Spinte dalle tensioni commerciali e dalla sovracapacità interna, le case automobilistiche cinesi si gettano in nuovi mercati esteri, ma trovano ostacoli politici e commerciali ovunque.
L’industria automobilistica cinese sta affrontando la più grande sfida della sua storia recente: espandersi globalmente in un mondo sempre più protezionista, mentre deve continuare a sostenere una produzione interna che supera ampiamente la domanda locale.
La crescita esplosiva dell’export automobilistico cinese — quasi sei milioni di veicoli nel 2024, con un +19% rispetto all’anno precedente — racconta di un settore che non può più contare sul solo mercato interno, ma che trova ovunque nuove barriere economiche, politiche e strategiche.
Le cause di questa corsa verso l’estero sono molteplici. Il rallentamento della domanda interna cinese — complice l’incertezza economica, il rallentamento della crescita e l’eccesso di offerta — ha spinto marchi come BYD, Geely, SAIC e Chery a cercare nuovi mercati in cui collocare l’enorme capacità produttiva accumulata. [...]
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