Nel 2024 la Spagna corre più veloce dell’UE, attira milioni di turisti, investe nel lavoro e si impone sulla scena internazionale con scelte nette che l’Italia non vuole fare.
Con una crescita del PIL prevista al +3,2% nel 2024, contro lo 0,8% della media UE, la Spagna si conferma come una delle economie più dinamiche del continente. Non solo: il tasso di disoccupazione è al livello più basso dal 2008, segnando un punto di svolta in un paese che per anni ha faticato a risollevarsi dalla crisi finanziaria.
Sul fronte del turismo, Madrid e Barcellona — senza il Rinascimento, Firenze o Venezia — sono riuscite ad attrarre nel 2024 quasi il 50% di visitatori in più rispetto all’Italia, nonostante una popolazione pari all’80% della nostra. Parliamo di 87 milioni di arrivi, che hanno generato 126 miliardi di euro, contro i circa 100 miliardi dell’Italia, che pure vanta l’Alpe innevato, due isole meravigliose come Sicilia e Sardegna, e città d’arte ineguagliabili. Eppure, il nostro comparto turistico è guidato da Daniela Santanchè.
La Spagna oggi è anche più conveniente: il costo della vita è mediamente inferiore rispetto a Italia e Francia, e dal 2022 è in vigore una riforma del lavoro che scoraggia la precarietà e riduce l’uso dei contratti a termine. A gennaio 2025, il salario minimo salirà a 1.184 euro lordi mensili, mentre il programma Ingreso Mínimo Vital garantisce una rete di sostegno economico che va dai 462 ai 1.015 euro al mese per i cittadini in difficoltà. [...]
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