Oro: nel 2019 la domanda globale è scesa dell’1%

Ufficio Studi Money.it

10 Febbraio 2020 - 09:00

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Nel corso del 2019, la domanda globale di oro è scesa dell’1%, penalizzata dal calo della richiesta di oro fisico (monete e lingotti) e di gioielli, causata soprattutto da Cina e India. In questo quadro, per il decimo anno consecutivo, le Banche centrali sono risultate compratrici nette

Oro: nel 2019 la domanda globale è scesa dell’1%

Uno degli asset protagonisti nel corso del 2019 è stato sicuramente l’oro. I principali fattori trainanti per le quotazioni del metallo giallo sono state le incertezze sul fronte geopolitico e i timori per una recessione economica, oltre alla compressione (anche sotto lo zero) dei tassi di interesse.

L’andamento di domanda e offerta globale di oro nel 2019

Secondo l’ultimo report diffuso dal World Gold Council, la domanda globale di oro nel corso del 2019 ha subito una flessione dell’1% (da 4.401 a 4.355,7 tonnellate), con il calo dei consumi reali (gioielli e oro fisico) che ha superato l’incremento della richiesta di investimenti in ETF fisici. A contribuire in gran parte (80%) alla discesa della domanda fisica di oro (lingotti e monete) sono state Cina e India.

Nel quarto trimestre la domanda totale è scesa a 1.045,2 tonnellate, il 19% in meno su base annua. Tradotta in dollari, tale diminuzione è meno grave, e si attesta a -49,7 miliardi di dollari (-3%).

Per quanto riguarda l’offerta annuale invece, si è registrato un incremento del 2%, a 4.776,1 tonnellate. I motivi sono da attribuirsi all’aumento dell’11% dei recuperi, in quanto i consumatori hanno capitalizzato parte dell’incremento nelle quotazioni.
La produzione annuale è invece scesa per la prima volta in 10 anni, attestandosi poco al di sotto delle 3.463,7 tonnellate.

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Banche centrali compratrici nette per il decimo anno consecutivo

Interessante mettere in luce anche come le Banche centrali sono risultate compratrici nette per il decimo anno consecutivo. Le riserve globali sono cresciute di 650,3 tonnellate, l’1% in meno a/a ma il secondo risultato più alto in 50 anni.

Nel quarto trimestre del 2019 si è assistito a una flessione del 34% (annuale) degli acquisti, parzialmente riconducibile loro ammontare nel 2018.

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