Covid, lockdown e scuole chiuse sono ancora una possibilità: tutto dipende dalla variante

Giorgia Bonamoneta

1 Luglio 2022 - 21:10

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I casi di positività in aumento potrebbero portare a un nuovo lockdown e alla chiusura delle scuole in autunno. Ecco il perché secondo gli esperti.

Covid, lockdown e scuole chiuse sono ancora una possibilità: tutto dipende dalla variante

La pandemia non è conclusa e il virus non è sconfitto. A settembre potrebbero essere reinserite le regole che hanno permesso negli scorsi due anni di controllare la diffusione del Covid nel luoghi affollati, come nelle scuole e negli uffici. Non è esclusa neanche la possibilità di ricadere in un nuovo lockdown, per quanto limitato alle sole persone positive o in caso di diffusione senza contrasto del contagio.

Nel caso ci ritroveremo nei prossimi mesi davanti a un picco di contagi causati da una variante con caratteristiche simili a questa, saremo in grado di gestirla con i metodi che abbiamo imparato a utilizzare”. A dirlo è Pier Luigi Lopalco, ordinario di Igiene all’Università del Salento, che sottolinea come gli strumenti usati in passato siano stati più che efficaci (lo dicono i dati) nel reprimere il virus, ma anche che è necessario adeguare gli strumenti alle nuove sottovarianti e alle loro caratteristiche.

Quella che stiamo vivendo dopotutto è una vera e propria “fiammata estiva”, come direbbe Matteo Bassetti, una nuova ondata che appare decisamente più sopportabile delle precedenti. Impossibile però non avvertire una ridondanza negli avvenimenti: in estate si abbassa attenzione perché i contagi rimangono contenuti, mentre in autunno si verifica un picco che obbliga il reiserimento delle restrizioni. Non è tanto la sottovariante Omicron 5 a preoccupare, vista la sua capacità ridotta di rendere la malattia grave, quanto il fatto che con la sua enorme diffusione possa presentarsi una nuova sottovarianti a essa collegata, ma con rinnovate caratteristiche più mortali. Più che allarmismo, come dicono gli esperti, c’è bisogno di aumentare il grado di consapevolezza e responsabilità dei singoli individui.

Questo è l’unico modo per evitare nuovi lockdown e restrizioni per i trasporti pubblici, la dad per la scuola e il green pass per il lavoro, ovvero tutto ciò che è stato eliminato con il tempo al calare di contagi e che oggi diamo per scontato, anche se fino a pochi mesi fa non era così. L’obiettivo di quest’estate è di prepararsi per evitare un nuovo lockdown e la chiusura delle scuole, con l’obbligo di tornare in dad.

Covid e sottovarianti: rischio scuole chiuse in autunno

Cos’è che non vorremmo mai più rivedere? Le scuole chiuse. Eppure è questo il rischio più grande che si corre con l’avanzata del virus, in particolare delle sottovarianti più contagiose. Siamo all’inizio di luglio e i contagi raggiungono quasi 100.000 casi di positivi al giorno. Con la ripresa delle attività scolastiche sarà inevitabile un aumento dei contagi, soprattutto perché la campagna vaccinale per i più piccoli non ha sortito lo stesso effetto della campagna vaccinale per gli over 12.

È vero, “le chiusure delle scuole come le abbiamo vissute le scorse stagioni sono sempre meno probabili”, ma non del tutto impossibili. Come fa notare Pier Luigi Lopalco, ordinario di Igiene all’Università del Salento, potrebbe emergere una variante capace di contagiare e creare un rischio concreto di infezione grave tanto da vedersi costretti a richiudere le scuole.

È un’ipotesi degli esperti, ma è immaginando scenari complessi e sfavorevoli che si ragiona su regole e strumenti per impedire che questi si avverino. Dipende tutto dall’evoluzione dell’epidemia e da come il virus muterà nei prossimi mesi.

Non si può escludere un nuovo lockdown: lo spettro dell’isolamento

Nel corso della settimana diversi esperti hanno paventato la possibilità di un nuovo lockdown, per quanto limitato ai soli positivi, per impedire la diffusione del contagio. Il problema del lockdown, soprattutto in estate, è quello di limitare il numero di addetti ai lavori nel settore turistico e nei settori primari, come quello sanitario. Secondo Matteo Bassetti saranno circa 2-3 milioni gli italiani in isolamento a luglio, un numero tale da rischiare il blocco di alcune attività.

L’eventualità di un lockdown nella stagione più fredda, a partire dall’autunno, non è del tutto da escludere. Dipenderà dal numero dei contagi, ma soprattutto dalle caratteristiche che potrebbe avere una nuova variante, come a esempio una variante che causa polmoniti e che riempie nuovamente gli ospedali. Il virus però è cambiato e la popolazione è in larga parte vaccinata, questo vuol dire che si può pensare uno strumento diverso rispetto al lockdown. Diverse le ipotesi: un lockdown limitato alle sole persone positive sintomatiche, un isolamento più breve rispetto all’attuale (7-10 giorni) , oppure ragionare su una nuova campagna di vaccinazione per un richiamo contro le nuove varianti.

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