La differenza tra denuncia, querela ed esposto

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3 Ottobre 2024 - 18:14

Spesso vengono confuse tra loro, ma denuncia e querela sono differenti sotto diversi aspetti: ecco cosa dice la legge e il rapporto con l’esposto.

La differenza tra denuncia, querela ed esposto

La differenza tra denuncia e querela è sottile ma non trascurabile. Entrambe servono ad informare le Forze dell’ordine della commissione di un reato e dare impulso alle indagini investigative; tuttavia la denuncia può essere presentata senza limiti di tempo (e non per forza dalla vittima del reato), la querela no. Se all’elenco aggiungiamo anche l’esposto, la confusione aumenta.

Se un cittadino è vittima o scopre uno o più reati deve darne comunicazione alle autorità nelle forme previste dalla legge: in pratica, denuncia, querela ed esposto assolvono tutte allo stesso scopo, ma con modalità ben differenti. Quale e come scegliere? Ecco tutto quello che c’è da sapere.

Che differenza c’è tra denuncia e querela?

Come detto, entrambe servono a comunicare alle forze dell’ordine uno o più reati per scoprire e punire il colpevole.

Le caratteristiche della denuncia

La denuncia è la comunicazione formale in polizia o ai carabinieri di un fatto punito dal nostro ordinamento che si è subito, a cui si è assistito o di cui si è venuti a conoscenza. Quindi, può sporgere una denuncia anche chi non è la vittima del reato.

I reati per i quali si utilizza la denuncia e non la querela sono “procedibili d’ufficio”: significa che l’impulso a dare inizio alle indagini può anche partire spontaneamente dalle Forze dell’ordine.

Per la denuncia non esistono termini e può essere presentata anche molti anni dopo la commissione del fatto (esempio classico è il ritrovamento di un cadavere).

Cos’è la querela

La querela, invece, è un atto facoltativo per reati meno gravi e può essere presentata soltanto dalla persona direttamente lesa (o chi ne fa le veci, nel caso di minori). È il caso della diffamazione: soltanto la persona offesa può rivolgersi alle forze dell’ordine e chiedere che il fatto sia perseguito penalmente.

La querela può essere presentata entro 3 mesi dal compimento/scoperta del fatto, e in alcuni casi - che vedremo più avanti - entro 6 mesi.

Dunque, la querela è sempre rimessa alla facoltà della persona lesa, la denuncia, invece, in alcuni casi è addirittura obbligatoria. Lo prevede l’articolo 364 del Codice penale:

Il cittadino che, avendo avuto notizia di un delitto contro la personalità dello Stato, per il quale la legge stabilisce l’ergastolo non ne fa immediatamente denuncia all’Autorità indicata nell’articolo 361, è punito con la reclusione fino a un anno o con la multa da centotre euro a milletrentadue euro.

Quali reati possono essere denunciati?

La denuncia subentra in caso di reati considerati più gravi e quindi procedibili d’ufficio anche senza l’impulso della persona offesa.

Ecco un elenco esemplificativo (ma non esaustivo) delle ipotesi che richiedono la denuncia:

  • maltrattamenti in famiglia;
  • minaccia grave o fatta con armi;
  • lesioni personali gravi o gravissime (con prognosi superiore a 20 giorni);
  • violenza privata;
  • estorsione;
  • furto a mano armata;
  • violenza sessuale o stalking contro minori o soggetti incapaci;
  • omicidio.

Quali reati possono essere querelati?

La querela è strettamente legata alla volontà della vittima di perseguire penalmente il fatto, senza di essa non ci sarebbe alcuna possibilità di punire il colpevole.

I reati perseguibili a querela sono:

  • minaccia;
  • percosse e lesioni personali lievi;
  • molestia;
  • stalking e violenza sessuale, tranne i casi in cui sono commessi contro minori o soggetti o incapaci (in questi casi scatta la denuncia);
  • furto semplice.

Per questo elenco di reati, se non ci fosse l’impulso della vittima, pubblico ministero e polizia giudiziaria non potrebbero dare inizio alle indagini investigative per cercare le prove e perseguire il o i colpevoli.

Denuncia e querela: cosa devono contenere per essere valide

Nonostante la differenza sul piano formale, denuncia e querela sono molto simili nell’atto pratico: entrambe vanno presentate in uno degli uffici delle forze dell’ordine presenti sul territorio nazionale e possono essere formulate con l’aiuto degli agenti.

Denuncia e querela devono sempre contenere:

  • dati anagrafici del dichiarante;
  • dati anagrafici del presunto colpevole (se noti);
  • descrizione dettagliata del fatto;
  • eventuali prove - se disponibili - come foto, video, testimonianze;
  • firma e data.

La querela deve anche indicare l’espressa volontà di perseguire penalmente il fatto (cosa che nella denuncia non serve in quanto scontata).

Sia denuncia che querela possono essere fatte in forma scritta oppure orale; in quest’ultimo caso sarà l’ufficiale incaricato a redigere il verbale e poi a chiedere di apporre la firma al dichiarante.

Termini e ritiro: le differenze tra denuncia e querela

  • Per la denuncia non ci sono termini particolari, data la gravità dei fatti a cui si riferisce può essere presentata senza limiti temporali.
  • Invece, la querela, come stabilito dal 1° comma dell’articolo 124 del Codice penale, va presentata entro 3 mesi dal giorno in cui la vittima viene a conoscenza del fatto costituente reato.

Per i reati contro la libertà personale il termine per presentare la querela è alzato a 6 mesi (è il caso del revenge porn e dello stalking). Se la persona offesa muore, con lui si estingue anche il diritto di querelare, a meno che la querela non sia stata presentata prima del decesso.

Un’altra domanda da farsi è: si possono ritirare?

Trattandosi di un atto facoltativo, la legge dà la possibilità alla persona offesa di ritirare la querela, cosa impossibile per la denuncia.

La querela può essere ritirata tramite:

  • remissione che è irrevocabile e non può essere soggetta a termini o condizioni;
  • rinuncia: la persona rinuncia al proprio diritto di querela manifestando la volontà di non procedere penalmente per il reato di cui è stata vittima. È irrevocabile e produce effetti su tutti coloro che hanno commesso il reato.

Cos’è l’esposto e dove si colloca tra denuncia e querela

L’esposto spesso viene confuso con la denuncia e la querela ma è un atto molto differente.

Questo serve a chiedere l’intervento delle autorità in presenza di liti e dissidi privati e può essere presentato da una o da entrambe le parti coinvolte.

L’esposto ha ad oggetto uno o più comportamenti illegittimi dei quali si chiede alle autorità di verificare la commissione di un possibile reato. Inoltre, serve anche a segnalare dei comportamenti pericolosi e scorretti al fine di evitare la futura commissione di reati e delitti contro l’ordinamento o privati cittadini e a promuovere la conciliazione tra le parti.

Per presentare un esposto bisogna rivolgersi a uno degli uffici della Procura della Repubblica (carabinieri o polizia), dichiarare le proprie generalità e descrivere dettagliatamente il fatto; saranno poi le autorità a decidere se intervenire oppure no.

Detto in altre parole, l’esposto non è altro che una segnalazione del cittadino per sottoporre un fatto all’attenzione delle autorità di pubblica sicurezza e risolvere il problema o la controversia.

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