Ferie due settimane bastano? Ecco quanto dovrebbero durare davvero secondo la scienza

Simone Micocci

22 Luglio 2025 - 17:34

Una o due settimane di ferie? Quanti giorni bisogna prendere? Ecco la risposta secondo la scienza.

Ferie due settimane bastano? Ecco quanto dovrebbero durare davvero secondo la scienza

È tempo di ferie per milioni di italiani. C’è chi si ferma per una settimana, chi riesce a prolungare la pausa a due o tre, e chi, approfittando del periodo estivo, si concede persino un mese intero di vacanza.

Le ferie in Italia come in gran parte dei Paesi del mondo sono un diritto sancito dalla legge, pensato per garantire al lavoratore un recupero psicofisico completo e il tempo necessario per ricollegarsi alla propria vita personale, familiare e sociale.

Ma quanti giorni di ferie servono davvero per rigenerarsi?

La normativa stabilisce un minimo: quattro settimane l’anno, di cui almeno due da godere, possibilmente in modo continuativo, entro l’anno di maturazione, mentre i contratti collettivi possono prevedere durate maggiori.

Ma sono sufficienti? Cosa dice la scienza su quante ferie servano davvero per ottenere benefici reali? A rispondere è uno studio condotto nel 2012 dall’Università di Nijmegen, nei Paesi Bassi, pubblicato sul Journal of Happiness Studies.

Quante ferie servono davvero? La risposta della scienza

Una settimana di vacanza è troppo poco, ma due potrebbero essere già troppo. A dirlo è la scienza: secondo uno studio condotto dagli scienziati dell’Università di Nijmegen, nei Paesi Bassi, il picco massimo di benessere durante le ferie si registra, in media, intorno all’ottavo giorno.

Vacanze più brevi non danno il tempo necessario per rigenerarsi davvero, mentre periodi troppo lunghi rischiano di sortire l’effetto opposto: dopo l’undicesimo giorno, infatti, il livello di soddisfazione inizia a calare, lasciando spazio a una certa stanchezza o noia.

Secondo i ricercatori, dunque, la durata ottimale delle ferie è compresa tra gli 8 e gli 11 giorni: né meno, né più.

Un equilibrio perfetto, che sembra confermare l’intuizione di William Shakespeare:

“Se passassimo tutto l’anno in vacanza, divertirci sarebbe faticoso quanto lavorare.”

L’alternanza tra tempo dedicato al lavoro e tempo dedicato al riposo, quindi, rappresenta una necessità per il benessere mentale e fisico. Solo trovando questo equilibrio possiamo davvero godere del tempo libero nel modo migliore.

Non solo la quantità, anche la qualità è importante

Va detto che dare una risposta che sia uguale per tutti non è sempre corretto, in quanto molto dipende anche da cosa si fa durante le ferie, nonché dalle risorse economiche che si hanno a disposizione.

Come spiega la psicologa del lavoro Bénédicte Pichard è soprattutto la qualità delle vacanze a essere importante. Secondo l’esperta, “la durata ideale delle ferie è quella che permette di prendersi davvero una pausa dal lavoro”: per questo motivo è importante disconnettersi completamente dal lavoro così da poter recuperare energie. Non è tanto la durata, quanto la qualità quindi a essere importante:

“Non importa se si tratta di una pausa fisica o mentale, quel che è fondamentale è poter sperimentare qualcos’altro per riposare la mente”.

Ad esempio, Pichard ritiene che passare le vacanze stando continuamente al telefono, navigando su Internet o guardando Netflix non sia il miglior modo per riposarsi in quanto si tratta di attività psicologicamente costose.

Così come ovviamente vanno evitate tutte quelle attività che in qualche modo ricollegano al lavoro: ad esempio controllare la posta elettronica, o rispondere alle chat di lavoro. Bisogna staccarsi da ogni comportamento che in qualche modo ricollega al lavoro, solo così si può parlare davvero di vacanza.

Dunque, affinché le vacanze possano davvero ridurre lo stress, migliorare la salute mentale, fisica e psicologia è necessario fissare una durata che non sia particolarmente lunga - piuttosto è meglio fermarsi per brevi periodi più volte durante l’anno - oltre a tenere un comportamento che sia totalmente distaccato da quello tenuto nei periodi lavorati.

Solo così i benefici delle ferie si considerano davvero raggiunti.

Ma quante ferie spettano davvero in Italia?

Quando si parla di ferie estive, è bene ricordare che non esiste un obbligo di legge che imponga di concederle proprio in questa stagione: si tratta piuttosto di una consuetudine consolidata, favorita dalle alte temperature e dal rallentamento produttivo di molti settori. Tuttavia, è il datore di lavoro a decidere il periodo di ferie, tenendo conto sia delle esigenze aziendali che degli interessi del lavoratore, come stabilisce l’articolo 2109 del Codice Civile.

In base alla normativa italiana (art. 10 del D.lgs. n. 66/2003), ogni lavoratore ha diritto ad almeno 4 settimane di ferie retribuite all’anno, di cui:

  • 2 settimane devono essere godute, possibilmente in modo continuativo, entro l’anno di maturazione;
  • le altre 2 possono essere fruite entro i 18 mesi successivi.

Per chi è stato assunto da meno di un anno, le ferie spettanti si calcolano in proporzione ai mesi lavorati: in media si maturano circa 2,33 giorni di ferie per ogni mese. È sempre possibile che il contratto collettivo applicato preveda condizioni più favorevoli, ma mai peggiorative.

Infine, è bene sapere che il datore può anche imporre una chiusura aziendale collettiva, ad esempio durante il periodo di Ferragosto, obbligando i dipendenti a smaltire parte delle ferie in quel momento. In ogni caso, per sapere con precisione quanti giorni di ferie spettano e quando possono essere utilizzati, è fondamentale consultare il proprio contratto collettivo e verificare il saldo ferie sulla busta paga.

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# Ferie

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