Flat tax, le ipotesi di riforma fiscale e i dubbi

Nadia Pascale

29 Maggio 2023 - 11:41

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Il lavoro sulla riforma fiscale con estensione della flat tax a lavoratori dipendenti e pensionati continua, ma a che punto siamo? Si riuscirà a cambiare il sistema fiscale?

Flat tax, le ipotesi di riforma fiscale e i dubbi

Nell’ambito del progetto di riforma fiscale si è più volte parlato di flat tax, i contorni ancora non sono definiti, infatti i membri del Governo Meloni hanno più volte paventato tale ipotesi, ma mai del tutto definita nei suoi contorni.

La flat tax è anche definita come tassa piatta e prevede un’aliquota unica applicata qualunque sia il livello di reddito prodotto che suscita molto interesse tra sostenitori e detrattori. Come potrebbe essere applicata in Italia la flat tax e a chi porterebbe vantaggi?

Nella maggior parte dei casi ad essere favoriti sono i redditi medi e alti, infatti chi ha redditi bassi potrebbe vedere addirittura l’applicazione di una aliquota intermedia più alta di quella applicata con il sistema progressivo ora in vigore. Con dei correttivi potrebbero evitarsi effetti spiacevoli, ad esempio aumentando la soglia della detassazione.

Cerchiamo quindi di capire come potrebbe funzionare la flat tax e i possibili ostacoli a cui va incontro.

La flat tax oggi: regime forfettario

La prima cosa da sottolineare è che attualmente la flat tax riguarda una quota di partite Iva che hanno scelto di aderire, rispettandone i requisiti, al regime forfettario. Più volte anche in campagna elettorale si è parlato di flat tax per tutti, ma di fatto anche nella riforma fiscale su cui ora si sta lavorando, non si pensa a tale ipotesi, ma ad una introduzione graduale.

Il motivo? Semplice, la flat tax andrebbe a modificare il nostro sistema tributario, estendendola a tutti i contribuenti sarebbe ben difficile parlare di un sistema tributario progressivo, come delineato dalla Costituzione all’articolo 53. Questo implica che la riforma, se andasse a introdurre in modo diretto la flat tax per tutti, potrebbe andare incontro a profili di incostituzionalità.

Per scongiurare questa ipotesi sarebbe necessario un preventivo passaggio di modifica della Costituzione che però richiede una procedura diversa da quella prevista per le leggi ordinarie.
A ciò deve aggiungersi che una flat tax per tutti potrebbe drasticamente ridurre le entrate tributarie e mandare in crisi il sistema, il Governo quindi cerca di andare, almeno questa è la sensazione, con i piedi di piombo.

Ipotesi allo studio del Governo per la flat tax

Nel progetto che sembra stia prendendo piede, sono previste solo limitate ipotesi di tassa piatta. Per quanto riguarda l’Irpef, Imposta sul reddito delle persone fisiche, si ipotizza in realtà un preliminare passaggio dalle attuali 4 aliquote a 3 aliquote, quindi resterebbe il sistema progressivo anche se attenuato rispetto ad ora, ricordiamo che con la legge di bilancio 2022 si è passati da 5 aliquote a 4 aliquote, quindi si va verso un ulteriore appiattimento con 3 aliquote.

Il passaggio alle 3 aliquote viene considerato una sorta di preliminare prima del passaggio alla tassa piatta con aliquota unica.

Un’altra ipotesi allo studio è quella dell’introduzione della flat tax incrementale. Questa dovrebbe prevedere l’applicazione dell’aliquota unica solo per i redditi eccedenti rispetto a quelli prodotti negli anni precedenti. Si ipotizza il calcolo di un reddito medio su tre anni e l’applicazione della tassa piatta sulle eccedenze rispetto a tale reddito medio.

Un’altra ipotesi di tassa piatta o flat tax a cui si sta lavorando riguarda la tredicesima mensilità, quindi, questa dovrebbe uscire dal sistema a scaglioni ed essere tassata con l’aliquota unica.
Non è detto che non si inseriscano misure miste tra quelle viste, ad esempio sia flat tax incrementale sia flat tax sulla tredicesima.

Critiche e dubbi sulla flat tax

Ad oggi non è dato sapere come si procederà e se realmente ci sarà un approdo alla flat tax, ciò che appare certo sono le perplessità di molti di fronte a questa ipotesi.

Tra i vantaggi ipotizzati dai sostenitori vi sono la crescita economica del Paese, la riduzione dell’evasione fiscale e l’aumento del Pil. Secondo però Bankitalia, l’introduzione della flat tax per tutti andrebbe ad aumentare le disuguaglianze sociali.

Bankitalia afferma che i vantaggi ipotizzati non sono certi in quanto gli studi effettuati non portano a conclusioni univoche anche perché i Paesi che applicano tale tassazione sono in numero limitato e di conseguenza non è ben facile comprendere i reali effetti, anche considerando le diverse condizioni economiche e sociali degli stessi.

Effetti negativi su redistribuzione ed uguaglianza sono stati registrati in Bulgaria, mentre in Paesi come l’Estonia e la Slovacchia sono stati evitati con l’introduzione di correzioni attraverso l’ampliamento di detrazioni, deduzioni e con aumento dei minimi esenti.

In Italia però si ipotizza un qualcosa di contrario rispetto a tali ampliamenti, infatti vi è il progetto di ridurre detrazioni e deduzioni.

Anche sul fronte semplificazione, secondo Bankitalia non vi sono certezze visto che nel sistema italiano si è già detto che pur essendo prevista una semplificazione del sistema delle detrazioni e deduzioni, non si intende toccare quelle principali, in particolare quelle che portano benefici fiscali alle famiglie.

La bocciatura di Bankitalia non è l’unica, infatti arriva dopo quella Commissione Europea e le perplessità espresse dall’Upb (Ufficio parlamentare di bilancio) che pone l’accento sulle risorse che verrebbero a mancare e sulla sostenibilità del debito nel medio-lungo termine. Nella relazione si sottolinea che mentre per l’abolizione dell’Irap sono state previste risorse aggiuntive attraverso un’addizionale Ires, non è così con l’ipotesi di introduzione della flat tax.

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