Denise Pipitone potrebbe essere in Ecuador: nuova segnalazione sui social

Isabella Policarpio

26/05/2021

26/05/2021 - 16:06

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Il caso di Denise Pipitone, scomparsa 17 anni fa a Mazara del Vallo, torna alla ribalta: sui social network circola la foto di una ragazza - molto somigliante - dell’Ecuador. Anche l’età sembrerebbe compatibile. Cosa sappiamo fino ad ora.

Denise Pipitone potrebbe essere in Ecuador: nuova segnalazione sui social

A poche settimane dall’ultima segnalazione, si torna a parlare di Denise Pipitone, la bambina scomparsa il 1° settembre 2004 a Mazara del Vallo e mai più ritrovata.

Stavolta ad allertare Piera Maggio, madre della bambina, e gli investigatori è la foto di una ragazza dell’Ecuador che sta girando sui social network per via dell’incredibile somiglianza con Denise. Anche l’età della giovane - 20 anni circa - sembrerebbe compatibile con gli anni che avrebbe oggi la bambina rapita.

Adesso spetta alla Procura, qualora decidesse di procedere in tal senso, identificare la ragazza ed eseguire gli esami necessari a determinare se si tratti veramente di Denise Pipitone o soltanto di una somiglianza fisiognomica.

Nessuna pista è esclusa: soltanto una decina di giorni fa, al legale che segue il caso, Giacomo Frazzitta, è stata recapitata una lettera anonima con alcuni importanti dettagli sul rapimento di Denise e si continua ad indagare sulla posizione di Anna Corona, prima moglie del padre biologico di Denise e madre della sorellastra.

Le ultime novità sul caso.

Denise Pipitone è in Ecuador?

L’ultima indiscrezione sulla scomparsa di Denise Pipitone riguarda la foto di una ragazza che abita in Ecuador che negli ultimi giorni sta avendo grande diffusione sui social network, da Facebook a TikTok.

L’immagine ha raggiunto Piera Maggio e l’avvocato che segue la scomparsa della bambina, entrambi rimasti impressionati dalla notevole somiglianza con il viso di Denise. Anche la trasmissione televisiva Pomeriggio 5 ha parlato della ragazza ecuadoregna, scatenando la curiosità dei telespettatori e dei familiari della bambina scomparsa 17 anni fa.

Della ragazza in questione, però, al momento non si sa nulla se non che, oltre alla somiglianza fisica, sembrerebbe coincidere anche l’età anagrafica.

Del fatto pare che siano stati già allertati gli inquirenti che, nei prossimi giorni, dovranno valutare se andare a fondo e indagare sull’identità della ragazza in foto oppure seguire altre piste in attesa di nuove segnalazioni.

Cosa c’è nella lettera anonima inviata all’avvocato di Piera Maggio

Riguardo alla lettera anonima inviata all’avvocato Giacomo Frazzitta, che assiste Piera Maggio, questo il messaggio pubblicato sul suo profilo Social:

“Ci rivolgiamo a quella persona che dopo 17 anni ha avuto il coraggio e il senso civico di inviare una lettera anonima al mio studio legale, dando informazioni nuove, ti invitiamo a fare un altro passo, nella massima riservatezza, fatti sentire”.

L’avvocato, invitato alla trasmissione Chi l’ha visto, ha voluto ringraziare pubblicamente l’autore della lettera per il “senso civico dimostrato” chiedendogli uno sforzo ulteriore per rivelare altri dettagli.

Al momento il contenuto della missiva è riservato ma - almeno dalle dichiarazioni del legale - pare che al suo interno vi siano “indizi concreti”.

La madre di Denise, tuttavia, mantiene i piedi per terra e sulla sua pagina Facebook scrive: “La serietà nell’appello dell’avvocato Giacomo Frazzitta, in questo momento non deve indurre nessuno a conclusioni sbagliate. Grazie”. È ancora presto per trarre delle conclusioni.

La testimonianza di Battista Della Chiave

In questi giorni è stata riaperta una vecchia pista che si basa sulla testimonianza di un anziano di Mazara del Vallo: Battista Della Chiave, sordomuto, il quale dopo il rapimento di Denise aveva rilasciato una testimonianza alla Polizia. Tuttavia sembrerebbe che le informazioni emerse nell’interrogatorio non siano corrette a causa degli errori commessi dall’allora interprete della lingua dei segni.

Dopo aver ascoltato nuovamente il video della testimonianza, gli inquirenti e gli esperti della Rai (della trasmissione Chi l’ha visto) hanno notato informazioni mancanti e incongruenze. Secondo la versione originale, Della Chiave avrebbe visto la piccola Denise andare via prima in moto e poi in barca insieme a due uomini.

L’avvocato di Piera Maggio non è sembrato stupito dell’errore e ha dichiarato che la traduzione della testimonianza dell’uomo aveva destato dei dubbi fin dall’inizio.

Le piste scartate fino ad ora

Nelle ultime settimane si è sentito parlare di Denise Pipitone a più riprese, senza mai arrivare ad un punto di svolta.

Ultima in ordine cronologico la notizia della somiglianza con una ragazza di Scalea di 21 anni, la quale però avrebbe già dichiarato ai Carabinieri di non essere la bambina scomparsa a Mazara del Vallo 17 anni fa. Qualche giorno prima, invece, era stata la volta dell’ispezione nell’immobile abbandonato di Anna Corona (madre della sorellastra di Denise) dove le Forze dell’ordine hanno cercato - senza successo - tracce di lavori edili finalizzati a nascondere dietro una parete il corpo della bambina rapita.

Invece soltanto qualche mese fa una ragazza russa di nome Olesya Rostova aveva attirato l’attenzione mediatica su di sé per le numerose coincidenze che l’avvicinavano a Denise Pipitone: il rapimento da parte dei rom, l’età compatibile e un vuoto di memoria riguardo al suo passato. Ma anche in quell’occasione si è trattato di un buco nell’acqua.

Il ruolo di Jessica Pulizzi, sorellastra di Denise

In questa triste vicenda la sorellastra Jessica Pulizzi, figlia del padre biologico di Denise e di Anna Corona, ha sempre avuto un ruolo contorto. Nel 2017 venne indagata per aver commissionato il rapimento della bambina spinta da una fervida gelosia ma, nonostante gli indizi di colpevolezza iniziali, venne assolta da ogni accusa per mancanza di prove e per non aver commesso il fatto.

Da quel giorno i genitori della bambina, in particolar modo la madre, sono impegnati in progetti di sensibilizzazione e aiuto nei confronti delle famiglie con bambini rapiti.

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