Detrazioni interessi passivi, può averle il coniuge non proprietario intestatario del mutuo?

Patrizia Del Pidio

02/05/2025

La detrazione degli interessi passivi del mutuo non richiede solo l’intestazione del finanziamento. Vediamo tutte le casistiche che possono riguardare i coniugi nel beneficio fiscale.

Detrazioni interessi passivi, può averle il coniuge non proprietario intestatario del mutuo?

Una delle detrazioni più importanti, in sede di dichiarazione dei redditi, è quella che riguarda gli interessi passivi del mutuo ipotecario accesso per l’acquisto dell’abitazione principale. Con l’invio del modello 730 e del modello Redditi alle porte, i dubbi e le domande su questo beneficio fiscale si moltiplicano. In modo particolare a destare le maggiori perplessità è la casistica del mutuo cointestato e su come funziona, in questo caso, la detrazione al 19%.

Con l’agevolazione fiscale chi ha acquistato l’abitazione principale accendendo un mutuo ipotecario può recuperare il 19% su una spesa massima di 4.000 euro: si tratta di uno sconto di imposta che può arrivare, quindi, fino a 760 euro ogni anno (ovviamente, poi, l’importo diminuisce al diminuire degli interessi passivi versati alla banca ogni anno: bisogna tenere conto, infatti, che nella maggior parte dei mutui la maggior parte della quota interessi viene versata nei primi anni).

Le casistiche in caso di coniugi sono diverse, e nello specifico:

  • entrambi i coniugi intestatari del mutuo e proprietari della casa;
  • entrambi i coniugi intestatari del mutuo e solo uno proprietario della casa;
  • un coniuge intestatario del mutuo ed entrambi proprietari della casa;
  • entrambi i coniugi intestatari del mutuo e solo uno usufruttuario della casa.

Detrazioni interessi passivi mutuo e coniugi

Nel primo caso, con entrambi i coniugi cointestatari del mutuo ed entrambi proprietari dell’immobile (basta anche solo l’1% di proprietà) entrambi potranno godere delle detrazioni degli interessi passivi al 50%. Nel caso uno dei due coniugi sia fiscalmente a carico, l’altro potrà detrarre il 100% degli interessi passivi. In questo ambito non hanno rilevanza eventuali separazioni o divorzi, entrambi continuano ad avere diritto all’agevolazione fiscale.

Se, però, entrambi i coniugi sono intestatari del mutuo, ma soltanto uno è proprietario dell’immobile al 100%, a poter portare in detrazione gli interessi passivi è solo il proprietario. Essendo, però, il contratto di mutuo cointestato potrà farlo solo al 50% (ovvero la parte di mutuo che gli compete). Se i coniugi, invece, sono separati o divorziati e con la sentenza di separazione è stato stabilito che uno dei due coniugi debba sostenere la spesa del mutuo, sarà quest’ultimo a poter portare in detrazione gli interessi passivi al 100%, anche se non è intestatario del finanziamento.

Altre casistiche per detrazioni mutuo

Se l’immobile è intestato a uno dei due coniugi e l’altro è usufruttuario, anche se il mutuo è cointestato e lo paga anche chi ha usufrutto, la detrazione spetta solo al nudo proprietario. Se l’intero mutuo è pagato dall’usufruttuario la detrazione degli interessi passivi non spetta a nessuno (in questo caso il nudo proprietario può avere diritto alla detrazione solo nel caso che il coniuge con usufrutto sia fiscalmente a carico).

Nel caso, invece, la casa sia intestata a entrambi i coniugi, ma intestatario del mutuo sia soltanto uno dei due, solo a quest’ultimo spetta la detrazione al 100% degli interessi passivi (l’altro coniuge, non intestatario può avere le detrazioni solo nel caso che l’intestatario del mutuo sia fiscalmente a carico).

Le regole, quindi, per avere diritto alla detrazione cambiano di caso in caso, ma rimane evidente che la proprietà dell’immobile, anche solo per una piccolissima percentuale, è determinante per avere diritto all’agevolazione fiscale.

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