Secondo la Randstad Employer Brand Research 2025, la multinazionale piemontese è la più attrattiva per i talenti del Paese. Ha ottenuto il 68,5% delle preferenze su oltre 7.500 intervistati.
Ferrero non piace solo ai consumatori. La multinazionale piemontese si posiziona al vertice di una classifica che fotografa le aziende più desiderate dai lavoratori italiani e si aggiudica il titolo di “datore di lavoro ideale”. Secondo l’edizione 2025 della Randstad Employer Brand Research, la principale indagine indipendente sull’attrattività delle aziende nel nostro Paese, Ferrero avrebbe infatti raccolto il 68,5% delle preferenze tra oltre 7.500 intervistati, tra dipendenti e potenziali candidati, conquistando pienamente il primo posto.
Il sondaggio si è rivolto a un campione rappresentativo di occupati e non occupati tra i 18 e i 64 anni, ai quali è stato chiesto di valutare l’attrattività percepita delle imprese italiane, selezionate in base alle dimensioni e alla notorietà nel mercato nazionale. La ricerca ha inoltre analizzato i fattori che oggi guidano la scelta degli italiani nel mercato del lavoro.
Ma cosa rende quindi Ferrero così attrattiva? Un’analisi che va oltre la reputazione storica del brand e mette in luce i nuovi driver dell’occupazione e le strategie vincenti di employer branding.
Ferrero: il segreto di un successo che conquista consumatori e lavoratori
Ferrero, fondata ad Alba nel 1946, è diventata negli anni un simbolo dell’eccellenza italiana nel mondo, ma il suo successo come datore di lavoro non si limita alla qualità dei prodotti. Secondo i dati Randstad, la strategia di employer branding adottata dall’azienda si fonda su alcuni pilastri chiave: centralità delle persone, opportunità di crescita, responsabilità sociale e un forte senso di appartenenza.
Siamo estremamente orgogliosi di ricevere questo riconoscimento. Da sempre in Ferrero adottiamo una politica che mette le persone al centro, ritenendo che queste siano le vere artefici del successo del Gruppo.
Deborah Zago, Head of HR Italy BU di Ferrero, sottolinea come la cultura aziendale sia orientata alle persone attraverso percorsi di formazione, strumenti di welfare avanzati e una particolare attenzione all’equilibrio tra vita privata e lavoro. Questo approccio, sempre più richiesto dalle nuove generazioni e dai profili ad alta qualificazione, permette a Ferrero di distinguersi e farsi apprezzare nel mercato del lavoro.
Non si tratta solo di attrarre nuovi talenti, ma di consolidare ogni giorno una reputazione costruita su coerenza, fiducia e attenzione al benessere dei dipendenti.
Cosa cercano oggi gli italiani nel lavoro
L’indagine Randstad Employer Brand Research 2025 rivela poi quali sono le priorità per i lavoratori italiani. Se la retribuzione rimane un elemento importante, oggi a guidare la scelta del datore di lavoro ideale sono soprattutto:
- equilibrio tra vita privata e lavoro;
- clima aziendale positivo;
- sicurezza del posto di lavoro;
- opportunità di crescita professionale;
- diversità e inclusione.
In particolare, l’equilibrio tra lavoro e vita privata è diventato prioritario per la fascia di lavoratori tra i 25 e i 44 anni e per chi possiede un livello di istruzione più elevato. La Generazione Z, inoltre, attribuisce un peso crescente ai temi diversity & inclusion, entrati per la prima volta nella top 5 dei fattori decisivi.
Oltre Ferrero: le altre aziende più attrattive in Italia
Ferrero non è l’unica realtà a distinguersi per attrattività. Nella classifica Randstad spiccano anche ABB per l’elettronica, Automobili Lamborghini per l’automotive, Brembo per la componentistica, Chiesi Farmaceutici per il settore farmaceutico, EssilorLuxottica per la metallurgia, Gruppo Mondadori per i media, IBM per l’ICT, Italo per i trasporti, Leonardo per l’aeronautica e Maugeri per la sanità.
Si tratta di aziende che, nei rispettivi settori, hanno saputo interpretare le nuove esigenze dei lavoratori, puntando su innovazione, sostenibilità e valorizzazione delle persone. La ricerca Randstad offre in questo senso uno strumento prezioso per comprendere le aspettative del mercato e per orientare le politiche HR verso modelli che puntino al benessere dei dipendenti.
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