 3 mesi.
In Italia ci sono stati più di 800 incendi nei mesi estivi
L’estate del 2025 passerà, purtroppo, alla storia come quella del record di incendi. I roghi “estivi” nel nostro Paese sono stati più di 800 e hanno distrutto oltre 55.000 ettari di verde. 481 di questi sono stati classificati come di entità rilevante dall’EFFIS, il sistema europeo di monitoraggio degli incendi boschivi.
Le zone più colpite, infine, sono state quelle della Toscana, della Sardegna, della Basilicata, della Puglia e della Sicilia.
Le cause naturali
L’incredibile numero di incendi che ha devastato molte Regioni Italiane ha due cause principali, una naturale e una decisamente più umana.
La stagione estiva 2025 è stata la quarta più bollente di sempre, con quasi 1 grado sopra la media. E per fortuna agosto è rimasto fuori dai 10 più caldi registrati, altrimenti la situazione sarebbe stata ben peggiore.
L’ottavo mese dell’anno, però, si è distinto in negativo per quanto riguarda la temperatura media della superficie marina. Quello appena finito è stato il terzo più caldo della storia con quasi 21 gradi. Poco meno del record registrato nel 2023.
Il mix tra alte temperature dell’aria e dell’acqua ha creato una vera e propria bomba a orologeria mettendo a rischio boschi, foreste e parchi. Una bomba la cui miccia, quasi sempre, è accesa dall’uomo.
E quelle umane
Una statistica di qualche anno fa pubblicata dal Washington Post sottolineava come l’85% degli incendi annuali negli Stati Uniti fosse stato appiccato da persone.
In Italia riusciamo a fare ancora peggio: secondo una recente rilevazione del Comando Unità Forestali dei Carabinieri e di Ispra, il 96% degli incendi italiani ha origine antropica.
Dolo, disattenzione, scarsa pulizia e manutenzione assente nelle aree più a rischio si sommano ai fattori meteorologici, creando una situazione quasi impossibile da gestire.
Molto interessante, rimanendo alla rilevazione, il dato relativo agli incendiari e alle cause che li spingono ad appiccare il fuoco nelle aree verdi. Perché non ci sono solo le persone distratte, negligenti o poco capaci a gestire gli abbruciamenti agricoli tra i responsabili.
C’è anche chi sceglie deliberatamente di appiccare il fuoco e distruggere i polmoni verdi del nostro splendido Paese. Nelle Regioni del Sud come Sardegna, Calabria e Sicilia, molti incendi vengono scatenati per creare pascoli. In altre zone, invece, la causa è la speculazione edilizia, con il fuoco sfruttato per cambiare la destinazione d’uso dei terreni.
In altri casi, infine, gli incendi vengono “utilizzati” come strumento di ritorsione per questioni legate all’uso dei terreni e come mezzo illecito per “ridefinire” i confini.
© RIPRODUZIONE RISERVATA