Sempre più ETF si definiscono attivi ma replicano l’indice con lievi modifiche. Per l’88% degli investitori istituzionali sono strategie fuorvianti e poco trasparenti.
I gestori di fondi stanno lanciando sempre più ETF (Exchange Traded Funds) etichettati come attivamente gestiti, ma che in realtà si comportano in modo simile ai fondi passivi che seguono indici di riferimento, secondo i principali esperti del settore.
Secondo un’indagine condotta dal Carne Group, società terza specializzata in servizi di governance e regolamentazione, l’88% dei wealth manager e degli investitori istituzionali ritiene che questi fondi non siano all’altezza della loro etichetta di attivi, risultando quindi fuorvianti per il mercato.
Solo pochi ETF attivi funzionano come i classici fondi con stock picking. La maggior parte si limita a leggere modifiche dei propri benchmark, una strategia che la società finanziaria Morningstar ha definito “shy active”. [...]
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