Lo scandalo “Pandoro Gate” continua a travolgere le società di Chiara Ferragni: Tbs Crew perde quasi tutti i ricavi, riduce lo staff e taglia i costi per contenere le perdite.
Il tracollo finanziario che ha investito Chiara Ferragni continua a produrre effetti devastanti. Dopo il crollo di Fenice, ora è il turno della storica società che gestisce le attività del marchio The Blonde Salad.
Il bilancio 2024 appena depositato rivela una contrazione superiore al 90% del fatturato di Tbs Crew Srl, che è sceso da 17,66 milioni di euro nel 2023 a soli 1,3 milioni nel 2024. Un collasso verticale che ha spazzato via anche la redditività, con un utile netto in perdita di 2,282 milioni di euro.
Il motivo di questa crisi, come si legge nella relazione sulla gestione, è legato al Pandoro Gate che ha danneggiato non solo l’immagine della Ferragni ma anche la stabilità economica delle sue società.
Il risultato negativo è riconducibile principalmente alle ripercussioni mediatiche legate alla vicenda del cosiddetto ‘Pandoro Gate’, che ha coinvolto altre società riconducibili al socio unico Sisterhood, ma che ha avuto effetti diretti anche su Tbs Crew Srl.
Il danno si è tradotto in una sospensione dei rapporti commerciali con numerosi clienti e in una drastica riduzione dell’attività. La società oggi opera in un contesto limitato e incerto, con attività “ridotte” e un mercato, soprattutto quello italiano, fortemente sfiduciato. Non a caso, nel 2024 la quota di fatturato nazionale si ferma a soli 379.000 euro, mentre all’estero, dove l’eco dello scandalo è stato meno forte, ha raggiunto i 612.000.
Chiara Ferragni si dimezza lo stipendio e licenzia due dipendenti
Per contenere l’emorragia finanziaria, Tbs Crew ha adottato un piano di ridimensionamento della struttura e taglio dei costi operativi. La misura più simbolica e concreta è stata il dimezzamento dello stipendio di Chiara Ferragni, che da amministratrice unica ha deciso di passare da una retribuzione di 320.000 a una di 160.000 euro. Anche l’organico è stato ridotto. Due dipendenti sono infatti stati licenziati, portando il personale da 16 a 14 unità.
“La società ha adottato misure di ridimensionamento della propria struttura, al fine di adeguare i costi operativi al nuovo scenario.”, si legge nella relazione.
Una mossa necessaria per non intaccare troppo rapidamente il patrimonio liquido accumulato negli anni precedenti. Secondo quanto riportato, la società dispone ancora di circa 9 milioni di euro in riserve, a cui si aggiungono 9,7 milioni sui conti correnti aziendali. Un “cuscinetto” importante, ma non eterno, soprattutto se la crisi dovesse protrarsi ancora per uno o più esercizi.
TBS: il 2024 un anno nero, ma il 2025 non promette recuperi
Anche il 2025 non sembra portare segnali di inversione di tendenza. La società, nella relazione di bilancio, ammette che le previsioni restano incerte e che gli incassi attesi saranno “in linea con l’esercizio precedente”.
Un elemento cruciale sarà il processo per truffa aggravata a carico di Chiara Ferragni, che si aprirà a settembre a Milano. Finché questa incognita resterà in sospeso, sarà difficile ricostruire la fiducia dei partner commerciali e dei consumatori, in particolare nel mercato italiano.
Lo stesso documento societario sottolinea:
La ripresa dell’attività commerciale dipenderà anche dall’esito delle vicende giudiziarie. Sarà fondamentale monitorare l’evoluzione delle stesse e valutare l’impatto che avranno sulla redditività aziendale.
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