Cosa cambia quando si diventa maggiorenni

Ilena D’Errico

10 Dicembre 2023 - 09:01

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Ecco cosa cambia secondo la legge quando si diventa maggiorenni, quali cose si possono fare e quali responsabilità di acquistano dai 18 anni.

Cosa cambia quando si diventa maggiorenni

Il raggiungimento della maggiore età è un traguardo importante, perché dal compimento dei 18 anni si diventa a tutti gli effetti degli adulti. Non c’è alcun passaggio intermedio o graduale, nell’arco di 24 ore si perdono le prerogative dei minori, fatte di limiti ma anche di diritti specifici, per acquistare la disciplina legale di ogni altro individuo (pienamente capace di intendere e di volere).

Questo si traduce nella possibilità di agire in modo completamente libero, senza dover sottostare alla potestà genitoriale e decidendo per sé in maniera autonoma. La libertà comporta anche un maggiore grado di responsabilità, i genitori possono continuare a fornire supporto e sostegno ma non rispondono più legalmente dei figli maggiorenni, che devono imparare l’indipendenza anche da questo punto di vista.

In Italia, così come in molti altri paesi del mondo, la maggiore età si raggiunge a 18 anni. Non si può pensare che tutti gli individui di 18 anni abbiano eguale maturità e responsabilità, ma secondo la legge questa soglia è sufficiente per pretendere dai cittadini la capacità di discernimento adatta a stare nella società come individui autonomi. Ecco cosa cambia.

Cosa cambia quando diventi maggiorenne

Tutti sappiamo che dopo i 18 anni è possibile fare tutto ciò che fino al giorno prima era precluso, ma cosa cambia in concreto secondo la legge? Il punto di partenza che dà poi atto ai diritti e alle responsabilità è la piena capacità di agire, che appunto si acquista con la maggiore età.

Dalla nascita fino alla maggiore età, i minori hanno soltanto una piena capacità giuridica, riconosciuta a ogni essere umano per la tutela dei diritti fondamentali (ad esempio il diritto alla salute e all’istruzione).

La capacità di agire, invece, riguarda la capacità di compiere ed essere destinatari di atti giuridicamente rilevanti, senza la mediazione dei genitori o del giudice tutelare. I minorenni non hanno capacità di agire (salvo che siano emancipati e comunque limitatamente a quanto previsto dal giudice) perciò possono compiere soltanto alcuni atti definiti dalla legge.

Per esempio, i minori possono concludere da soli soltanto contratti abituali e di modico valore (come l’acquisto di un biglietto dell’autobus), tutti gli altri sono annullabili, salvo che esprimano bisogni essenziali, come l’iscrizione a un partito politico.

I maggiorenni invece non hanno limitazioni in questo senso, a meno che una sentenza di interdizione o inabilitazione ne certifichi la ridotta o assente capacità di agire (ad esempio, per malattie mentali). Tutto ciò che si acquista con la maggiore età dal punto di vista giuridico deriva dall’acquisto della capacità di agire, ma vediamo quali sono le differenze più rilevanti sul piano pratico.

Responsabilità civile e amministrativa

Il maggiorenne acquista responsabilità civile e amministrativa, dunque risponde personalmente degli illeciti commessi ed è tenuto a pagare sanzioni ed eventuali risarcimenti dei danni (patrimoniali e non) comminati dal giudice.

Per i minori, invece, sono i genitori a farsi carico obbligatoriamente delle spese legate agli illeciti dei figli. Dal compimento di 18 anni, inoltre, si diventa pienamente responsabili dei debiti assunti.

Responsabilità penale

Nell’ordinamento italiano hanno responsabilità penale tutti gli individui che hanno compiuto 14 anni, che sono quindi punibili per i reati commessi. Per i minori, però, è previsto un regime agevolato (ad esempio con una riduzione delle pene e l’impossibilità di condannare all’ergastolo), che si perde con la maggiore età.

Chi ha compiuto 18 anni, anche se solo da poche ore, e commette un reato è perseguibile come qualsiasi altro adulto.

Scuola

La maggiore età consente agli studenti di essere indipendenti anche dal punto di vista scolastico, potendo giustificare da sé assenze e uscite e rispondere della propria condotta. Dai 18 anni è anche possibile scegliere liberamente se proseguire gli studi o meno e iscriversi all’università.

