Trump attacca l’eolico e invita il Regno Unito a puntare tutto sul petrolio del Mare del Nord. Ma gli esperti britannici non sono d’accordo. Ecco perché.
Donald Trump ha raccomandato al Regno Unito di interrompere l’installazione di turbine eoliche e concentrarsi sul petrolio.
Un consiglio che di certo non si allinea con gli obiettivi di ridurre l’uso di fonti non rinnovabili. Il presidente degli Stati Uniti è intervenuto con toni decisi sulla questione energetica britannica, suggerendo un netto cambio di rotta rispetto alle attuali politiche orientate alla transizione ecologica. Secondo Trump, il futuro energetico del Regno Unito dovrebbe basarsi sull’aumento delle trivellazioni nel Mare del Nord, dove – a suo dire – esisterebbero ancora grandi riserve di petrolio da sfruttare.
Le dichiarazioni, pubblicate sul suo social network Truth, arrivano a poche settimane dall’annuncio di un accordo commerciale preliminare tra Londra e Washington. Un tempismo non casuale, che sottolinea come le tematiche energetiche stiano tornando al centro dell’agenda politica internazionale. Trump, noto per il suo scetticismo nei confronti delle energie rinnovabili, ha definito le turbine eoliche “costose e antiestetiche”, auspicando un ritorno a una produzione energetica fondata sui combustibili fossili.
Tuttavia, la comunità scientifica e gli esperti del settore britannico non hanno tardato a rispondere, confutando le affermazioni del leader repubblicano e ribadendo la convenienza economica e ambientale dell’energia eolica. Ecco tutto quello che c’è da sapere a riguardo.
Regno Unito, Trump contro l’eolico: ecco perché
Nel suo intervento, Donald Trump ha criticato apertamente la politica energetica, raccomandando al Regno Unito di abbandonare l’installazione di nuove turbine eoliche e di rilanciare le trivellazioni petrolifere nel Mare del Nord. Il suo messaggio è stato chiaro: “il vento non è la soluzione, il petrolio sì”.
Secondo il presidente, le turbine rappresentano un investimento costoso e visivamente impattante, che non offre vantaggi concreti ai cittadini in termini di risparmio. “Dovrebbero smettere di costruire costose e antiestetiche turbine eoliche”, ha scritto su Truth, sottolineando che “ci sono ancora enormi riserve di petrolio pronte per essere sfruttate”.
Trump ha indicato Aberdeen, in Scozia, come epicentro della futura produzione energetica britannica. La scelta non è casuale: oltre a essere un importante hub per le piattaforme offshore, la città ospita anche un resort di golf di proprietà della famiglia Trump. Il presidente ha inoltre accusato il sistema fiscale britannico di scoraggiare le trivellazioni e ostacolare la ripresa del settore energetico tradizionale. A suo dire, un ritorno al petrolio permetterebbe di abbassare “drasticamente e rapidamente” i costi energetici per i cittadini.
Questa visione si inserisce perfettamente nella linea politica che Trump ha sempre sostenuto, basata sul rilancio dell’industria dei combustibili fossili a scapito delle energie rinnovabili. Una posizione che trova però scarso consenso tra gli studiosi e gli esperti ambientali.
Gli esperti contro Trump: l’energia eolica è più economica
Le dichiarazioni di Trump non sono rimaste senza risposta. Diversi esperti del settore energetico britannico hanno rapidamente smentito le sue affermazioni, sottolineando che l’estrazione di nuove riserve petrolifere nel Mare del Nord è tutt’altro che economicamente vantaggiosa. Sugandha Srivastav, ricercatrice in economia ambientale presso la Smith School of Enterprise and the Environment dell’Università di Oxford, ha dichiarato che:
contrariamente a quanto afferma Trump, nel Mare del Nord ci sono ancora quantità relativamente piccole di petrolio e gas
Inoltre, i costi di estrazione delle riserve residue sono elevati e richiederebbero ingenti investimenti pubblici, andando a gravare ulteriormente sui contribuenti. Srivastav ha anche ribadito che l’energia eolica - contrariamente a quanto sostenuto dall’ex presidente - è oggi molto più economica rispetto al gas.
“Il costo dell’energia eolica resta significativamente inferiore”, ha affermato, aggiungendo che le fonti rinnovabili rappresentano il modo più efficace per ridurre le bollette energetiche e garantire una maggiore stabilità a lungo termine. Oltre all’aspetto economico, gli esperti mettono in evidenza la questione ambientale. L’estrazione di petrolio, infatti, comporta notevoli rischi ecologici, in netto contrasto con gli impegni assunti dal Regno Unito nell’ambito della transizione ecologica e degli accordi internazionali sul clima.
La tendenza globale, al contrario, è quella di ridurre la dipendenza dai combustibili fossili, potenziando invece le energie pulite e sostenibili. Le parole di Trump, per molti osservatori, sembrano dunque più un’opinione personale dettata da interessi politici ed economici che una proposta concreta e fondata. Insomma, l’invito a “lasciare perdere le turbine eoliche” appare poco in linea con la realtà energetica del Regno Unito e con le esigenze ambientali globali, ma solo il riflesso degli interessi politici e personali di Trump.
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