Il contributo affitti per la morosità incolpevole può essere richiesto anche nel 2023. Vediamo chi ne può essere beneficiario, a quanto ammonta e come richiederlo.
Qualora un inquilino non riesca a pagare l’affitto può ricorrere a un contributo affitti 2023: si tratta di un Fondo per morosità incolpevole, che prevede un contributo fino a 12.000 euro erogato a chi si trova in determinate condizioni che ne hanno minato la stabilità economica ed ha ricevuto la notifica di sfratto.
Il Fondo per morosità incolpevole, attivo fino ormai da diversi anni, consente agli inquilini di comuni ad alta tensione abitativa, come ad esempio Roma, Milano e Bologna, di beneficiare di un contributo per pagare l’affitto in caso di difficoltà economica.
Si specifica da subito che non esiste un bando nazionale, ma che la possibilità di accedere al beneficio è subordinata alla verifica della disponibilità di risorse da parte del proprio Comune anche in base alle risorse stanziate.
Tra i requisiti richiesti dal decreto 30 marzo 2016 del Ministero dei Trasporti è previsto che la richiesta del contributo per pagare le mensilità d’affitto sia preceduta dalla verifica del reddito Isee e all’accertamento dell’effettiva difficoltà economica. È necessario, inoltre, che l’inquilino sia stato sottoposto a procedura di sfratto non dipendente dalla propria volontà.
Questi inquilini potranno presentare domanda al proprio Comune accertandosi dell’apertura del bando per il 2023 e delle risorse disponibili.
Ma cosa vuol dire morosità incolpevole, quali sono i requisiti previsti e qual è l’importo erogato come contributo affitti 2023? Ecco di seguito tutte le informazioni utili.
Contributo affitti 2023: fino a 12.000 euro per morosi incolpevoli
Il fondo per morosità incolpevole, è rivolto agli inquilini colpiti da procedure di sfratto per non aver pagato l’affitto per motivi non imputabili alla propria volontà. Consente di beneficiare di un contributo fino a 12.000 euro da utilizzare per pagare le mensilità arretrate e per alcune di quelle future.
Cosa si intende per morosità incolpevole? La legge, che ha elencato i requisiti e l’importo del bonus per il pagamento degli affitti, spiega che si tratta delle situazioni di improvvisa impossibilità a provvedere al pagamento dell’affitto a causa della perdita o della forte riduzione della capacità reddituale del nucleo familiare.
Alcuni dei casi in cui si può parlare di morosità incolpevole, a titolo esemplificativo e non esaustivo sono:
- perdita del lavoro per licenziamento;
- accordi aziendali o sindacali con consistente riduzione dell’orario di lavoro;
- cassa integrazione ordinaria o straordinaria;
- mancato rinnovo di contratti a tempo determinato o atipici;
- cessazione di attività libero-professionali o di imprese registrate dovute a cause di forza maggiore o da perdita in avviamento consistente;
- malattia grave, infortunio o decesso di un componente del nucleo familiare che abbia comportato la notevole riduzione della capacità economica della famiglia o la necessità dell’impiego di reddito in spese mediche e assistenziali.
Nel rispetto dei casi di morosità incolpevole sopra elencati a titolo di esempio, per poter richiedere il contributo affitti è necessario il rispetto di determinati requisiti di reddito.
Requisiti
Per poter beneficiare del contributo affitti del fondo per morosità incolpevole 2017 bisogna rispettare i seguenti requisiti, che verranno vagliati dal Comune presso cui il richiedente presenterà domanda:
- reddito da modello ISEE non superiore a 26.000 euro;
- destinatario di atto di intimazione di sfratto per morosità con citazione per la convalida;
- titolare di contratto di locazione di unità immobiliare a uso abitativo regolarmente registrato (sono esclusi gli immobili appartenenti alle categorie catastali A1, A8 e A9) e risieda nell’alloggio oggetto della procedura di rilascio da almeno un anno;
- cittadinanza italiana, di un Paese dell’UE, ovvero, nei casi di cittadini non appartenenti all’UE, possieda un regolare titolo di soggiorno.
Chi presenta domanda e tutti i componenti del nucleo familiare non dovranno essere titolari di diritto di proprietà, usufrutto, uso o abitazione nella provincia di residenza di altro immobile fruibile e adeguato alle esigenze del proprio nucleo familiare.
Verranno valutate con priorità le domande presentate da richiedenti che all’interno del proprio nucleo familiare hanno almeno un componente:
- con più di 75 anni;
- minore;
- con invalidità accertata pari almeno al 74%;
- in carico ai servizi sociali o alle ASL competenti per l’attuazione di un progetto assistenziale individuale.
Importo dei contributi 2023
L’importo massimo del contributo affitti è pari a 12.000 euro, così ripartito sulla base della destinazione del bonus:
- fino a un massimo di 8.000,00 euro per pagare gli affitti in caso di morosità incolpevole accertata dal comune, qualora il periodo che precede la conclusione del contratto non sia inferiore a 2 anni, con rinuncia della procedura di sfratto da parte del proprietario;
- fino a un massimo di 6.000 euro per pagare le mensilità successive qualora il proprietari rinunci alla procedura di sfratto per il tempo necessario a trovare un’altra casa;
- assicurare il versamento di un deposito cauzionale per la stipula di un nuovo contratto di locazione;
- assicurare il versamento di un numero di mensilità che corrispondano all’importo massimo concedibile di 12.000 euro in relazione a un nuovo contratto di locazione a canone concordato.
Come presentare domanda
La domanda per richiedere il contributo affitti 2023 dovrà essere presentata secondo le regole previste dal proprio Comune, utilizzando il modello allegato al bando.
Nei comuni ad alta tensione abitativa si consiglia di contattare l’URP degli uffici competenti di modo da conoscere tutte le informazioni su come richiedere il contributo affitti in caso di morosità incolpevole e qual è la scadenza per presentare domanda.
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