A causa di una bomba ad Ancona, le autorità procederanno con le operazioni di disinnesco che dureranno per tutta la giornata.
In ottobre 2018 era stata trovata un bomba ad Ancona risalente alla Seconda Guerra Mondiale e rimasta inesplosa fino ai giorni nostri. È ancora funzionante e attiva, anche se in pessime condizioni.
Per la giornata di oggi, le forze dell’ordine hanno programmato una maxi operazione per rimuoverla. Proprio per questo sin dalle prime ore del mattino hanno iniziato ad evacuare la zona circostante fino a 800 metri di distanza da dove è posizionato l’ordigno.
Bomba Ancona: tutti a casa
Si è conclusa con grande anticipo la maxi operazione condotta dagli esperti del Reggimento genio Ferrovieri di Castel Maggiore dell’Esercito.
Per l’avvenimento erano state evacuate circa 12 mila cittadini. Tutte persone che abitavano entro 800 metri in cui era posizionata la bomba della Seconda Guerra Mondiale. L’operazione era iniziata alle 9,00 del mattino e sarebbe dovuta proseguire fino alle 19,00, ma sembra che sia già tutto finito.
L’ordigno è stato disinnescato con successo e trasportato in una cava dove verrà fatto brillare. Mentre l’area rossa viene riaperta al transito, il Comune annuncia ai cittadini che possono tornare alla propria casa senza temere nulla.
Maxi operazione: residenti evacuati
Una giornata intensa quella di oggi, domenica 20, per i cittadini svegli dall’alba per permettere alle forze dell’ordine di disinnescare la bomba ad Ancona ritrovata nell’ottobre 2018.
Si tratta di un ordigno d’aereo inglese modello MkIGB del peso di 250 libbre (124 kg con dentro fino a 31 kg di alto esplosivo) della Seconda Guerra Mondiale. Nel tempo non si è conservata bene, ma è tuttora attiva.
È stata rinvenuta nella zona tra il quartiere Archi e la Stazione ferroviaria, dove oggi le autorità hanno disposto l’operazione di rimozione, iniziata alle ore 9,00 e si è stabilito che terminerà alle ore 19,00.
Per mettere in sicurezza la zona, è stato dato l’ordine di evacuare i residenti che si trovano entro 800 metri da dove è posizionato l’ordigno. Sono circa 12 mila persone che devono lasciare la propria abitazione aiutati dai volontari della Protezione civile e dall’Associazione nazionale Carabinieri. Molti hanno preferito andarsene la sera prima.
Data la delicatezza dell’operazione è prevista la massima sorveglianza. Infatti l’area sarà sorvolata da due droni dei vigili del fuoco di Ascoli Piceno, poi ci sarà la forte presenza delle forze dell’ordine per evitare atti di sciacallaggio.
David Piccini, dirigente della protezione civile regionale, afferma che circa 200 persone si trovano al Palarossini, il più grande dei centri di accoglienza, e aggiunge:
Ma abbiamo saputo che alcuni gruppi si sono organizzati [...] ad esempio la comunità bengalese si radunerà al Palabrasili, si porteranno da mangiare e staranno lì
La bonifica prevede quattro fasi coordinate dalla Prefettura ed effettuate dal genio ferrovieri di Castel Maggiore:
- Rimozione dell’innesco con un estrattore meccanico a distanza;
- Taglio dell’ordigno nella parte posteriore;
- Detonazione della porzione tagliata;
- Trasporto della bomba in cava per il brillamento.
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