Cosa succede se Israele attacca il Libano

Giorgia Bonamoneta

3 Novembre 2023 - 23:54

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Tra Israele e Hezbollah la tensione è sempre più alta. Il Libano vuole evitare il conflitto, ma questo è già 16 km dentro i propri confini. Cosa sta succedendo?

Cosa succede se Israele attacca il Libano

Il cessate il fuoco di Israele sembra lontano e le conseguenze della decisione di Benjamin Netanyahu potrebbero far aprire un altro fronte. Il leader del gruppo radicale libanese Hezbollah, Hassan Nasrallah, in una conferenza televisiva ha detto che un nuovo fronte di guerra in Libano è possibile e dipenderà dall’evoluzione dell’invasione israeliana nella Striscia di Gaza.

Alcuni giorni fa il premier uscente libanese, Najib Mikati, ha fatto capire che l’intenzione del Paese è quella di evitare la guerra, ma era “necessario interrompere le provocazioni alla frontiera”, aveva aggiunto rivolgendosi alle azioni di Israele.

Quali sono i piani di Hezbollah? Il discorso di Nasrallah ne svela i punti.

Scontri tra Israele e Hezbollah

Da settimane proseguono gli scontri (lungo i confini) tra Israele e Hezbollah. Con il passare dei giorni, mentre cresce la violenza perpetrata ai danni di Gaza, i momenti di scontro ai confini del Libano si intensificano. Da quando Israele ha iniziato a bombardare la Striscia di Gaza, anche i combattimenti lungo le frontiere sono aumentati.

Al 31 ottobre risultavano uccise dozzine di persone, per lo più membri di Hezbollah, ma anche tra le file dell’esercito israeliano si contano numerose vittime e alcuni civili.

Gli scontri si sono tenuti entro un perimetro ben preciso, ma con l’aumento delle violenza a Gaza, anche la distanza dal confine (2-4 km) è cresciuta. Israele, per esempio, prende di mira le profondità nel Libano meridionale (16 km), mentre Hezbollah è arrivato a colpire fino a 14 km entro i confini. In altre parole: la traiettoria del conflitto sta cambiando e le tattiche usate da Hezbollah si stanno evolvendo.

Hezbollah andrà fino in fondo?

Il primo ministro ad interim Najib Mikati ha affermato che sta facendo il suo dovere per impedire che il Libano entri in guerra, ma Israele deve fare la sua parte affinché questo avvenga. In caso contrario fermare le azioni di Hezbollah non sarà affatto semplice. Infatti, come ha detto Mikati, per ora, “Hezbollah ha gestito la situazione in modo razionale e saggio, e le regole del gioco sono rimaste limitate a certi limiti”.

Ma in futuro? Libano e Hezbollah sono due realtà differenti. Da una parte i civili e il governo, che non sono nelle condizioni di superare una crisi militare, visto che sono alle prese con quella economica; dall’altra Hezbollah, che si è già incontrato con i leader di Hamas per discutere di una fine una volta per tutte di Israele.

La maggior parte dei civili sono dalla parte dei palestinesi, ma non vogliono la guerra. Dopotutto il Libano ha diversi problemi, come l’impreparazione sanitaria a un conflitto, tanto che sono in carenza di aghi negli ospedali. A riprova di questo una petizione online ha raccolto quasi 10 mila firme per chiedere al governo libanese di non lasciarsi trascinare nella guerra.

Le dichiarazioni di Nasrallah

Hassan Nasrallah, capo dell’organizzazione paramilitare libanese, ha tenuto una conferenza venerdì 4 novembre. In questa temuta diretta ha detto che:

La situazione sul campo è in costante evoluzione, abbiamo deciso di raccogliere qui alcune informazioni che permettano di farsi un’idea del contesto più ampio attraverso mappe, schede e approfondimenti.

 
Fondamentale un passaggio che sottolinea come “non c’è bisogno di annunciare la guerra, perché siamo in guerra dall’8 ottobre”. A questo punto Nasrallah ha assicurato il sostegno a Gaza e ha aggiunto che: “Siamo pronti al sacrificio, siamo pronti a dare il nostro tutto”.

Bibi non ha atteso molto prima di rispondere duro, senza temere di attirarsi ancora di più contro le critiche per quanto ha ordinato di compiere a Gaza con il benestare degli Stati Uniti (che continua a votare allineato con Israele) e ha detto che “qualsiasi errore compiuto dai nemici di Israele sul fronte nord comporterà perdite inimmaginabili”.

Le conseguenze di una guerra tra Israele e Libano

Il mondo arabo non vuole la guerra con Israele, Paese con il quale aveva iniziato a intrecciare rapporti commerciali, ma allo stesso tempo i leader locali non possono non ascoltare la rabbia per le strade. Le manifestazioni a favore della Palestina sono state, fin dal primo giorno, molto partecipate e intense.

L’equilibrio è precario. Lo scoppio di una guerra tra Israele e Libano potrebbe avere gravi effetti sull’intera regione e per questo i leader occidentali sono preoccupati per gli scambi di vendetta tra Israele e Hezbollah (che ha un esercito migliore rispetto a quello statale e per questo domina).

Argomenti

# Guerra
# Libano

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