Escursionista condannato a pagare 4.400 euro per il salvataggio in elicottero

Luna Luciano

14 Settembre 2025 - 22:14

Bloccato sulle Alpi, viene soccorso in elicottero ma l’assicurazione rifiuta di coprire i costi: un conto da 4.400 euro che solleva dubbi sulle tutele in montagna.

Escursionista condannato a pagare 4.400 euro per il salvataggio in elicottero

Rimane bloccato sulle Alpi e dopo il salvataggio in elicottero, scopre di dover rimborsare la sua assicurazione. È successo a un escursionista esperto che, insieme a un compagno, si era avventurato sul massiccio del Dents-du-Midi, trovandosi poi intrappolato su un pendio ripido e scivoloso. Dopo vari tentativi di uscire dalla situazione, i due hanno deciso di chiamare il numero di emergenza 144.

Un elicottero di Air-Glaciers è stato inviato sul posto. L’equipaggio ha sorvolato l’area più volte prima di riuscire a localizzare gli escursionisti. L’intervento, durato oltre un’ora, si è concluso senza feriti ma con un salvataggio complesso. Una volta a valle, è arrivata la sorpresa: la fattura di 4.128 franchi, circa 4.400 euro.

L’assicurazione sanitaria dell’escursionista ha rifiutato di rimborsare i costi. Motivo: non si trattava di un’“emergenza medica”. Per le casse malati svizzere, infatti, le spese di soccorso sono coperte solo in caso di ferite o di pericolo immediato di vita. Ma quanto costa un soccorso alpino? Scopriamolo insieme.

I costi del soccorso alpino

Il caso ha riportato l’attenzione sui costi del soccorso alpino in Svizzera. Le cifre sono notevoli:

  • un intervento in ambulanza può variare tra i 900-2.100 franchi, a seconda del cantone;
  • per un elicottero, invece, il prezzo sale dai 3.500-4.500 franchi, in base alla durata e alla complessità dell’operazione.

Chiamare il 144 non consente di scegliere quale organizzazione intervenga: vale la regola del “Next Best”, cioè viene mobilitata l’unità disponibile più rapida. In questo caso è intervenuta Air-Glaciers, ma sul territorio operano anche Rega e Air Zermatt.

Il compagno dell’escursionista, sostenitore della Rega con una quota annua di soli 40 franchi, non ha ricevuto alcuna fattura. L’associazione, infatti, rinuncia di norma al rimborso per i suoi donatori, anche se non vi è alcun obbligo legale. Un dettaglio che mostra come, oltre all’assicurazione sanitaria, in Svizzera esistano altre forme di protezione per chi frequenta la montagna.

Soccorso alpino, sicurezza prima del portafoglio

Il caso solleva però una questione più ampia: quanto pesa la paura dei costi nelle decisioni di chi si trova in difficoltà in montagna? I soccorritori invitano a non esitare. Meglio dare l’allarme subito che rischiare un incidente grave. “Accogliamo ogni chiamata tempestiva, perché spesso previene conseguenze peggiori”, spiegano i responsabili delle organizzazioni alpine.

Le squadre di soccorso non decidono in base a ciò che l’assicurazione rimborsa, ma solo sulla valutazione dei rischi. Questo significa che, anche se alla fine non si tratta di un’emergenza medica, l’intervento viene effettuato per tutelare la sicurezza delle persone.

La vicenda dell’escursionista bloccato sul Dents-du-Midi mette in evidenza il paradosso: un salvataggio può essere necessario per prevenire incidenti, ma non essere coperto dall’assicurazione. Una realtà che chi pratica trekking e alpinismo deve conoscere, per evitare sorprese costose e pericolose.

La bellezza del paesaggio va sempre accompagnata dalla consapevolezza dei rischi della montagna. Preparazione, prudenza e informazioni chiare sulle coperture assicurative diventano quindi elementi indispensabili. Perché un’escursione indimenticabile non si trasformi in un conto salato da pagare.

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