Per quanto riguarda le scuole superiori, tuttavia, il regolamento potrebbe prevedere il diritto dei genitori a essere informati – se richiesto – sull’andamento scolastico del figlio anche maggiorenne.

Matrimonio

Salvo i casi di emancipazione, riservati a circostanze particolari e comunque a partire dai 16 anni, è possibile contrarre matrimonio soltanto a partire dal compimento di 18 anni.

In ogni caso, essendo maggiorenni è possibile comunque andare via di casa, senza che i genitori possano impedirlo.

Lavoro

La legge italiana consente anche ai minorenni di lavorare a determinate condizioni, ma soltanto con la maggiore età è possibile accedere a qualsiasi lavoro senza limitazioni (non anagrafiche perlomeno). Allo stesso tempo, si perdono quelle prerogative dedicate al lavoro dei minori, per esempio può essere richiesto di lavorare di notte.

Diritto di voto

Il passaggio alla maggiore età sancisce anche il diritto di voto, un passaggio fondamentale ma spesso sottovalutato. I cittadini maggiorenni possono votare per le elezioni amministrative (comunali e regionali) e per quelle politiche limitatamente alla Camera dei Deputati.

Oltre al diritto di voto attivo, che è anche un dovere civico, il maggiorenne conquista anche la possibilità di essere eletto per ricoprire cariche pubbliche, ad esempio nelle elezioni amministrative (ma non può ancora candidarsi per la Camere, tanto meno per la Presidenza della Repubblica).

Acquisti e contratti

Acquisendo la piena capacità di agire i maggiorenni possono concludere liberamente e validamente qualsiasi tipo di contratto, da quelli più modici fino a quelli più ingenti (possono anche comprare immobili e fare investimenti se ne hanno la possibilità economica).

Così, anche la possibilità di acquisto è illimitata (salvo le limitazioni di budget) sia che si tratti di acquisti in negozio che online.

Prodotti vietati ai minori

I maggiorenni possono accedere al mondo dell’intrattenimento riservato ai maggiorenni, compresi giochi come il Lotto e il bingo, film al cinema vietati ai minori e contenuti online. Attenzione, però, per quanto riguarda i casinò. Dai 18 anni è possibile entrarvi, ma questo dipende dalla legge del paese in cui si trova.

Alcolici e sigarette

La maggiore età consente anche di acquistare liberamente alcolici, sigarette e prodotti con nicotina in genere, ma anche prodotti alla cannabis legale (a basso contenuto di THC).

Patente

I maggiorenni possono conseguire la patente B (e anche la A1) potendo così guidare la maggior parte dei veicoli di utilizzo comune, con alcuni limiti per i primi anni di conseguimento della licenza. Peraltro, dai 18 anni è anche possibile intestarsi l’assicurazione del veicolo.

Modificazioni corporee

Chi ha compiuto almeno 18 anni può scegliere liberamente se fare un tatuaggio, un piercing o qualsiasi altro tipo di trasformazione corporea senza il consenso dei genitori, compresi gli interventi di chirurgia estetica.

Eredità e testamento

I minorenni possono ricevere l’eredità, ma le decisioni in merito spettano ai genitori e al tribunale. Con la maggiore età, invece, è possibile decidere in autonomia cosa fare (assumendosi le relative responsabilità, come eventuali debiti ereditari in caso di accettazione e obblighi riguardo alla dichiarazione di successione).

Oltretutto, i maggiorenni possono anche redigere un testamento e disporre del proprio patrimonio.

Gestione del patrimonio

I maggiorenni sono anche pienamente responsabili della gestione del proprio patrimonio, possono finalmente aprire un conto corrente in modo autonomo e gestire il proprio denaro liberamente.

Pensione di inabilità per invalidità totale

I maggiorenni invalidi totali che rispondono ai requisiti sanitari e amministrativi previsti dalla legge possono percepire la pensione di inabilità civile fino al compimento di 67 anni.

Assegno unico

I maggiorenni possono continuare a percepire l’assegno unico fino ai 21 anni se frequentano un corso di formazione scolastica o professionale e possono presentare la domanda in autonomia.

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