Concorso ministero della Giustizia, bando da 791 posti: requisiti, prove e cosa serve sapere per partecipare

Simone Micocci

17 Gennaio 2023 - 14:00

condividi

Nuove opportunità di lavoro per laureati: pubblicato il bando di concorso per 791 funzionari da impiegare presso il ministero della Giustizia. Chi può partecipare e informazioni su prove e domanda.

Concorso ministero della Giustizia, bando da 791 posti: requisiti, prove e cosa serve sapere per partecipare

Tra i nuovi concorsi pubblici uno dei più importanti è quello annunciato da Ripam per 791 assunzioni nell’ara dirigenziale del ministero della Giustizia.

Nel dettaglio, a essere oggetto di concorso sono tre diversi profili professionali: i funzionari della professionalità pedagogica e i funzionari della professionalità di servizio sociale, entrambi da assegnare al Dipartimento per la giustizia minorile e di comunità, e i conservatori, i quali invece saranno incaricati presso l’Ufficio centrale archivi notarili.

Trattandosi di profili a elevata specializzazione, con mansioni particolarmente impegnative, è richiesta la laurea per partecipare al nuovo concorso per il ministero della Giustizia, con i requisiti che variano a seconda del ruolo per il quale si concorre.

Cosa fa il funzionario della professionalità pedagogica e chi può candidarsi

Come indicato nel bando, la prima figura professionale, ossia i 360 funzionari della professionalità pedagogica dovranno occuparsi di:

  • attività di elevato contenuto tecnico specialistico nel trattamento e nel reinserimento sociale nell’ambito della professionalità pedagogica nei confronti dei minorenni sottoposti a provvedimenti dell’Autorità Giudiziaria in ogni stato e grado del procedimento penale al fine della realizzazione delle linee d’indirizzo e degli obiettivi dell’Ufficio definiti dal Dirigente, comunque caratterizzati dalla possibilità d’inserimento nel mondo del lavoro e per l’elevazione del livello culturale;
  • attività di predisposizione di metodiche d’intervento educativo in collaborazione con le altre professionalità coinvolte nell’intervento socio-pedagogico nei confronti dell’utenza minorile;
  • attività di conoscenza del contesto personale, familiare e sociale finalizzate al raggiungimento degli obiettivi istituzionali;
  • collaborazione con il responsabile dell’Ufficio per la definizione e realizzazione delle linee d’indirizzo e degli obiettivi nell’ambito di competenza e, ove previsto, attività di direzione dei servizi minorili di piccole e medie dimensioni.

A tal proposito, è richiesto un elevato grado di conoscenze ed esperienze teorico pratiche dei processi gestionali, nonché capacità di coordinamento, direzione e controllo, ove previsto, di unità organiche semplici anche a rilevanza esterna, di gruppi di lavoro e di studio.

Per meglio precisare, tra i requisiti per concorrere per tale posizione sono richiesti i seguenti titoli di studio:

  • Laurea (L): L-19 Scienze dell’educazione e della formazione o titolo equiparato secondo la normativa vigente;
  • Laurea magistrale (LM): Lm-50 Programmazione e gestione dei servizi educativi; Lm-57 Scienze dell’educazione degli adulti e della formazione continua; Lm-85 Scienze pedagogiche; Lm-93 Teorie e metodologie dell’e-learning e della media education, o titoli equiparati secondo la normativa vigente.

Cosa fa il funzionario della professionalità di servizio sociale e chi può candidarsi

Altri 413 posti sono riservati ai funzionari della professionalità di servizio sociale da assegnare sempre al Dipartimento per la giustizia minorile e di comunità ma con le seguenti mansioni:

  • attività di elevato contenuto tecnico specialistico nel trattamento e nel reinserimento sociale nell’ambito delle metodiche di servizio sociale nei confronti dei minorenni a rischio di devianza o del circuito penale al fine della realizzazione delle linee d’indirizzo e degli obiettivi dell’Ufficio definiti dal Dirigente, comunque caratterizzati dalla possibilità d’inserimento nel mondo del lavoro e per l’elevazione del livello culturale;
  • attività di predisposizione di metodiche d’intervento in collaborazione con le altre professionalità coinvolte nell’intervento socio-pedagogico nei confronti dell’utenza minorile;
  • attività di analisi e conoscenza del contesto personale, familiare e sociale finalizzate al raggiungimento degli obiettivi istituzionali;
  • collaborazione con il responsabile dell’Ufficio per la definizione e realizzazione delle linee d’indirizzo e degli obiettivi nell’ambito di competenza e, ove previsto, attività di direzione dei servizi sociali minorili di piccole e medie dimensioni.

