Covid, attenzione alle vacanze all’estero: ecco i Paesi più colpiti

Chiara Esposito

03/07/2022

04/07/2022 - 16:49

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Per una vacanza Covid-free in Europa alcune mete sono da evitare. I dati sulla pandemia rivelano le destinazioni estere off limits.

Covid, attenzione alle vacanze all’estero: ecco i Paesi più colpiti

Allo stato attuale delle cose fugare l’ipotesi di un lockdown estivo è piuttosto semplice ma che il Covid-19 circoli ancora con notevole slancio è una certezza inequivocabile.

Anche le dichiarazioni dell’Oms e della commissaria Ue alla Salute non sono incoraggianti poiché, alla luce dei dati a disposizione, sembra che le vacanze all’estero siano a rischio, o almeno potrebbero nascondere più di qualche insidia. Vista l’impennata della curva epidemiologica in numerosi Paesi europei non è infatti così saggio spostarsi per le ferie.

Dalla Gran Bretagna alla Francia, ecco un quadro aggiornato dei Paesi più colpiti dall’ultima ondata e di quelli che, lentamente, si stanno riprendendo. Occhio ai numeri per capire dove (e se) conviene davvero trascorrere la pausa estiva.

Ue e Oms mettono in guardia i cittadini

Le autorità non potevano esimersi dall’informare la popolazione del vecchio continente sulle difficoltà da affrontare oggi e nei prossimi mesi.
In particolare Stella Kyriakides, la commissaria Ue alla Salute, parla di un nuovo forte aumento dei casi in Europa tramite un repost su Twitter delle news dell’Eu Medicines Agency.

Nel messaggio Kyriakides rimarca la consapevolezza che «la pandemia è ancora tra noi» e lo fa esortando tutti a proteggersi «con vaccini e richiami» perché «funzionano contro Omicron e le sue sottovarianti».

Questo invito viaggia in coppia con l’alert lanciato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità il 30 giugno. L’Oms ha così dichiarato di aspettarsi «alti livelli» di Covid-19 per tutta l’estate. I casi giornalieri sono di fatto triplicati nell’ultimo mese e, per descrivere le cause del fenomeno, il direttore dell’Oms per l’Europa, Hans Kluge, ha posto l’accento sul rapporto che intercorre tra allentamento delle restrizioni e aumento dei contagi.

La richiesta avanzata agli Stati è quindi quella di continuare a promuovere un attento monitoraggio del virus.

La mappa del contagio europeo

Il monitoraggio richiesto è però condotto anche dagli enti centrali come il Centro europeo per il controllo e la prevenzione delle malattie (Ecdc) che traccia con accuratezza la cartina del contagio. La nota dolente è che le colorazioni assegnate alle zone ricordano la fasi più buie della pandemia.

Il rischio più consistente, evidenziato in rosso scuro, è quello registrato in Francia e in Islanda. Per Parigi il balzo nei contagi è infatti evidente: i casi sono cresciuti del 67% in una settimana con un corrispettivo aumento dei ricoveri (15.836), il 26% in più negli ultimi sette giorni.

Non troppo dissimile la condizione che stanno sperimentando molte zone della Grecia e della Spagna occidentale. In particolare in Spagna il sistema di pronto soccorso è in affanno, con la Società di medicina d’urgenza e di Emergenza che denuncia le difficoltà di diverse unità a causa dell’ultima ondata di Covid. Sebbene la ministra della Sanità, Carolina Darias, abbia detto che «per il momento l’occupazione nelle terapie intensive è stabile», in generale si segnala un aumento dei ricoveri con 10.249 malati contro gli 8.205 di una settimana fa.

Tutte queste mete andrebbero valutate con maggior attenzione. La stessa attenzione che in realtà va riservata anche a un altro Paese nel range di allerta: il Regno Unito.

Dopo mesi di calo costante, in Uk si è di fatto verificato un rialzo dei contagi e, stando ai modelli aggiornati ogni sette giorni dall’Office for National Statistics (Ons), questa sarebbe la terza settimana di trend negativo. Le persone infettate sono 2,3 milioni - ovvero più di 500 mila in più rispetto a una settimana fa. In linea con la volontà espressa dalla commissaria Ue, il Paese sta ora valutando un’estensione della quarta dose del vaccino finora offerta solo agli ultracinquantenni e agli immunodepressi.

L’unica nota debolmente positiva è quella di ripresa del Portogallo, l’unico Paese europeo in cui la situazione potrebbe definirsi in leggero miglioramento dopo un mese di picco. Secondo l’ultimo rapporto di monitoraggio nazionale, l’epidemia «mantiene un’incidenza molto alta, anche se con un andamento decrescente».

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