Hai comprato da Apple negli ultimi 10 anni? Potresti ricevere dei soldi

Ilena D’Errico

11 Maggio 2025 - 18:31

Chi ha comprato da Apple negli ultimi 10 anni potrebbe avere diritto a un rimborso. Ecco chi e come richiederlo.

Hai comprato da Apple negli ultimi 10 anni? Potresti ricevere dei soldi

Chi ha acquistato un dispositivo Apple negli ultimi 10 anni potrebbe aver diritto a un risarcimento, in base agli accordi di patteggiamento raggiunti dal marchio. La class action Lopez vs Apple, cui possono ancora aderire tutti gli utenti in linea con i requisiti, ha portato a una battaglia legale lunga e dispendiosa. Per questa ragione, pur continuando a negare ogni responsabilità, Apple ha deciso di scrivere la parola fine stanziando un fondo da 95 milioni di dollari per rimborsare gli utenti. Si tratta di un risarcimento a dir poco simbolico, visto che la stima massima è di 20 dollari a testa, importante soprattutto per la reputazione di Cupertino e il rapporto con la clientela.

Queste cause legali, infatti, non fanno altro che condizionare l’opinione pubblica, soprattutto quando i clienti avvertono minacce alla propria privacy. Nella class action, infatti, viene contestato l’ascolto non autorizzato di registrazioni private da parte di Siri, il celebre assistente vocale di iOs. Una delle tante accuse che contestano ad Apple una tutela inadeguata dei diritti degli utenti, rischiando così un importante danno d’immagine e di marketing. Il patteggiamento, che non è un’ammissione di colpa in questa ipotesi, permette di preservare il rapporto di fiducia con la clientela e gratificare gli utenti con un piccolo rimborso. La parte più importante sono più che altro le scuse ufficiali della compagnia e l’impegno a difendere con maggiore attenzione la riservatezza e la libertà degli utenti.

Siri e le accuse di spionaggio

Il famoso assistente vocale di Apple è di nuovo coinvolto in una causa legale, accusato di spionaggio e violazione della privacy degli utenti. Ovviamente, a risponderne non può essere il virtuale Siri, bensì l’azienda di Cupertino che dovrebbe dimostrare di aver attuato tutte le precauzioni necessarie a tutela dei clienti. Pur di mettere fine a una controversia durata già 5 anni, tuttavia, Apple ha preferito scendere a patti e non compromettere la propria immagine pubblica ulteriormente. Nel mirino delle accuse, gli errori di lettura dei comandi da parte dell’assistente vocale, che potrebbe essersi attivato anche in caso di frasi differenti da “Ehi Siri” interpretate scorrettamente. In questo modo, Siri potrebbe aver ascoltato senza autorizzazione le conversazioni private degli utenti. Una lesione che Apple intende ristorare con un rimborso forfettario da 20 dollari.

Chi può ricevere il rimborso e come fare

Come anticipato, Apple è disposta a pagare un totale di 95 milioni di dollari per risarcire gli utenti che hanno subito una violazione della privacy a causa di Siri. Secondo le stime questa cifra dovrebbe essere sufficiente a compensare tutti gli utenti, con un importo di 20 dollari ciascuno, ma è assai probabile che si renderanno necessari degli incrementi. Ogni cliente, peraltro, può chiedere il rimborso relativo a un massimo di 5 dispositivi, ricevendo così una somma di 100 dollari.

Per ottenere il risarcimento di Apple non serve neanche aver aderito alla class action fin dal principio, l’importante è attivarsi prima del 2 luglio 2025. Ora che il patteggiamento è stato finalmente ufficializzato, infatti, i tempi stringono per l’approvazione definitiva del tribunale. Può chiedere il rimborso chiunque abbia acquistato o sia stato proprietario di un dispositivo Apple dal 2014 al 2024, purché l’apparecchio supportasse Siri. Non è però possibile lamentare un danno presunto, visto che ha diritto al rimborso soltanto chi è disposto a dichiarare sotto giuramento che Siri ha ascoltato indebitamente una conversazione riservata.

Per presentare il proprio reclamo è possibile seguire le indicazioni dello studio legale che si sta occupando del caso, sulla pagina web ufficiale della class action. A tal proposito, si conferma che la procedura è aperta ai clienti Apple di tutto il mondo, compresi gli italiani. Per ricevere il rimborso e le scuse ufficiali della mela morsicata resta comunque necessaria l’approvazione del proprio reclamo, anche in base alla possibilità di provare la sussistenza dei requisiti richiesti. Per i cittadini non statunitensi può risultare più complesso ottenere il rimborso, ma bisogna riconoscere che per i consumatori è diventata soprattutto una questione di principio, visto anche l’importo del risarcimento.

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