L’esercito americano è interessato all’aereo più grande del mondo

Luna Luciano

22 Maggio 2025 - 23:05

Il WindRunner, colosso dei cieli progettato per il trasporto di carichi enormi, ora attira l’interesse del Pentagono per le sue potenzialità logistiche e militari.

L’esercito americano è interessato all’aereo più grande del mondo

Il WindRunner della compagnia aerea statunitense Radia sarà il velivolo più grande del mondo: il primo “jumbo jet” per il trasporto merci.

Inizialmente progettato per il trasporto di pale del rotore di grandi dimensioni destinate a impianti eolici, questo aereo ha attirato l’attenzione del Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti per il suo straordinario potenziale logistico. Radia ha recentemente annunciato una collaborazione ufficiale con il governo americano per testare l’idoneità del WindRunner in ambito militare.

Sebbene non sia ancora operativo, il progetto ha già suscitato interesse per le sue caratteristiche uniche: un’enorme capacità di carico, la possibilità di operare su piste corte e non asfaltate, e un design che lo rende adatto al trasporto di attrezzature complesse e ingombranti.

Il WindRunner rappresenta così non solo un progresso tecnologico nel trasporto aereo, ma anche un asset strategico per la difesa e la gestione delle emergenze. L’interesse del Pentagono conferma il valore strategico di questo velivolo, che potrebbe rivoluzionare la logistica militare nei prossimi anni. Ecco tutto quello che c’è da sapere.

WindRunner, l’aereo più grande al mondo: ecco come funziona

Il WindRunner è un progetto ambizioso che ridefinisce i limiti del trasporto aereo. Con 109 metri di lunghezza e 80 di apertura alare, questo gigante dei cieli è destinato a superare qualsiasi aereo esistente in termini di volume di carico. La sua funzione originaria era quella di trasportare componenti enormi, come le pale dei rotori per le turbine eoliche, che per dimensioni non possono essere gestite dai velivoli tradizionali.

Una delle sue caratteristiche più sorprendenti è la capacità di carico: non tanto in peso (circa 73 tonnellate, meno delle 250 tonnellate del defunto Antonov An-225 “Mrija”), quanto in volume. Il WindRunner vanta infatti uno spazio utile quasi sette volte superiore a quello dell’Antonov, consentendo di trasportare oggetti molto ingombranti che prima richiedevano mezzi speciali via terra o via mare.

Dal punto di vista tecnico, il carico viene effettuato tramite il muso dell’aereo, che può essere sollevato verso l’alto per consentire un accesso frontale diretto alla stiva. Il velivolo sarà equipaggiato con quattro potenti turbofan e, grazie alla sua struttura innovativa, potrà decollare da piste lunghe solo 1,8 chilometri: una distanza significativamente inferiore rispetto agli standard per velivoli di queste dimensioni.

Ma forse il dettaglio più affascinante è la possibilità di operare senza piste asfaltate: il WindRunner è progettato per atterrare e decollare da terreni sterrati, una caratteristica che apre possibilità operative senza precedenti, soprattutto in contesti remoti, desertici o colpiti da calamità naturali. Se Radia riuscirà a rispettare le promesse del progetto, ci troveremo di fronte a una vera e propria rivoluzione nel mondo dell’aviazione cargo.

WindRunner, gli interessi militari degli Stati Uniti

Il Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti ha colto immediatamente il potenziale strategico del WindRunner. Le forze armate americane, costantemente impegnate a garantire una logistica rapida ed efficiente in tutto il mondo, vedono in questo aereo un alleato prezioso per operazioni complesse, specialmente in teatri di guerra o aree isolate.

La capacità del WindRunner di trasportare carichi voluminosi, come radar, veicoli blindati, componenti di missili o attrezzature per missioni spaziali, lo rende particolarmente utile in scenari in cui la velocità e la flessibilità del trasporto sono essenziali. Rispetto agli attuali cargo militari, questo velivolo potrebbe ampliare enormemente il tipo di materiali trasportabili via aerea, riducendo i tempi e la complessità della logistica terrestre.

Inoltre, la possibilità di decollare da piste non asfaltate offre un vantaggio tattico significativo: permette l’utilizzo dell’aereo anche in zone di guerra prive di infrastrutture aeroportuali moderne, o in aree colpite da disastri naturali, dove le piste sono danneggiate o inagibili. In questi casi, il WindRunner potrebbe essere impiegato anche per scopi umanitari, portando aiuti, mezzi di soccorso e materiali sanitari direttamente nei luoghi colpiti.

L’amministratore delegato di Radia, Mark Lundstrom, ha dichiarato che “con WindRunner, gli oggetti più grandi del mondo possono essere consegnati nei luoghi più difficili da raggiungere”. Un’affermazione che sintetizza bene le potenzialità militari e civili di questo velivolo. Sebbene non sia ancora chiaro quando il WindRunner sarà effettivamente operativo, la sua futura entrata in servizio potrebbe rappresentare una svolta per la logistica globale, soprattutto in ambito difensivo.

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