Euro dollaro al di sotto di 1,07. Dove può arrivare la coppia?

Violetta Silvestri

10/11/2023

10/11/2023 - 15:50

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La coppia EUR/USD oscilla sotto la soglia di 1,07 e rimane fortemente dipendente dalle aspettative sulle prossime mosse di Bce e Fed. Cosa aspettarsi sull’euro dollaro.

Euro dollaro al di sotto di 1,07. Dove può arrivare la coppia?

L’EUR/USD oscilla al di sotto di 1,0700 nella giornata di scambi di venerdì 10 novembre, dopo il calo di giovedì innescato dai commenti da “falco” di Powell su potenziali nuovi rialzi dei tassi.

Le parole del presidente Fed hanno dato una spinta al biglietto verde e hanno fatto scivolare la coppia, in previsione di uno scenario in cui il costo del denaro è visto ancora in aumento. Tuttavia, lo strumento FedWatch del CME Group mostra che i mercati stanno ancora scontando una probabilità del 90% che la banca centrale americana lasci il tasso di riferimento invariato a dicembre. Questa mossa sarebbe considerata più accomodante e preparatoria di potenziali tagli, ipotizzabili nel 2024.

In questo contesto che rimane incerto, soprattutto per le stime su cosa succederà a inflazione e ai costi di finanziamento in Usa e in Eurozona, l’euro dollaro appare bloccato intorno a quota 1,07, con oscillazioni più al ribasso che al rialzo.

Le tendenze a breve termine dell’EUR/USD rimangono legate ai discorsi delle banche centrali. Le crescenti scommesse su un rialzo dei tassi della Fed farebbero pendere la divergenza della politica monetaria a favore del dollaro Usa. Il deterioramento del contesto macroeconomico dell’area euro resta un ostacolo in più per l’euro.

EUR/USD, dove si dirige la coppia? I fattori da monitorare

L’euro è sceso al di sotto di 1,07 dollari, in calo rispetto al picco di sette settimane a 1,0756 dollari raggiunto il 6 novembre.

I principali motori della coppia continuano a essere le parole dei vari membri delle due banche centrali.

Il vicepresidente della Bce, Luis de Guindos, ha sottolineato che l’economia della zona euro vedrà probabilmente una leggera contrazione o, nella migliore delle ipotesi, una stagnazione nel quarto trimestre. Lagarde ha affermato che mantenere il tasso di deposito al 4% - e i tassi di interesse al 4,50% - dovrebbe essere sufficiente per domare l’inflazione, ma i funzionari prenderanno in considerazione di aumentare nuovamente i costi di finanziamento se necessario. Nello specifico, in caso di shock importanti, le decisioni potranno essere riviste.

Per quanto riguarda gli Usa, il policymaker Robert Holzmann ha sottolineato la necessità di vigilare sull’inflazione e di essere pronti ad aumentare i tassi quando necessario.

Il sentiment del mercato suggerisce un potenziale taglio dei tassi di interesse di 95 punti base da parte della Bce entro la fine del 2024, dopo la fine di 10 rialzi consecutivi dei tassi a ottobre. Nel frattempo, il presidente della Federal Reserve Jerome Powell ha espresso incertezza sull’efficacia degli attuali tassi di interesse nell’affrontare l’inflazione e ha suggerito la possibilità di ulteriori rialzi dei tassi.

Con una politica monetaria ancora aggressiva da parte della Fed, il dollaro è visto rafforzarsi. Anche se la Bce prendesse la stessa decisione, di altri aumenti piuttosto che una pausa prolungata, l’euro dollaro potrebbe salire, ma non in modo così rilevante. C’è da considerare, infatti, il sentiment più pessimistico sulla crescita in Eurozona rispetto agli Usa, che deprime gli investimenti nella moneta unica.

La traiettoria dei tassi di interesse della Bce più alti per un periodo più lungo aumenterebbe i costi di finanziamento e ridurrebbe il reddito disponibile. Una tendenza al ribasso del reddito disponibile influenzerebbe la spesa dei consumatori e smorzerebbe le pressioni inflazionistiche guidate dalla domanda. Tuttavia, una prospettiva negativa sulla spesa potrebbe incidere negativamente anche sull’economia dell’area euro. I consumi privati ​​contribuiscono per oltre il 50% all’economia dell’area euro.

Infine, il dollaro può sempre beneficiare di acquisti come valuta rifugio in momenti di maggiore volatilità e incertezza per gli asset di rischio.

Cosa aspettarsi sull’euro dollaro?

Secondo i modelli macro globali di Trading Economics e le aspettative degli analisti, il tasso di cambio euro dollaro dovrebbe attestarsi a 1,06 entro la fine di questo trimestre. Guardando al futuro, la stima è che venga scambiato a 1,02 tra 12 mesi.

In un’analisi di Dailyfx, la coppia è vista piuttosto stabile nel breve periodo. Senza segni di una forte escalation sia nel conflitto Russia-Ucraina che in Medio Oriente la domanda di dollaro come bene rifugio potrebbe essere limitata e tenere sotto controllo il rafforzamento del biglietto verde.

Per la banca Socgen, l’EUR/USD si muoverà nel range tra 1,04-1,08 nelle prossime settimane.

Secondo TDSecurities, “la Fed continuerà a dipendere dai dati, ma l’attenzione alle condizioni finanziarie significa che l’asticella per un altro rialzo è più alta. Se i dati iniziassero a indebolirsi come ci aspettiamo, allora l’USD dovrebbe seguirli al ribasso”.

Nel lungo termine, ING si aspetta un dollaro più debole per il prossimo anno, ma è cauta sui rischi potenziali: “Le nostre previsioni di una recessione dell’Eurozona, di un difficile ritorno al Patto di stabilità e crescita e della continua minaccia di un’impennata dei prezzi del petrolio presentano rischi al ribasso rispetto alla nostra previsione di un rialzo del cambio EUR/USD a 1,10 guidato dalla Fed la prossima estate e 1,15 entro la fine del 2024”.

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