Genitori anziani, cosa fare se rifiutano cure e terapie?

Ilena D’Errico

9 Gennaio 2024 - 21:38

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Cosa si può fare se i genitori anziani rifiutano cure e terapie? Ecco quali sono le soluzioni legali e quali i rischi per i figli.

Genitori anziani, cosa fare se rifiutano cure e terapie?

Quando i genitori diventano anziani si assiste quasi a un ribaltamento dei ruoli, perché i figli devono prendersi cura di loro, specialmente quando sono malati. Non si tratta solo di un dovere morale, ma anche di un obbligo di legge. Eppure, molto spesso i genitori rifiutano le cure e le terapie, di solito perché temono di perdere l’indipendenza e la dignità, ponendo i figli in una situazione a dir poco complessa. Ecco cosa si può fare secondo la legge.

Cosa succede se i genitori rifiutano cure e terapie?

Chiunque ha dei genitori anziani avrà assistito almeno una volta al rifiuto dell’assistenza, anche quando fornita da familiari o dai figli stessi. I motivi sono molteplici e influenzati poi dallo stato di salute dei genitori, alcune condizioni contribuiscono alla confusione, all’instabilità e perfino all’aggressività rendendo il momento della cura un inferno.

La conseguenza più grave è sicuramente quella relativa al peggioramento dello stato di salute dei genitori che invece avrebbero bisogno di terapie mediche e di prendere medicinali. Anche in soggetti sani dal punto di vista clinico, però, si può verificare il rifiuto dell’assistenza con esiti dannosi. Si pensi, ad esempio, a chi ha difficoltà di mobilità dovute all’età avanzata e non vuole aiuti per le faccende quotidiane.

Queste ultime possono diventare estremamente pericolose se i genitori non hanno piene capacità fisiche o mentali e possono causare incidenti. D’altra parte, succede anche che i genitori non riescano proprio a provvedervi, patendo quindi diversi disagi (rimanendo senza spesa, in una casa sporca e così via).

In secondo piano, ma non sottovalutabili, ci sono le conseguenze penali per i figli. Il reato di abbandono d’incapace, infatti, presuppone proprio l’incapacità della vittima e quindi la nullità del suo rifiuto all’assistenza. Anche quando i genitori sono capaci di intendere e di volere, però, le cose non sono semplici.

I figli che non prestano loro cure e assistenza, seppur in virtù del rifiuto, possono essere accusati del reato di violazione degli obblighi di assistenza familiare. Insomma, bisogna assicurarsi che i genitori stiano bene e siano accuditi, a prescindere dalle loro volontà in merito.

I figli possono obbligare i genitori a curarsi?

Dato che i figli sono accusabili di ben due reati se non si prendono cura dei genitori anziani si può pensare che siano legittimati a obbligarli a curarsi, prendere le medicine e accettare cure e terapie. Niente di più sbagliato, anzi anche in questo caso si incorre in diverse ipotesi di reato (come la violenza, le minacce o i maltrattamenti).

Non è nemmeno pensabile di farsi rilasciare una dichiarazione scritta in cui i genitori rifiutano le cure, perché non avrebbe alcun valore di esonero (tanto meno se i genitori sono incapaci).

Senza dubbio, la prima soluzione è tentare di avere un dialogo con i genitori e spiegare loro di cosa necessitano per la loro salute, andando in contro a tutte le richieste non dannose e senza limitarne l’autonomia (quando possibile). In questo percorso bisogna farsi assistere da operatori sanitari e medici, per sapere quali sono effettivamente le necessità e le soluzioni.

L’assistenza sanitaria è fondamentale, così come anche un supporto psicologico, soprattutto per capire quale atteggiamento adottare e su quali cure non si può transigere.

Cosa fare se i genitori rifiutano l’assistenza

Se i genitori continuano a rifiutare le cure non resta che agire legalmente, chiedendo al giudice la nomina di un amministratore di sostegno. Principalmente, è così possibile tutelare i propri genitori, poiché l’amministratore di sostegno potrà - nei limiti della legge – decidere per conto loro, finanche ricoverarli coattivamente in una struttura sanitaria idonea.

In secondo luogo, i figli assolvono così ai loro obblighi legali mettendosi al riparo dai possibili risvolti penali, che sono tutt’altro che lievi. Ciò non esonera comunque dall’assistenza materiale verso il genitore (nel caso rifiuti quella morale o i figli non siano disponibili in questo senso). È il giudice a prevedere un assegno alimentare, tenuto conto delle necessità dei genitori e delle possibilità economiche dei figli.

Ovviamente, non ci sarà la nomina dell’amministratore di sostegno se i genitori sono pienamente capaci di provvedere ai propri interessi. Resta comunque l’obbligo di versare loro gli alimenti se versano in stato di bisogno, utili anche a provvedere in autonomia alle proprie cure e terapie.

Purtroppo, se i genitori rifiutano le cure mediche ma sono pienamente capaci di intendere e di volere non c’è nessuna soluzione legale in soccorso. Si può solo tentare di convincerli e stare loro vicino.

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