Flat tax per chi sceglie il concordato preventivo biennale, ecco come funziona

Nadia Pascale

3 Giugno 2025 - 09:38

Flat tax ferma alla soglia deli 85.000 euro per coloro che aderiscono al concordato preventivo biennale, confermati i limiti all’aliquota agevolata.

Flat tax per chi sceglie il concordato preventivo biennale, ecco come funziona

La flat tax per gli incrementi di reddito si applica anche nel 2025 a chi sceglie il concordato preventivo biennale. Ecco come funziona e i limiti.

Continuano a delinearsi i profili del concordato preventivo biennale, edizione 2025-2026. La flat tax è applicata agli incrementi di reddito solo fino a 85.000 euro. Ecco perché.

A rendere nota la volontà del Governo di lasciare la flat tax per chi aderisce al concordato preventivo biennale alla soglia degli 85.000 euro, è il vice-ministro all’Economia e alle Finanze, Maurizio Leo. Per molti questo può essere un importante disincentivo.

Ecco nel dettaglio come funziona la flat tax nel concordato preventivo biennale e i limiti.

Flat tax sugli incrementi di reddito nel CPB, come funziona?

Il concordato preventivo biennale è un accordo tra Fisco e contribuente sulla tassazione da applicare per un biennio. La proposta di base imponibile viene calcolata avendo diversi punti come riferimento e in particolare l’ammontare di compensi e ricavi dichiarati negli anni precedenti, il punteggio ISA maturato, gli andamenti di mercato e l’andamento dell’economia.

Tra il reddito percepito negli anni precedenti e la base imponibile del concordato preventivo biennale vi è generalmente una variazione positiva, cioè un incremento. Ne deriva che per i titolari di partita Iva c’è un aumento delle tasse da versare.

Per mitigare questo effetto, che di fatto porta poche adesioni, viene applicata all’incremento di reddito una flat tax, tassa piatta, con aliquota dal 10% al 12%. Il vice-ministro Leo ha confermato che per il biennio 2025-2026 la flat tax si ferma alla soglia degli 85.000 euro. Superata tale soglia si applica un’aliquota Irpef al 43% e Ires al 24%.

Il vice-ministro Leo ha anche confermato l’esclusione dei forfettari dal concordato preventivo biennale.
Infine, non sembrano esservi passi indietro in merito al ravvedimento speciale che dovrebbe essere confermato anche per chi aderisce nel 2025.
Resta fermo per ora il termine di adesione al 31 luglio, anche se nel correttivo allo studio è presente la proposta di proroga dei termini di adesione.

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