Conte: “usciamo dall’UE” in caso di accordi bilaterali su turismo

Violetta Silvestri

13/05/2020

13/05/2020 - 22:06

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Nella conferenza stampa per la presentazione del Decreto Rilancio, Conte è categorico sugli spostamenti tra gli Stati europei: no ad accordi bilaterali e privilegiati, il rischio è uscire dall’UE per l’Italia.

Conte: “usciamo dall’UE” in caso di accordi bilaterali su turismo

Giuseppe Conte apre un nuovo fronte contro l’Unione Europea? Sono state categoriche le sue dichiarazioni sulle linee guida UE riguardanti il turismo, nello specifico sulla possibilità di riavviare gli spostamenti tra i Paesi membri.

Il presidente del Consiglio, durante l’attesa conferenza stampa sul Decreto Rilancio, ha voluto ribadire che non potranno esserci percorsi privilegiati sul territorio europeo per quanto riguarda l’apertura delle frontiere.

Il suo messaggio è stato chiaro e inequivocabile: l’Italia fuori dall’UE in caso di una politica non omogenea accordata a Bruxelles.

Conte contro UE su turismo: a rischio mercato unico

La sola ipotesi di consentire gli spostamenti di cittadini europei soltanto negli Stati UE con livelli epidemiologici simili ha scatenato un tono categorico in Giuseppe Conte.

Durante la conferenza stampa per la presentazione del Decreto Rilancio, alla domanda di un giornalista sulla proposta della commissione per l’apertura dei Paesi europei in modo differenziato, il presidente del Consiglio ha reso noto la linea dell’Italia:

Non accettiamo accordi bilaterali all’interno dell’Ue che possano privilegiare e creare percorsi turistici privilegiati. Sarebbe la distruzione anche del mercato unico perché vorrebbe dire che all’interno dell’UE il comparto turistico possa essere condizionato da accordi bilaterali. Saremmo fuori dall’UE.”

Quello di Conte è stato, quindi, un secco no alla proposta avanzata proprio oggi dalla Commissione europea sulla riapertura della mobilità innanzitutto tra gli Stati con trend di contagi e decessi simili.

In questo modo, infatti, si lascerebbero indietro Paesi più colpiti dalla pandemia, come quello italiano, costretti a riaprire le frontiere a turisti stranieri in ritardo rispetto agli altri. Una visione disomogenea ingiusta per il primo ministro.

Conte ha ricordato che la posizione italiana è stata già messa in chiaro da una sua telefonata con Ursula von der Leyen: attuare una politica del turismo a livello europeo in base ad accordi bilaterali è inaccettabile per la nostra nazione.

Significherebbe distruggere lo stesso mercato unico. E, addirittura, mettere fuori l’Italia dall’Unione Europea. Parola di Conte. Sarà nuova battaglia a Bruxelles?

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