L’intelligenza artificiale Text-to-Text è una minaccia per il lavoro?

Niccolò Ellena

7 Febbraio 2023 - 14:00

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Il modello di intelligenza artificiale Text-to-Text permette ad alcuni software di creare o modificare dei testi. Questa abilità apre a molte novità nel mondo del lavoro. Ma rappresenta una minaccia?

L’intelligenza artificiale Text-to-Text è una minaccia per il lavoro?

L’intelligenza artificiale sta entrando sempre più nella quotidianità delle persone, sia a casa, sia sul posto di lavoro. Le tecnologie che derivano da essa, specialmente nell’ultimo periodo, stanno spopolando. Uno dei modelli di intelligenza artificiale più popolare è il Text-to-Text (T2T), perché può essere impiegato in moltissimi modi diversi. Vediamo come.

Modello Text-to-Text: come funziona, esempi

Il modello Text-to-Text funziona in maniera molto semplice: l’utente fornisce un input testuale, che viene restituito con delle modifiche. Tra quelle più comuni c’è l’allungamento, che prevede lo sviluppo di un testo sulla base di un input fornito dall’utente come «scrivi una storia divertente». In cambio, l’utilizzatore riceve un output, ossia un testo sviluppato coerentemente e basato sulle indicazioni fornite.

Una seconda modifica molto frequente è l’accorciamento: inserendo un input testuale molto lungo, è possibile chiedere al modello di riassumerlo per noi.

C’è infine anche la possibilità di chiedere all’intelligenza artificiale di ritoccare un testo. La modifica può essere di varia natura, ad esempio è possibile richiedere una traduzione da una lingua a un’altra oppure di correggere eventuali refusi.

Un esempio di software basato sul modello Text-to-Text è Grammarly, che è specializzato nella correzione di testi in inglese. Grazie a esso è possibile rimuovere tutti gli errori in inglese presenti in un testo e ricevere suggerimenti per come renderlo più piacevole da leggere.

Un altro software basato sul modello T2T è Semplified: questo è in grado di sviluppare paragrafi e testi completi partendo da una semplice indicazione (input). Questo software è gratuito, offre la possibilità di scegliere la lingua (ce ne sono 25 disponibili) e il tono in cui si vuole che il paragrafo sia scritto (formale, informale, scherzoso, serio). Una volta che il testo appare sulla tabella di lavoro, è possibile modificarlo a piacimento o chiedere all’intelligenza artificiale di fornire delle alternative.

L’ultimo software è ChatGPT, forse uno dei più famosi. Programmato da OpenAI, realtà americana in cui è coinvolto anche Elon Musk, ChatGPT è un chatbot realizzato sfruttando l’intelligenza artificiale che è in grado di rispondere a un’infinità di domande. È capace di produrre e sviluppare testi originali e coerenti, correggere quelli già scritti, tradurli e riassumerli. Attualmente è senza dubbio uno degli strumenti più completi.

Intelligenza artificiale Text-to-Text: una minaccia per il lavoro?

Vedendo quante cose è possibile fare utilizzando questi software basati sui modelli di intelligenza artificiale, è normale che molte persone temano per il loro lavoro. In effetti, è vero che nel corso della storia (per fortuna) l’evoluzione tecnologica ha liberato l’uomo da lavori usuranti, tuttavia è fondamentale chiedersi se questo sia veramente la direzione in cui il mondo sta andando.

Se è vero che l’intelligenza artificiale può scrivere infiniti testi originali in brevissimo tempo, sfruttando le sue conoscenze e i dati di cui dispone, è anche vero che essa non è in grado di generare conoscenza ex novo.

È infatti necessario ricordare che l’intelligenza artificiale è intelligente se è l’uomo a fornirle le informazioni, perché di fatto lei può alterare limitatamente i dati, cambiare gli addendi, ma non aggiungerne di nuovi. Questa capacità - quella di creare conoscenza - è una prerogativa esclusivamente umana, che le macchine per ora non possono apprendere.

Piuttosto che temere per la propria professione a causa dell’intelligenza artificiale, i professionisti dovrebbero pensare a come sfruttare al meglio le possibilità che si aprono loro con queste nuove tecnologie. Grazie a esse, per esempio, è possibile risparmiare tempo assegnando all’IA compiti ripetitivi o banali.

Questo vale soprattutto per coloro che svolgono professioni che richiedono fantasia come il giornalismo e il copywriting. L’intelligenza artificiale non minaccia queste professioni, ma dà a chi le svolge la possibilità di risparmiare tempo e concentrarsi su ciò che è veramente importante: osservare il mondo e provare a descriverlo nella sua complessità.

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