Google: trasferiti 20 miliardi di euro alle Bermuda

Luca Fiore

4 Gennaio 2019 - 10:48

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Il “Doppio irlandese con panino olandese” colpisce ancora: nel 2017 Google ha spostato alle Bermuda quasi 20 miliardi di euro, 4 miliardi in più rispetto a 12 mesi prima.

Google: trasferiti 20 miliardi di euro alle Bermuda

Nel corso del 2017, Google ha trasferito 19,9 miliardi di euro, pari a 22,7 miliardi di dollari, da una compagnia olandese alle Bermuda.

Lo riporta l’agenzia Reuters che cita documenti depositati presso la Camera di commercio olandese.

In particolare, a trasferire i fondi sarebbe stata Google Netherlands Holdings BV e, rispetto al 2016, la cifra segna un rialzo di 4 miliardi di euro.

Niente imposte sul reddito alle Bermuda

“Paghiamo tutte le tasse dovute e rispettiamo tutte le normative fiscali nei Paesi in cui operiamo”, riporta una nota diffusa dal motore di ricerca.

“Come le altre multinazionali, paghiamo gran parte delle imposte sul reddito nel Paese d’origine, e negli ultimi 10 anni, abbiamo pagato un aliquota fiscale effettiva globale del 26%”.

Accordi stretti con le autorità hanno permesso alla società madre del motore di ricerca, Alphabet di essere assoggettata, sugli utili prodotti fuori dagli Stati Uniti, ad aliquote particolarmente vantaggiose.

La società nei Paesi Bassi è utilizzata per spostare i ricavi delle royalties incassate fuori dagli Stati Uniti a Google Ireland Holdings, una società con sede alle Bermuda, dove le società non pagano imposte sul reddito.

Double Irish with Dutch Sandwich

Si tratta della tecnica definita del “Doppio irlandese con panino olandese” (Double Irish with Dutch Sandwich): in pratica si crea una triangolazione fiscale tra due società irlandesi (di cui una con stabile organizzazione in un paradiso fiscale) e una ulteriore società in Olanda.

La società a monte, diciamo Alphabet, concede il diritto allo sfruttamento di una proprietà intellettuale alla società irlandese offshore. Questa, con sede nelle Bermuda ad esempio, stipula un contratto di sub-licenza con quella olandese che nel redige un altro con la seconda società irlandese.

Quest’ultima, che è poi quella che opera sul mercato, sarà assoggettata, in virtù di accordi con le autorità, ad aliquote particolarmente vantaggiose sui profitti al netto delle royalties che, deducibili, saranno versate in Olanda. Qui, in ragione del principio che vieta la doppia imposizione, i fondi non saranno tassati e prenderanno in largo verso il paradiso tropicale.

A seguito delle pressioni ricevute, l’Irlanda ha annunciato che i vantaggi finiranno nel 2020.

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