Per questo motivo, tra i requisiti è essenziale avere almeno uno tra i seguenti titoli di studio:

  • Laurea: L-39 Servizio sociale o titolo equiparato secondo la normativa vigente oppure diploma universitario in servizio sociale o diploma di assistente sociale conseguito ai sensi del DPR 15 gennaio 1987, n. 14
  • Laurea magistrale: Lm-87 Servizio sociale e politiche sociali o titoli equiparati secondo la normativa vigente

In aggiunta ai suddetti titoli è anche richiesta l’abilitazione all’esercizio della professione di assistente sociale e l’iscrizione all’albo professionale degli assistenti sociali.

Cosa fa il conservatore e chi può candidarsi

Gli ultimi 18 posti interessano la posizione di conservatore, impiegato presso l’Ufficio centrale archivi notarili occupandosi di:

  • attività ispettive, di valutazione, di controllo, di programmazione e di revisione; - attività di ricerca, studio e consulenza;
  • direzione degli archivi notarili distrettuali o altre unità organiche di livello non dirigenziale, con svolgimento delle funzioni affidate dalla normativa in materia e compiti di funzionario delegato;
  • propone, ove previsto, procedimenti disciplinari nei confronti dei notai in sede amministrativa e cura la gestione delle eventuali fasi successive in sede giudiziaria;
  • sostituzione del dirigente in caso di assenza o impedimento e reggenza dell’ufficio dirigenziale in attesa della destinazione del titolare, con assunzione in tali funzioni della responsabilità e autonomia del dirigente;
  • collaborazione diretta all’attività di direzione espletata dal dirigente, nonché all’attività di coordinamento; - partecipazione all’attività didattica dell’amministrazione per le materie di competenza.

Per concorrervi serve avere una laurea in Giurisprudenza (o anche un diploma di laurea).

Gli altri requisiti

Ci sono poi altri requisiti che valgono per tutti e tre i profili professionali, ossia:

  • cittadinanza italiana ovvero cittadinanza di altro Stato membro dell’Unione europea. Sono ammessi altresì i familiari di cittadini italiani o di un altro Stato membro dell’Unione europea, che non abbiano la cittadinanza di uno Stato membro, ma che siano titolari del diritto di soggiorno o del diritto di soggiorno permanente, nonché i cittadini di Paesi terzi che siano titolari del permesso di soggiorno Ue per soggiornanti di lungo periodo o che siano titolari dello status di rifugiato ovvero dello status di protezione sussidiaria;
  • età non inferiore ai 18 anni;
  • idoneità fisica allo svolgimento delle funzioni cui il concorso si riferisce.
  • godimento dei diritti civili e politici;
  • qualità morali e di condotta
  • non essere stati esclusi dall’elettorato politico attivo;
  • non essere stati destituiti o dispensati dall’impiego presso una pubblica amministrazione per persistente insufficiente rendimento, ovvero non essere stati dichiarati decaduti o licenziati da un impiego statale
  • non aver riportato condanne penali, passate in giudicato, per reati che comportano l’interdizione dai pubblici uffici;
  • per i candidati di sesso maschile, posizione regolare nei riguardi degli obblighi di leva secondo la normativa italiana.

Le prove di concorso

Il nuovo concorso per funzionari del ministero della Giustizia si suddividerà in tre distinte prove:

  • una prova scritta, che consisterà nella somministrazione di un test di 40 quesiti a risposta multipla da risolvere in 60 minuti;
  • una prova orale;
  • ultima fase, la valutazione titoli.

Ovviamente, nella prova scritta e orale le materie sono differenti a seconda della posizione per la quale si concorre.

Bando di concorso
Clicca qui per scaricare il bando di concorso per 791 funzionari presso il ministero della Giustizia, con tutte le informazioni sulle materie da studiare per le varie prove.

Invio della domanda

Per l’invio della domanda di partecipazione c’è tempo fino al 13 febbraio: i candidati interessati dovranno avvalersi della procedura telematica presente sul portale di reclutamento Inpa.

Una volta completati tutti i passaggi sarà necessario farsi carico di un corrispettivo di 10 euro, quota di partecipazione senza la quale scatta l’esclusione dal concorso.

Iscriviti a Money.it