L’economia è già in recessione

C. G.

24/09/2019

24/09/2019 - 09:02

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La recessione è già qui: il mondo trema mentre il manifatturiero vacilla sempre più

L’economia è già in recessione

L’economia globale è già in recessione secondo quella parte del mercato che ieri ha guardato con apprensione agli ultimi indici PMI giunti da Francia, Germania ed Eurozona.

Ad attirare l’attenzione è stato ancora una volta il settore manifatturiero che si è mostrato in tutta la sua debolezza.

Allo stesso tempo però anche il settore dei servizi ha lanciato i primi segnali di rallentamento cosa che ha messo in allarme i mercati - l’euro dollaro è affondato persino sotto 1,10. Tutto ciò ha spinto numerosi esperti a parlare di un’economia globale già in recessione.

Economia già in recessione: lo dice il manifatturiero

Nella giornata di ieri la prima ad alzare il velo sullo stato del proprio settore manifatturiero è stata la Francia, che ha confermato una discesa da quota 51,1 a quota 50,3.

Poi è toccato alla Germania, l’economia più forte del blocco, che ha invece segnalato un rallentamento da 43,5 a 41,4. In questo caso il dato ha lasciato a bocca aperta e si è allontanato ancora da quota 50, quella che separa l’espansione dalla contrazione dell’attività.

Le cose non sono andate meglio neanche in Eurozona, dove il manifatturiero è peggiorato da 47,0 a 45,6. In tutti e tre i casi, però, a scendere è stato anche il settore servizi: la progressiva estensione della debolezza ha portato nuovamente a rispolverare lo spettro della recessione.

“Lo slancio della zona euro è rallentato significativamente, più di quanto avevamo anticipato. Il PIL è ora previsto a 1,1% nel 2019, meno 0,6 punti dalle proiezioni di dicembre, e 1,2% nel 2020, meno 0,5 punti da dicembre”,

ha tuonato ieri Draghi.

D’altronde neanche il quadro mondiale ha fatto ben sperare. Come ha fatto notare una recente analisi de Il Sole 24 Ore, l’indice PMI globale del manifatturiero si trova già sotto i 50, mentre quello dei servizi si trova appena a 51,8.

Il Giappone, solo per fare un esempio, è scivolato a 49,3, l’Italia a 48,7 e la Cina a 50,4 (poco sopra la soglia limite).

Negli Stati Uniti a settembre il dato è salito a 51 (dal precedente 50,3) ma le previsioni degli esperti non ne hanno tratto giovamento. Per il Presidente della Fed di St. Louis, James Bullard, anche il settore manifatturiero americano è ormai in recessione. In tutto il globo i segnali di debolezza stanno emergendo con prepotenza.

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