I giovani italiani virano a destra: in Europa sono i più scettici su immigrati e UE

Alessandro Cipolla

14/11/2018

14/11/2018 - 12:40

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Una ricerca condotta da Pew Research Center tra i paesi dell’Europa Occidentale, indica i giovani italiani come quelli meno progressisti e più a destra.

I giovani italiani virano a destra: in Europa sono i più scettici su immigrati e UE

Poco progressisti, scettici su temi come l’Unione Europea e l’immigrazione e, generalmente, meno a sinistra rispetto ai coetanei degli altri paesi occidentali del continente. Questa è la fotografia dei giovani italiani scattata da una ricerca di Pew Research Center.

Il prestigioso think tank americano infatti lo scorso anno ha effettuato un’indagine prendendo in esame Italia, Germania, Olanda, Regno Unito, Spagna, Danimarca, Francia e Svezia, in pratica tutti i principali paesi dell’Europa Occidentale.

Il risultato è che gli under 30 italiani sono quelli tra i paesi analizzati che possono essere considerati più a destra ed euroscettici, come si evince anche dal recente sondaggio di Eurobarometro dove è emerso che in Italia soltanto il 43% dei cittadini al momento voterebbe senza esitare per rimanere nell’UE.

I giovani italiani virano a destra

Per la sinistra italiana in generale quello che stiamo vivendo sembrerebbe essere uno dei periodi peggiori della sua storia: non solo i risultati elettorali sono più che deludenti, ma anche i giovani (da sempre il grande bacino dell’area) sembrerebbero averle voltato le spalle.

L’indagine realizzata nel 2017 da Pew Research Center ha in pratica trovato conferma nelle elezioni politiche del 4 marzo, dove la sinistra è uscita bastonata dalle urne in favore dei partiti più di destra ed euroscettici.

Le percentuali snocciolate lo scorso anno dal think tank americano suonano adesso come un’azzeccata profezia. Gli under 30 in Italia rispetto a quelli degli altri paesi europei esaminati sono i più “spostati” a destra.

Soltanto il 28% di loro infatti si dichiara a sinistra, percentuale questa simile agli over 50, indice di come alla fine non ci sia una differenza generazionale, cosa che invece avviene negli altri paesi dove gli anziani sono molto più conservatori dei giovani.

I ragazzi italiani poi sono quelli meno progressisti (58% almeno venti punti in meno degli altri paesi), meno convinti di un apporto positivo in termini economici degli immigrati (52% mentre gli altri tutti sopra il 70%) e meno favorevoli in merito alla permanenza nell’Unione Europea.

In generale quindi quello che sembrerebbe prevalere è un sentimento di chiusura verso l’esterno, nonostante il multiculturalismo e la voglia di potersi muovere tra i vari paesi siano solitamente forti leve tra i più giovani.

Vedendo il loro futuro incerto, i ragazzi nostrani starebbero quindi iniziando ad arroccarsi su quel che si ha, percependo tutto ciò che sta fuori il proprio paese come una minaccia.

Timori questi che sono stati intercettati dai partiti di governo, ma molto meno da quelli di sinistra che infatti ancora non vedono la luce in fondo al tunnel dentro il quale sono precipitati da tempo.

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