Cosa succede se cade il governo in Francia?

Ilena D’Errico

8 Settembre 2025 - 18:38

Il governo in Francia potrebbe cadere, oggi il voto di fiducia a Bayrou può cambiare il futuro del Paese (e non solo).

Cosa succede se cade il governo in Francia?

È previsto per questa sera il voto di fiducia al governo Bayrou e alla sua manovra finanziaria da 44 miliardi di euro, portata avanti dal primo ministro con l’intenzione dichiarata di far superare alla Francia un trascinato sovraindebitamento. Più probabile, invece, che la decisione dell’Assemblea nazionale segni un ulteriore picco di crisi per il Paese, che rischia di riflettersi su tutta l’Unione europea. La caduta del governo francese è nell’aria da quando Bayrou ha presentato una delle leggi di bilancio più discusse di sempre e appare ora più vicina che mai.

La difficoltà economica della Francia, infatti, è seconda soltanto alla sua instabilità politica che negli ultimi tempi ha raggiunto vette inaudite. Con la caduta del governo Bayrou, assai probabile, si arriverebbe alla quarta crisi di governo nell’arco di 2 anni soltanto. Già solo la richiesta di fiducia ha aumentato il caos, scuotendo i mercati e penalizzando profondamente la Francia. Il Paese avrebbe disperato bisogno di interventi finanziari mirati e prima ancora di riformare una classe politica coesa e stabile. Eppure, la maggior parte dei cittadini è contraria alla fiducia e il primo ministro non si è affatto tirato indietro dal compiere un gesto da molti definito kamikaze, ma che Bayrou considera eroico. Certo, il piano del governo potrebbe effettivamente aiutare Parigi a riprendersi da un debito pubblico sovrastante (più di 3.300 miliardi di euro, il 114% del Pil nazionale) ma comporta tagli che nessuno è disposto a sopportare, tantomeno l’opposizione che si dimostra più convinta e compatta. Buona parte della classe politica ha già negato la fiducia a Bayrou, perciò l’esito della votazione ci appare tanto scontato quanto preoccupante.

Cosa succede se cade il governo in Francia

La caduta del governo in Francia, qualora l’Assemblea nazionale neghi la fiducia al governo Bayrou, imporrebbe al primo ministro e ai suoi ministri di rassegnare le dimissioni. Sarà quindi necessario che il presidente Macron, in carica fino al 2027 salvo imprevisti, nomini un sostituto (che diventerebbe il terzo nell’ultimo anno) o sciolga l’Assemblea nazionale per indire nuove elezioni anticipate. Più facile che opti per la prima soluzione, considerata la situazione di tensione e confusione che regna ora in Francia.

Questo tipo di evoluzione, che sembra la più probabile alla luce delle dichiarazioni dei gruppi parlamentari, porterebbe a nuovo caos nel panorama politico francese. Quest’ultimo è infatti già fortemente provato, diviso (tranne che sulla sfiducia di Bayrou a quanto sembra) e in difficoltà rispetto alla situazione finanziaria. Servono delle soluzioni, ma che siano sostenibili. La caduta del governo è un’eventualità guardata di buon occhio dai francesi, di fatto convinti che si possa soltanto migliorare d’ora in poi.

Questo potrebbe anche essere vero, ma le prime fasi del cambiamento tanto sperato non potranno che incidere negativamente sulla Francia e sul resto d’Europa. Ci viene nuovamente restituita l’immagine di uno Stato instabile, vacillante, che non è in grado di rispondere con sicurezza alle necessità dei cittadini o presentare piani di ripresa credibili e coerenti. Si attendono quindi ricadute politiche ed economiche, anche perché la Francia non ha affatto un ruolo di basso rilievo nel panorama Ue e indebolendosi rischia di trascinare con sé anche gli alleati.

Argomenti

Iscriviti a Money.it