I fondi del PNRR legati agli impianti realizzati per le Comunità Energetiche ed il caos di questi giorni sono il poster rappresentativo dell’inefficienza e della stupidità dei fondi europei.
Negli ultimi giorni si è parlato molto del taglio dei fondi che hanno subito le Comunità Energetiche dando ampio rilievo alle proteste del settore e lasciando intendere che in molti sarebbero rimasti senza fondi a progetti avviati. Tuttavia, la realtà è leggermente diversa.
In primis è bene chiarire che gli impianti ad energia rinnovabile, e tra questi la quota maggiore sono gli impianti fotovoltaici, inseriti in Comunità Energetiche godono di due incentivi. Uno come incentivo in tariffa sull’energia immessa in rete e virtualmente utilizzata dagli altri membri della Comunità Energetica ed un secondo incentivo, oggetto del contendere di questi giorni, legato a fondi PNRR, che copriva fino al 40% a fondo perduto per le spese di realizzazione.
Entrambi gli incentivi sono diventati pienamente operativi nella primavera del 2024, il primo con una scadenza legata alla potenza incentivata degli impianti (5GW) entro, comunque, il 31 dicembre 2027, il secondo invece era previsto solo per gli impianti costruiti nei comuni fino a 5.000 abitanti con una scadenza allo scorso 31 marzo e comunque con un massimale di fondi a 2,2 miliardi di euro legati al PNRR. [...]
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