Formazione obbligatoria badanti, cosa cambia con il decreto Anziani

Patrizia Del Pidio

20 Marzo 2024 - 13:24

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Con il Decreto anziani arrivano i registri di assistente familiare che prevedono il possesso della qualifica professionale. Vediamo cosa cambia per le badanti.

Formazione obbligatoria badanti, cosa cambia con il decreto Anziani

Con il Decreto anziani ci sono novità anche per quel che riguarda la formazione delle badanti. Pubblicato in Gazzetta Ufficiale 65 del 18 marzo 2024, il decreto legislativo n. 29 del 15 marzo 2024 è entrato in vigore dal 19 marzo attuando la tanto attesa riforma per gli anziani abili e non autosufficienti. Una riforma in favore degli anziani pone, finalmente, la certezza del diritto su una legge di riferimento portando a un progressivo coinvolgimento di tutti gli attori coinvolti nella gestione della terza età. Dagli anziani stessi ai servizi sociali, dal mondo scientifico alle figure professionali che degli anziani si occupano, tutti saranno coinvolti dalla riforma.

L’assegno di cura, previsto dal Decreto anziani, dovrà servire esclusivamente per la retribuzione di badanti o per pagare servizi di cura. Ma anche in questo ambito il decreto porta una ventata di novità: saranno individuati dei criteri appositi per qualificare la professione dell’assistente familiare

Badanti con qualifica professionale e registri professionali

L’articolo 38 del Decreto anziani va a stabilire quelli che sono gli standard formativi degli addetti all’assistenza delle persone anziane e definisce la formazione del personale in questione. Ferma restando l’autonomia delle Regioni, Il Ministero dell’Istruzione, il Ministero del Lavoro e delle politiche sociali e il Ministero dell’Università e della ricerca, stabiliranno, entro 90 giorni dall’entrata i vigore del decreto, delle linee guida che definiscano le modalità per attuare percorsi formativi per gli assistenti familiari.

Quello che si cerca sono standard formativi delle persone che si prendono cura degli anziani, senza per questo prevedere, però, requisiti di accesso allo svolgimento della professione in questione. Lo scopo è quello di uniformare la formazione del personale che si dedica all’assistenza degli anziani in modo omogeneo per fare sì che su tutto il territorio nazionale l’offerta formativa per chi vuole svolgere professioni di cura e l’acquisizione della qualifica professionale sia più semplice.

Le linee guida che saranno stilate di concerto dai tre ministeri dovranno anche individuare le competenze dell’assistente familiare necessario o che possano essere validate come pregresse.
Per riqualificare il lavoro di cura degli anziani si possono prevedere anche percorsi formativi a livello regionale necessari per l’istituzione di appositi registri regionali.

Decreto anziani, cosa cambia per le badanti?

Le Regioni, sempre per garantire agli anziani una cura professionale dagli standard omogenei in tutta Italia, dovranno istituire degli appositi registri di assistente familiare in cui inserire tutti i nominativi di coloro che hanno una qualifica regionale rilasciata in base alle linee guida nazionali (e, ovviamente, anche altri titoli di studio attinenti all’ambito della professione).
Le Regioni, inoltre dovranno sottoscrivere degli accordi di collaborazione tra Centri per L’impiego e Aziende a Tutela della Salute (Ats) per permettere alle famiglie che hanno bisogno di trovare gli assistenti familiari qualificati.

In questo modo la famiglia che cerca un assistente per un familiare anziano o non autosufficiente, consultando i registri in questione avrà la certezza di assumere personale con la giusta qualifica professionale rilasciata dalla Regione stessa o da altro ente accreditato (la qualifica, infatti, può essere anche pregressa).

Proprio in tale contesto le Regioni dovranno prevedere degli appositi corsi di formazione professionale che permettano di acquisire la qualifica di assistente familiare. I corsi dovranno essere promossi da enti accreditati e destinati anche alla platea dei beneficiari dell’Assegno di Inclusione e del Supporto per la formazione e il lavoro.

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