Ecco l’ennesima promessa non mantenuta di Musk

Giorgia Paccione

17 Maggio 2025 - 16:53

Elon Musk vietava ai clienti Tesla di acquistare le auto in leasing per usarle come robotaxi, ma invece le ha rivendute a prezzi maggiorati, tradendo le aspettative di clienti e investitori.

Ecco l’ennesima promessa non mantenuta di Musk

Nel 2019 Tesla aveva introdotto una politica che impediva ai clienti statunitensi in leasing di acquistare le auto al termine del proprio contratto. La motivazione ufficiale fornita all’epoca da Elon Musk, era stata quella di voler recuperare i veicoli per creare una flotta di robotaxi completamente autonomi e dare avvio a una rivoluzione attesa da anni nel settore automobilistico.

Musk aveva più volte ribadito che questa tecnologia sarebbe stata disponibile entro pochi anni, alimentando entusiasmo tra investitori e clienti. Tuttavia, i robotaxi non sono mai arrivati.

Nel frattempo, Tesla ha iniziato a rivendere i veicoli restituiti, aggiornandoli con software come il “Full Self-Driving” (FSD), venduto separatamente fino a 15.000 dollari, e l’“acceleration boost”, un potenziamento delle prestazioni venduto a 2.000 dollari.

Questo ha permesso a Tesla di massimizzare i profitti sulle auto usate, vendendole a prezzi più alti rispetto a quelli che avrebbero potuto offrire i clienti in leasing se avessero avuto la possibilità di acquistarle. Secondo quanto riportato Reuters, fonti anonime interne all’azienda hanno infatti confermato che la strategia fosse volta a “gonfiare il prezzo” delle auto usate.

La promessa dei robotaxi: l’impatto sul mercato e sulla reputazione di Tesla

Oltre a ingannare i clienti e alimentare false aspettative, la decisione di vietare l’acquisto delle auto in leasing ha avuto effetti anche sul mercato.

Durante la pandemia, con l’offerta ridotta di veicoli nuovi e i prezzi in rialzo, questa politica aveva permesso a Tesla di mantenere un controllo stretto sull’inventario e sui prezzi. Con il calo della domanda e l’aumento della concorrenza nel settore delle auto elettriche, però, i prezzi delle Tesla usate sono diminuiti, raggiungendo un calo del 7,6% nell’ultimo anno. Questo ha spinto l’azienda a rivedere la sua posizione sull’acquisto dei veicoli in leasing a partire dallo scorso novembre, abbandonando il divieto introdotto nel 2019.

Dal punto di vista della reputazione, la vicenda ha alimentato il “gossip” attorno a Elon Musk, accusato di aver fatto promesse troppo ambiziose e di aver ingannato i clienti per sostenere il valore azionario di Tesla. La società è infatti la più preziosa casa automobilistica al mondo, ma con utili che non sempre giustificano la valutazione in borsa, in parte alimentata dall’illusione di una imminente rivoluzione della guida autonoma.

Tra illusioni e realtà, cosa aspettarsi da Musk?

La vicenda delle auto in leasing e dei robotaxi fantasma è l’ennesimo capitolo di una storia fatta di grandi promesse e ritardi nella tecnologia di guida autonoma di Tesla.

Se da una parte la strategia di rivendere i veicoli usati con software aggiuntivi ha rappresentato un modo intelligente per massimizzare i ricavi, dall’altra ha tradito la fiducia di molti clienti e investitori, rappresentando un monito e contribuendo a rendere più incerto il futuro dell’azienda.

Il lancio ufficiale dei robotaxi è ancora atteso, ma lo scetticismo cresce. Musk dovrà fare i conti non solo con una base clienti che non sembra più disposta a credere alle sue parole, ma anche con una nuova concorrenza che inizia a crescere e punta a prendersi la fiducia dei consumatori.

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