Epatite A, allerta in Portogallo per lo scoppio dell’epidemia: come si trasmette?

Alessandro Nuzzo

14 Marzo 2024 - 21:30

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Sono saliti a 23 i casi di Epatite A in Portogallo tanto che la Direzione Generale della Sanità ha iniziato a parlare di epidemia. Ecco i sintomi e come si trasmette.

Epatite A, allerta in Portogallo per lo scoppio dell’epidemia: come si trasmette?

Preoccupazione in Portogallo per la diffusione di un’epidemia di Epatite A che ha fatto registrare già diversi casi negli ultimi giorni. Come riportato dalla Direzione Generale della Sanità (DGS), i casi identificati sono 23, la maggior parte uomini di età compresa tra i 20 e i 49 anni e nel 44% dei casi la trasmissione è avvenuta per via sessuale.

Anche se nella maggioranza dei casi quest’infezione, causata da un virus a RNA membro del genere Hepatovirus, si risolve senza conseguenze gravi, il ministero della Salute invita comunque alla prudenza e a fare attenzione a cibi o acqua e ai contatti ravvicinati. Ecco come si trasmette, come prevenire e come si cura l’infezione da Epatite A.

Epatite A: causa e come si trasmette

L’Epatite A è un’infezione provocata da un virus che causa infiammazione del fegato e può compromettere le sue funzioni. Il periodo di incubazione è di circa 4 settimane e dopo aver contratto il virus il paziente risulterà totalmente immunizzato. Nella maggior parte dei casi la malattia si estingue senza conseguenze gravi. Nei bambini molto spesso è totalmente asintomatica. È considerata pericolosa solo quando si verifica in soggetti anziani o in chi ha problemi di salute. Si tratta di un agente patogeno molto resistente, capace di sopravvivere a temperature alte e ad ambienti molto acidi, per questo è facilmente trasmissibile.

La trasmissione può avvenire attraverso cibo o acqua contaminati o attraverso i contatti ravvicinati con una persona infetta. Quasi sempre si trasmette per il contatto con materia fecale contaminata. La trasmissione può avvenire per manipolazione di cibo da parte di persone infettate, che non si siano lavate con cura le mani dopo essere andate in bagno. Oppure per contaminazione dell’acqua da bere. Occhio anche ai frutti di mare o pesce contaminato dallo scarico delle fognature. Altra modalità di trasmissione, che poi è quella che ha causato la maggior parte dei casi in Portogallo, è quella sessuale con contatti ravvicinati tra persone che sono infette.

Sintomi e terapia

Come detto il periodo di incubazione è di circa 4 settimane il che significa che i sintomi possono comparire dopo un mese dal contagio. Alcune persone sono completamente asintomatiche ma possono comunque trasmettere il virus. In caso di sintomi, i più frequenti che si verificano sono: stanchezza, debolezza, nausea, vomito, diarrea, dolore o fastidio addominale, perdita di appetito, febbre bassa, urina scura, dolori articolari, ittero e prurito intenso.

La fase sintomatica dura solitamente 8-10 settimane, sebbene in alcuni casi possa proseguire anche fino a sei mesi in alcuni soggetti. Per accertarsi di avere il virus dell’Epatite A è necessario un esame del sangue o delle feci.

Non esistono trattamenti specifici per combattere l’infezione perché la malattia nella maggior parte dei casi regredisce spontaneamente senza lasciare alcun danno al fegato. Il trattamento si basa spesso sui sintomi ma è consigliato comunque stare a riposo e cercare di non sollecitare troppo il fegato interrompendo l’assunzione di alcool e farmaci.

Quanto alle armi di prevenzione esiste il vaccino contro l’Epatite A che protegge con un’efficacia del 95-100%. Il vaccino è consigliato a tutte le persone che sono a rischio per via delle attività che svolgono quotidianamente o per le quali il contagio potrebbe costituire un serio rischio. In ogni caso lavare sempre le mani dopo essere andati in bagno e prima del contatto con cibi e bevande riduce drasticamente le probabilità di contrarre la malattia.

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